L’orzo e i suoi utilizzi in cucina
Un approfondimento su uno dei più antichi cereali conosciuti: l’orzo, e i suoi 5 migliori utilizzi in cucina.
L’orzo è un cereale della famiglia delle Graminacee. Si tratta di una pianta erbacea annuale, alla vista simile al frumento, poiché come quest’ultimo, sviluppa una spiga con diversi cariossidi. I cariossidi sono i frutti secchi della spiga, comunemente conosciuti come chicchi o granella. Secondo diverse fonti, l’orzo sembra essere, se non la prima in assoluto, una delle prime colture utilizzate dall’uomo già migliaia di anni fa per produrre farina o birra. Ancora oggi l’orzo è alla base dell’alimentazione di molte popolazioni nel mondo ed è coltivato, in diverse specie e con scopi non solo alimentari, praticamente ovunque.
In Italia è possibile trovarlo sotto forma di chicco, farina o fiocco. I chicchi possono essere mondati, decorticati o perlati, possono cioè essere più o meno lavorati e mantenere in misura maggiore o minore gli strati più esterni. L'orzo sembra essere uno dei primi cereali coltivabili e utilizzati dall’uomo già migliaia di anni fa per produrre farina o birra Se l’utilizzo dell’orzo mondato richiede molto lavoro e diverse ore di ammollo per poter essere mangiato, quello decorticato rappresenta una valida via di mezzo tra praticità e salute, poiché, pur non essendo totalmente integrale, mantiene gran parte delle sue proprietà. L’orzo infatti è ricco di amido e proteine, mentre è povero di grassi e ha un alto contenuto di fibra, sali minerali, in particolare fosforo, e vitamine PP ed E. Proprio per la sua composizione, l’orzo è molto digeribile, nutre senza appesantire e ha un’azione disintossicante dell’intestino. Inoltre stimola il sistema neurovegetativo per cui è particolarmente adatto a chi svolge lavori intellettuali o fatica a concentrarsi. In cucina è usato per la creazione di piatti salati e dolci, in primi piatti, insalate, bibite. Agrodolce vi propone 5 idee per cominciare a usare l’orzo a tavola.
- Insalata di orzo. L’orzo è un ingrediente molto versatile e può essere utilizzato per creare insalate adatte a tutte le stagioni. È infatti possibile abbinarlo a formaggi e verdure cotte per avere un’insalata ‘invernale’ da mangiare tiepida o condirlo con pomodorini, olive e capperi – come facciamo noi in questa ricetta - per ottenere un’insalata profumata e fresca, ottima alternativa all’insalata di riso.
- Orzotto al radicchio. Con l’orzo è possibile realizzare ottimi primi piatti, tra i quali spiccano gli orzotti cucinati seguendo i passaggi base dei risotti: tostatura, sfumatura con il vino, cottura con il brodo e mantecatura con burro e parmigiano. Per provare a farne, e gustarne, uno vi proponiamo la nostra ricetta dell’orzotto al radicchio.
- Zuppa di orzo e fagioli. In una pentola unite dell’aglio sbucciato, dell’alloro e del rosmarino. Aggiungete poi dei pomodori secchi tagliati a strisce, dei funghi secchi e dell’orzo. Versate abbondante acqua leggermente salata e procedete con la cottura. Dopo circa una ventina di minuti dall’ebollizione, aggiungete dei fagioli già lessati, i cannellini sono l'ideale. Continuate la cottura finche l’orzo non sarà della giusta consistenza e i fagioli leggermente sfatti. Servite con un filo d’olio extravergine e pepe.
- Crema d’orzo. Portate a ebollizione del latte. Unite dei fiocchi d’orzo, della cannella in polvere, delle mele e delle prugne secche tagliate a pezzetti e cuocete per circa un quarto d’ora mescolando con attenzione perché non si attacchi sul fondo. Togliete dal fuoco e dolcificate con del miele. Riempite delle ciotoline e lasciate raffreddare prima di servire per una merenda golosa e sana.
- Orzata. Lavate l’orzo e lasciatelo poi in ammollo per circa otto ore in una quantità d’acqua 6 volte il suo peso (per 250 g di orzo si consideri un litro e mezzo d’acqua). Quindi fatelo bollire per circa 2 ore in una pentola con coperchio. Trascorso questo tempo, attendete, lontano del fuoco, che l’orzo finisca di gonfiarsi e poi filtrate con una garza tutto il liquido possibile. Pelate delle mandorle e frullatele con il liquido ottenuto dall’orzo. Lasciate macerare il composto per qualche ora e poi dolcificate con del miele. Portate a ebollizione e cuocete per una decina di minuti. Filtrate nuovamente il tutto e imbottigliate. Conservate l’orzata in frigorifero e diluitela a piacere con acqua fresca al momento di servirla.
- IMMAGINE
- Orzata via Tenuta Carbonara