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Qual è la differenza tra strutto e sugna?

di Alessandro Meo 10 Settembre 2024 09:00

Molto simili tra loro, strutto e sugna presentano comunque differenze, in particolare nell’utilizzo in cucina: vi raccontiamo come distinguerli.

Ve ne hanno regalato un po’ e non sapete cosa fare con la sugna? Ecco cosa la differenzia dallo strutto, scopriamo di più con il nostro approfondimento.

Quale è la differenza tra strutto e sugna?

La cucina tradizionale italiana ha sempre fatto largo uso di ogni parte dell’animale, non solo per ottimizzare le risorse, ma anche per mantenere vive le tradizioni culinarie. Lo strutto e la sugna, due grassi derivati dal maiale, hanno avuto un ruolo chiave in molte regioni, in particolare al Sud. Questi ingredienti, che oggi potrebbero sembrare sorpassati o relegati a preparazioni specifiche, raccontano una storia di ingegno e cultura, rievocando antichi metodi di conservazione e preparazione dei cibi.

Strutto

Lo strutto è un grasso animale ricavato dal maiale, adoperato da secoli per friggere e nella preparazione di impasti dolci o salati e progressivamente sostituito negli ultimi decenni dall’olio o dal burro.

Storia dello strutto

Fino alla seconda metà del ‘900 specialmente al sud e nelle zone rurali, il grasso del maiale era la soluzione più economica a disposizione delle massaie, ma era usato anche per la conservazione dei salumi e degli insaccati, e nella lubrificazione degli ingranaggi e delle assi dei carri agricoli.

Come si ottiene lo strutto

Lo strutto si ottiene per fusione dal grasso del maiale prelevato prevalentemente dalla zona dorsale: privato della cotenna e tagliato a piccoli cubi, il grasso è scaldato lentamente fino al parziale scioglimento. L’acqua contenuta nei tessuti evapora rapidamente, e il liquido ottenuto, filtrato da impurità fibrose è versato in barattoli e lasciato raffreddare lentamente, fino ad assumere il caratteristico colore bianco e la consistenza morbida. I cubetti che nel frattempo si sono cotti, assumendo una tonalità che varia dal giallino al rosato, sono spremuti per recuperare i liquidi residui e sono poi usati nella preparazione di torte salate o pizze rustiche.

Come si usa lo strutto

Negli ultimi anni, lo strutto ha fatto il suo ritorno nella cucina gourmet, apprezzato per la sua capacità di conferire sapore e croccantezza a molte preparazioni. Tuttavia, essendo ricco di grassi saturi, il suo uso va bilanciato all’interno di una dieta sana. D’altra parte, alcune alternative moderne come l’olio extravergine d’oliva o il burro chiarificato stanno sostituendo questi grassi animali, pur non offrendo lo stesso gusto autentico e profondamente legato alla tradizione

strutto

Cosa è la sugna?

Con il termine sugna ci si riferisce invece al grasso viscerale della zona surrenale: molto più delicato, di consistenza morbida e quasi del tutto privo di impurità, se ne ricavano 2 o 3 chili per ogni animale.  In alcune zone rurali, fino alla metà del secolo scorso la sugna era usata come unguento in caso di scottature o infiammazioni cutanee.

Come si produce la sugna?

La sugna può essere comunque sottoposta allo stesso procedimento di fusione usato per il grasso superficiale, e poi usata in preparazioni più delicate. In conclusione dunque strutto e sugna non sono la stessa cosa: la sugna è un tipo specifico di grasso viscerale, mentre lo strutto è il prodotto finito dopo il processo di fusione del grasso sottocutaneo. La confusione tra i due termini è dovuta anche al fatto che in molti dialetti del centro-sud, con il termine sugna (‘nzogna) si indica genericamente il prodotto finito, ovvero lo strutto.

Come si usa la sugna

strutto
Pork fat in wooden plate, top view

Nel Sud Italia, la sugna continua a essere protagonista di diverse preparazioni regionali. A Napoli, ad esempio, è un ingrediente indispensabile per i celebri taralli ‘nzogna e pepe, che devono la loro friabilità proprio a questo grasso animale. In Puglia, invece, è ancora utilizzata nella preparazione di alcune versioni del pasticcio di carne, conferendo una nota autentica e robusta ai sapori della tradizione.

Quando usare la sugna o lo strutto

La differenza principale tra sugna e strutto risiede nella loro composizione e nelle modalità d’uso in cucina. La sugna, essendo più pura e morbida, è perfetta per dolci delicati o preparazioni che richiedono un grasso meno invasivo, mentre lo strutto, più robusto e aromatico, viene preferito per ricette rustiche come la pizza fritta o i taralli. Oggi, la sugna viene usata anche nella produzione di particolari salumi, come la sugna nera di Norcia.

Conclusione

Riscoprire l’uso della sugna e dello strutto non è solo un omaggio alla tradizione, ma anche un modo per riportare in cucina sapori autentici e profondi, capaci di esaltare piatti semplici e rustici. Provate a usare questi grassi nelle vostre ricette: vi permetteranno di ottenere risultati straordinari, regalando un tocco di storia e gusto ai vostri piatti.