10 consigli per risparmiare SULLA SPESA all’università
Partita o in partenza che sia, soprattutto da fuorisede l’università diventa un banco di prova non soltanto ai fornelli, ma anche per le tasche.
Volete 10 consigli per risparmiare all’università? Partita o in partenza che sia, soprattutto da fuorisede l’università diventa un banco di prova anche ai fornelli. Sì, perché non soltanto è il momento giusto per imparare a destreggiarsi tra padelle e mestoli, ma anche quello per apprendere i rudimenti dell’economia in cucina. È facile, infatti, che si tratti di uno dei primi momenti di gestione delle risorse, e far quadrare i conti fin da subito è cosa buona e giusta. Vediamo, perciò, che si può fare.
- Studiate ricette semplici
- Cucinate più porzioni
- 3 ingredienti economici +1 che non devono mai mancare in dispensa
- Al posto del tonno? I fagioli
- Sconti, promozioni e coupon
- App e box antispreco
- L’ultimo ripiano dello scaffale
- Imparate le stagioni
- Leggete sempre le etichette
- Tetto massimo per mangiare fuori
Studiate ricette semplici
Un piatto completo a base di pasta, riso, polenta: hanno sempre un ottimo rapporto spesa-resa, perché gonfiano molto in cottura, per assorbimento d’acqua, e consentono di portare in tavola ricette semplici, ma ricche e con pochi ingredienti. Allo stesso modo funzionano molto bene anche le torte salate, ideali perfino per svuotare il frigorifero, così come le frittate.
Cucinate più porzioni
È una regola valida in cucina a prescindere dal momento che si sta vivendo: quando si cuoce una pietanza è buona norma prepararne una porzione in più da conservare (leggasi congelare) per i giorni più difficili. Non soltanto per una questione di tempo, ovviamente, ma soprattutto per un fatto economico: fornello o forno che sia, ormai è acceso e tanto vale utilizzarlo.
3 ingredienti economici +1 che non devono mai mancare in dispensa
Al primo posto – e sono tra le proteine meno costose – ci sono le uova, con le quali preparare tantissime ricette, dolci o salate che siano. Un altro prodotto sono le basi pronte: sfoglia, frolla, pizza, brisée, hanno il giusto prezzo e, con pochi passaggi, consentono di portare in tavola ricche pietanze al minimo sforzo (soprattutto se il forno è già acceso). Stesso discorso vale per i legumi tutti: meglio se secchi, da far rinvenire e cuocere in una volta sola per un meal prep accurato, vanno benissimo anche già cotti. in barattolo possibilmente di vetro. Se cercate ispirazione ne avevamo scritto qui. Infine, un ingrediente cui si pensa ancora troppo poco, ma che in realtà è molto economico (oltre che vegano) sono i bocconcini di soia da reidratare: ricchi di proteine, costano intorno ai 20 euro al chilo. Considerando che per una porzione si usano circa 30g di secco, i conti sono presto fatti.
Al posto del tonno? I fagioli
Chiedete a chiunque quale sia la pasta tipica dello studente universitario e vi risponderà certamente quella con il tonno. E se vi dicessimo che prepararla, invece, con i fagioli (o con altri legumi) non soltanto sarà altrettanto gustoso, ma avrete un risultato anche equilibrato e che costa decisamente meno? Pasta, riso e cereali, infatti, sono l’abbinamento migliore da legare ai legumi, perché permettono di assorbirne meglio le proteine. Qui vi avevamo spiegato perché dovreste mangiarne di più. Perché non farne un cavallo di battaglia della cucina da fuorisede, allora.
Sconti, promozioni e coupon
Oltre a stilare una lista della spesa accurata, così da tenere sott’occhio chiaramente cosa mangiare e quando, l’altra skill da apprendere è quella di imparare a destreggiarsi tra sconti, promozioni e coupon. Che, ormai, non sono più soltanto sui vecchi volantini, ma anche e soprattutto direttamente in app: quasi ogni supermercato ne possiede una ed è facile consultare prezzi e quantità, così come spuntare i prodotti che si potranno comprare.
App e box antispreco
In questo la tecnologia ci viene veramente molto incontro: grazie alle app antispreco non soltanto si aiuta a non gettare cibo ancora buono, ma si risparmiano molti soldi sull’acquisto degli stessi alimenti. Su queste app supermercati, bar e locali mettono in vendita, a prezzi molto ribassati, box o buste di eccedenze della giornata. Altrettanto, molti supermercati si organizzano autonomamente per selezionare – e scontare – tutti quei prodotti in dirittura di scadenza. Non è difficile, perciò, trovare vicino alle casse o in contenitori appositamente dedicati buste piene, con valore di mercato ben più alto: tanto vale approfittarne.
L’ultimo ripiano dello scaffale
Salvo che non stiate cercando un prodotto preciso, una volta al supermercato non guardate mai i ripiani centrali degli scaffali, ma abbassate lo sguardo verso terra, o alzatelo verso l’alto: qui, solitamente, troverete i prodotti più convenienti, posizionati lontano da quelli più famosi e costosi.
Imparate le stagioni
Altra regola sempre valida tra i 10 consigli per risparmiare all’università sono i prodotti di stagione: non soltanto da preferire proprio perché migliori nel periodo di riferimento, ma anche perché in quel momento vengono offerti al prezzo giusto. Considerando un budget piuttosto limitato, c’è da fare begli affari quando questo o quell’ingrediente si trovano facilmente sul mercato.
Leggete sempre le etichette
Pari livello di importanza, è sempre fondamentale leggere le etichette di ciò che state acquistando. Non soltanto per gli ingredienti e i valori nutrizionali, in questo caso soprattutto per il prezzo al chilo. È, infatti, il numero che dovete guardare per capire se state davvero risparmiando – a parità di condizioni per tutto il resto – tra due prodotti simili che avete scelto.
Tetto massimo per mangiare fuori
Infine, ultimo tra i 10 consigli per risparmiare all’università: impostate un budget settimanale o mensile per mangiare fuori e cercate di non sforarlo. Sarà un ottimo modo per non perdere momenti sociali – fondamentali per la vita universitaria – continuando, però, a tenere d’occhio le vostre finanze. Considerate che, secondo la regola del 50/30/20, le cosiddette spese discrezionali, in cui ricadono anche i pasti fuori, sono al massimo il 30% dello stipendio mensile netto. Dello stipendio, appunto. Quindi occhio.