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Natale 2021: 10 distillati fuori dal comune da regalare quest’anno

di Salvatore Cosenza • Pubblicato 13 Dicembre 2021 Aggiornato 15 Dicembre 2021 18:19

Amanti dei distillati? Eccone 10 da regalare questo Natale per fare un figurone, anche con l’amico più esigente.

Natale è alle porte e siete a corto di idee regalo? Ci pensiamo noi a dispensare qualche spunto interessante. Un distillato di pregio è sempre una buona idea: chi riceverà il dono sarà sicuramente felice e si ricorderà di voi ogni volta che sorseggerà il prezioso nettare. Inoltre, ci sono buone possibilità che il destinatario del pensiero voglia condividere il primo assaggio. E allora tanto vale scegliere bene: ecco alcune etichette caldamente consigliate.

  1. Rum Don Papa Baroko. Si presenta nella sua nuova veste, motivo per cui  è chiamato Baroko, questo Rum prodotto nelle Filippine da melassa Black Gold di canna da zucchero coltivata su terre laviche. Di colore ambrato scuro, l’invecchiamento, in botti di quercia americana che hanno contenuto Bourbon, dona evidenti note di vaniglia che si alternano a quelle agrumate. In bocca il corpo è pieno, il gusto lungo e profondo vira verso la frutta tropicale matura, miele, uvetta e ancora vaniglia.
  2. Westward Single Malt Whiskey. Westward significa Verso Ovest, nell’Oregon più precisamente. Si tratta dell’American Single Malt più premiato al mondo. Presenta una notevole complessità aromatica: sentori fruttati ma anche note di cereali, vaniglia e altre  spezie dolci. Sul finale prevale il legno, oltre a un leggerissimo sentore affumicato e di cioccolato fondente. Per gli appassionati di birra (in Oregon la scena artigianale è una delle più interessanti al mondo), esiste una versione invecchiata  in botti che hanno contenuto stout.
  3. Whisky Big Peat 12 anni. Big Peat 12 anni è un blend firmato Douglas Laing (una delle più prestigiose Società scozzesi indipendenti  di imbottigliamento), di whisky single malt provenienti dall’Isola di Islay: Ardbeg, Bowmore, Caol Ila e Port Ellen, invecchiati almeno 12 anni. La torba è protagonista, ma non mancano note dolci di zucchero di canna, cenere di camino e iodate.
  4. Pisco Mosto Verde – Fontana. In Perù il Pisco è la bevanda nazionale. Tra i produttori più interessanti vi sono i Fontana, discendenti di una famiglia originaria di Genova, giunta nel paese andino durante la prima guerra mondiale. Dal 2018 per loro il Pisco è diventato molto più di un hobby. Nella linea di Mosto Verde (la tipologia più pregiata di Pisco, che si ottiene dalla distillazione di mosto non completamente fermentato) vi sono tre versioni da monovitigni aromatici (Moscatel, Torontel e Italia). Sarebbe interessante una degustazione comparata per evidenziare le differenze.
  5. Cognac Nebulis – Cardenal Mendoza. Nebulis, in latino, significa dalle nuvole. Il riferimento è al fumo che si forma durante la tostatura delle botti da 250 litri con i tralci delle viti, che rilasciano aromi erbacei e affumicati. Una volta pronte le botti vengono riempite con Cardenal Mendoza Classico 15 anni. Un prodotto a tiratura limitata, caratterizzato da sentori di sherry, cuoio e prugna. In bocca evidenti note tostate di cioccolato e cacao, si uniscono a quelle di fumo. Grande eleganza, una vera e propria coccola natalizia.
  6. Grappa Quinto Senso Recioto Amarone DOP – Schiavo. Il Quinto Senso a cui si fa riferimento è ovviamente il gusto. Questa etichetta nasce dalla collaborazione tra la distilleria Schiavo e l’Azienda Agricola Quintarelli: si tratta di un blend di grappe di Recioto Amarone (annate dal 2009 al 2014), prodotte con l’antico impianto discontinuo con alambicchi di rame e vapore a bassa pressione. Dopo diversi anni in acciaio, presenta un buon grado di complessità e intensità. Morbida, in bocca regala sentori di ciliegia, marasca e frutta candita. Chiusura affidata ad una spiccata nota di lampone.
  7. Gil Gin Torbato – Vecchio Magazzino Doganale. È l’unico gin torbato al mondo. Prodotto da Vecchio Magazzino Doganale (quelli dell’amaro Jefferson per intenderci) è un distillato fortemente legato al territorio della Sila, in Calabria, dove sia il ginepro che la torba non mancano. Da degustare anche liscio, proprio come un whisky.
  8. Biodynamic Luna Edition 1.1 – Waterford Whisky. Influenzati dal rigore dei vignaioli naturali, i fondatori della distilleria Waterford si affidano a un centinaio di aziende agricole irlandesi biologiche o biodinamiche per la produzione di orzo, arrivando a produrre dei Single Farm Origins, per esprimere il concetto di terroir nei whisky. Il Biodynamic Luna Edition 1.1 richiama all’importanza che tradizionalmente veniva data ai cicli lunari in ambito agroalimentare ed enologico. Prodotto con l’unico orzo biodinamico d’Irlanda, presenta note fruttate ma anche sfumature più calde, mentre in bocca i  protagonisti principali, ma non unici, sono i sentori speziati.
  9. Vodka VKA. Una vodka made in Italy e per di più biologica. VKA è un distillato realizzato con acqua di sorgente e grano bio, coltivato nell’Appennino toscano, nella zona del Mugello più precisamente. Presenta note fresche e leggermente fruttate e una punta di ginepro. L’alcol è gentile nonostante la gradazione di 40°. Sensazioni vagamente minerali e una leggera acidità finale completano il profilo gustativo della VKA.
  10. Mezcal Joven Doba-Yej. Doba-Yej è l’antico nome dell’agave Espadìn, qualità utilizzata per produrre questo mezcal giovane monocoltura, ottenuto da piante provenienti da un’unica tenuta. È prodotto tramite distillazione in alambicco di rame con metodo tradizionale, con il cuore della pianta, che viene prima cotto in un forno scavato sottoterra, per poi essere  frantumato e fermentato spontaneamente. Si presenta cristallino, mentre al naso si avvertono note agrumate e lievemente affumicate. Morbido, in bocca richiama nuovamente sentori di limone e lime e una lunga scia di caramello.