Bubble Tea: dove berlo a Milano
Il bubble tea rientra ormai nel novero delle bevande preferite da asporto: vi forniamo una piccola guida per orientarvi nella scelta a Milano.
Fino a qualche anno fa, desiderare un bubble tea era una cosa di nicchia. Pochi, sperduti locali nelle Chinatown di Milano e Roma si rivolgevano alla clientela asiatica affetta da nostalgia per la bevanda di Taiwan. Nel 2019 in Italia il boba tea ormai è passato dallo status di trend a quello di “Davvero non ne hai mai bevuto uno?”, con conseguente trascinamento fino al locale del cuore. L’ho trovato persino al Lucca Comics in pieno autunno. Vogliamo vederlo come un segnale di gentrification al pari di ramen e raviolerie? Legittimo. Se, come me, avete un debole per la consistenza gommosa delle bolle di tapioca e delle gelatine di frutta, vi consegno questa breve guida su dove bere il bubble tea a Milano, tra nuovi locali e certezze.
- QQ Taiwan Bubble Tea (via Paolo Sarpi, 47). Iniziare da Chinatown è scontato, ma questo negozietto specializzato nella bevanda preferita dei taiwanesi è stato uno dei primi in città. L’insegna ricorda anche la QQ, la consistenza gommosa e leggermente viscida tanto apprezzata nei Paesi asiatici. Diversi tipi di tè tra cui scegliere (in versione calda o fredda), un buon assortimento di palline di gel e gelatine di frutta.
- Health Oolong Tea (via Paolo Sarpi, 27). Se avete esagerato con i ravioli della Ravioleria Sarpi o i noodles di Tang Gourmet, questo locale fa diversi bubble tea super rinfrescanti. Per chi ama i gusti floreali, rosa e ibisco sono un must (ma deve piacervi anche la dolcezza spinta); per tutti gli altri, il bubble tea migliore è quello con aggiunta di passion fruit fresco. Ottimo anche il cheese tea alla pesca, dolce e salato.
- Chateau Dufan (via Paolo Sarpi, 2). Qui hanno capito davvero tutto: propongono ramen, dim sum, tempura, Fgelati dalle evoluzioni esagerate, ma soprattutto bubble tea. La varietà non è enciclopedica come in altri locali, ma il bubble tea al taro – delicato e color lilla – è ottimo.
- Frankly Bubble Tea & Coffee (varie sedi). La svolta sofisticata del bubble tea ha probabilmente avuto inizio da Frankly, il locale che forse più di altri ha sdoganato il rito del bubble tea tra i giovanissimi, specialmente quelli che si dedicano alle vasche di via Torino il sabato pomeriggio. Il menu comprende anche gli specials, come il milk bubble tea con purea di fragole e sciroppo alla rosa. Il valore aggiunto di Frankly è la personalizzazione: si sceglie il latte, il tè, i topping, il livello di zucchero, la temperatura, e via dicendo.
- Coll Bubble Tea (corso di Porta Vittoria, 58). Il bubble tea chic è il core business di Coll. E se in generale si tratta di una bevanda dal forte potenziale instagrammabile, qui si raggiungono combinazioni cromatiche senza precedenti. Aspetto a parte, l’assortimento è talmente ricco da mettere in crisi. Il classico è squisito; il Bobo Caramel è praticamente un dessert.
- Mister Tea (via Giovanni Pascoli, 60). Come per Frankly, anche in questo locale gestito da giovani italiani il bubble tea è customizzabile, ma sono disponibili anche creazioni già pronte per gli indecisi cronici. Tè matcha e miele sono un’ottima combinazione; da provare anche i rinfrescanti fruit tea. C’è anche un menu vegano.
- Boba (via Rosolino Pilo, 9). Personale gentile, una lavagna aggiornata per scegliere i gusti e materie prime superiori rispetto alla media. Il boba del giorno solitamente è una scelta vincente.
- Maoji Street Food (piazza Aspromonte, 43). Per provare il bubble tea di Maoji dovrete pranzare o cenare qui, dato che si tratta di un ristorante. Poco male, dato che si tratta di uno dei ristoranti cinesi più validi in città. Accompagnate il vostro milk tea con ravioli e noodles (per i più hardcore: con la pancetta di Mao).
- Bro’z Milano (via San Maurilio, 4). Si definisce urban bubble tea and coffee maker e punta molto – oltre che sulle gelatine colorate – sui beveroni ipercalorici da Instagram, completi di panna montata e caramello. Aperto da un anno, è forse il locale più giovane della lista.