14 zuppe fredde dal mondo
Le zuppe sono un emblema dell’inverno, ma nel mondo esistono molte versioni fredde; ecco una selezione di 14 ricette.
Che siano di verdure, pesce o carne, con gli ingredienti a cubetti, a listarelle o frullati, le zuppe non possono essere servite senza una generosa porzione di pane tostato; questa sublime usanza è alla base del nome, da ricollegare al gotico suppa. la spagna ad esempio ha messo a punto zuppe fredde note in tutto il mondo In Italia, la tradizione delle zuppe è vastissima, nobilitata dalla continua riscoperta di ricette del territorio. Ogni regione ha la sua versione, in cui riconoscere veri e propri piatti identitari, come la Stracciatella o l’Acquacotta. Se state immaginando una zuppa fumante e riuscite a vederla soltanto come l’emblema dell’inverno, da scaldare accanto al camino guardando la neve che scende dietro le finestre, dovrete ricredervi con queste ricette fredde. La Spagna, per fronteggiare i climi feroci dell’Andalusia, ha messo a punto zuppe fredde note in tutto il mondo, ma numerose sono le ricette che possono allietarci d’estate. Ecco 14 zuppe per cui usare il frigo e non il forno.
- Gazpacho. Rappresenta probabilmente la zuppa fredda più famosa al mondo, indispensabile per sopravvivere alle caldissime estati andaluse. Per prepararla, occorrono pomodori, peperoni, cipollotti, sedano, cetrioli: tutto deve essere frullato, insaporito con sale, olio, aceto, spezie e addensato con yogurt greco. Per averlo ancora più freddo, si possono aggiungere cubetti di ghiaccio o ghiaccio tritato.
- Salmorejo. Oltre al gazpacho, in Andalusia troverete anche questa saporita e dissetante zuppa fredda originaria di Cordoba. I pomodori sono frullati con pane raffermo, olio d’oliva, sale, pepe e aglio. Per arricchire il gusto, si usa servirlo con sottili cubetti di prosciutto crudo stagionato.
- Ajo Blanco. Le temperature spagnole hanno reso necessaria l’invenzione di un’ulteriore zuppa fredda, questa volta senza l’aggiunta di pomodori. Si mescolano invece mandorle, aglio, latte, pane raffermo, sale, pepe e olio; il gusto inconfondibile deriva dagli acini di uva bianca, spellati e senza semi.
- Borsh. Zuppa diffusa in tutta l’Europa dell’Est, è cucinata con varianti regionali soprattutto in Russia, Polonia, Ucraina; protagonista è sempre la barbabietola, a cui sono aggiunti ingredienti quali funghi, cipolle, peperoni, carote, cavolo, pomodori; spesso addensato con panna acida o yogurt greco, può essere arricchito con succo di limone, prezzemolo, alloro, tabasco.
- Okroshka. Si tratta di un piatto russo molto apprezzato in tutta l’Europa dell’Est, da servire dopo qualche ora di riposo in frigorifero; patate, uova e carne sono tagliati a cubetti e bolliti, poi uniti a cetrioli e ravanelli; le spezie sono molte: aneto, pepe nero, erba cipollina. A conferire cremosità al composto, una ricca porzione di yogurt greco o di panna acida.
- Ashè sabzì. Si tratta di un piatto tradizionale iraniano, servito generalmente caldo, in inverno, ma che conosce anche versioni fredde, con una maggiore aggiunta di yogurt. Sono cotti separatamente legumi misti e alette di pollo con porri; i legumi e le alette spolpate sono poi uniti coi rispettivi brodi e mescolati con spinaci e moltissime spezie (aneto, curcuma, prezzemolo, coriandolo).
- Chlodnik. Come rinfrescarsi in Polonia: tagliare a cubetti ravanelli e cetrioli, a julienne le foglie di barbabietola; amalgamare le verdure con latte cagliato e spezie (immancabili, aneto e erba cipollina); prima di servire, il composto va conservato in frigo, aggiungendo per ogni porzione un uovo sodo.
- Oi Naennguk. La cucina coreana è ricca di zuppe e stufati, questo è uno dei piatti che sono serviti freddi. I cetrioli tagliati a fiammifero sono lasciati a marinare con aglio, sale, zucchero, salsa di soia, aceto; al composto si possono unire peperoncini, pomodorini e semi di sesamo. È tradizionalmente servito in una grande ciotola colma di acqua e ghiaccio.
- Vichyssoise. L’invenzione si attribuisce al cuoco Louis Diat di Vichy, che nel 1917 al Ritz-Carlton di New York avrebbe presentato al mondo questa sontuosa zuppa fredda. Una volta bolliti porri e patate in un saporito brodo vegetale, il composto è ammorbidito con panna o latte; dopo aver riposato in frigo per alcune ore, si guarnisce con erba cipollina. Sebbene esistano varianti calde, i puristi la pretendono fredda.
- Sambar. Originario dello Sri Lanka, è un piatto diffuso in tutta l’India, soprattutto nel versante meridionale del subcontinente indiano; viste le numerosissime varianti, c’è chi preferisce servirlo freddo, dopo aver lasciato riposare il composto a lungo. Gli ingredienti principali sono il tamarindo e i legumi di Caiano, a cui si possono aggiungere ravanelli, carote, cipolle, scalogno, melanzane, ma soprattutto moltissime spezie, tra cui curry, coriandolo, peperoncino, cannella. Può costituire un eccellente piatto di portata, ma è frequente l’uso anche come contorno o addirittura colazione.
- Saltibarsciai. Per questa tradizionale ricetta lituana si richiede un passaggio in frigo di una giornata intera. Bisogna mescolare con molto latticello uova sode spezzettate, cetrioli, erba cipollina, aneto e l’ingrediente principale: barbabietole rosse bollite.
- Vellutata di patate e burro di arachidi. Ricetta africana che si può assaggiare anche fredda o tiepida, a base di patate stufate con carote, zenzero e spezie quali cannella, chiodi di garofano, cumino, coriandolo, pepe. Il composto va frullato e addensato con burro d’arachidi.
- Soupa Verde Frio. Dal Portogallo, la ricetta di questa zuppa fredda ricchissima di verdure. Nel mixer vanno tritati cetrioli, scalogni, spinaci, sedano, lattuga, prezzemolo; il composto deve poi essere amalgamato con un brodo di pollo piuttosto denso, prima di essere nuovamente frullato, salato e lasciato in frigo a riposare.
- Tarator. Zuppa fredda tipica della Bulgaria, è preparata sminuzzando insieme aglio, aneto e noci. Il trito va insaporito con molte erbe aromatiche e aggiunto allo yogurt. Solo a questo punto si uniscono cetrioli grattugiati e un generoso giro d’olio.
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