La cucina svedese in 14 piatti che dovresti assaggiare
• 26 Dicembre 2020 10:00
La cucina svedese, complice il tempo freddo dell’autunno e dell’inverno, è ricca di ricette che invogliano a stare in casa: ve le raccontiamo.
Per la Svezia forse non possiamo partire, almeno non senza una valida motivazione, ma perché non portarne un po’ in casa? Complice il clima quasi invernale, le festività natalizie, qualche ricetta svedese husmanskost dall’alto grado di comfort food, magari da preparare tutti insieme, non può che farci bene. Eccone, allora, alcuni tra quelli che non possono mancare.
- Ärtsoppa med fläsk. Un grande classico è la zuppa svedese di piselli spezzati e carne. Consumata tradizionalmente il giovedì, in preparazione del digiuno cristiano, prevede nella sua versione originale i piselli gialli (ma vanno bene anche verdi), maiale, cipolla, chiodi di garofano e spezie come timo, maggiorana e a gusto aneto. Si serve solitamente con la senape, quella vera con i semi, e il pane nero abbrustolito. E si può preparare anche in versione vegetariana: basta mettere più cipolla e zero carne.
- Laxsoppa. Tipica di molti Paesi nordici, la zuppa cremosa svedese di salmone si serve ben calda e prevede, in linea di massima, l’uso di filetto di salmone tagliato in pezzi, brodo di pesce, immancabile cipolla o porro, patate, panna fresca, concentrato di pomodoro, alloro, pepe e aneto. In realtà ognuno prepara la sua versione, molto a gusto personale. Ma non possono mancare le spezie, che le conferiscono la sua speciale allure svedese.
- Kroppkakor. Questi gnocchi di patate sono ripieni di carne di maiale o pancetta tesa e generalmente vengono serviti con il burro o accompagnati in parte con la marmellata di miritilli rossi. Tradizionalmente si mangiano a marzo nella città studentesca di Uppsala, dove si organizza addirittura una competizione dedicata a questo piatto.
- Gravlax. Si tratta di salmone marinato in zucchero, sale e aneto, che viene servito con contorno di patate bollite.”Gravlax” indica proprio la marinata del pesce, da “lax”, che vuol dire salmone e “grav” seppellire.
- Surströmming. È tra i piatti più maleodoranti al mondo, tanto che le lattine in cui è conservata vengono solitamente consumate all’aperto. L’aringa acida svedese è un piatto tipico ottenuto per fermentazione del pesce del mar Baltico in speciali barili, poi conservata in una salamoia molto leggera che consente la prosecuzione dei processi fermentativi.
- Falukorv. Insaccato tradizionale, considerato uno dei piatti tradizionali, miscela maiale affumicato o manzo con farina di patate, cipolla, spezie. È una salsiccia cotta, quindi è servita già pronta, solitamente grigliata, fritta o bollita, accompagnata da un contorno di rape.
- Pyttipanna. In svedese significa “piccoli pezzi in padella” ed è solitamente preparato con patate, cipolle, ogni tipo di carne (manzo, maiale) tagliata a dadini e saltata in padella. Si serve spesso con uovo fritto, barbabietola e cetrioli in salamoia. In buona sostanza un piatto antispreco fatto con avanzi del giorno prima, anche se oggi è molto comune che venga preparato da zero.
- Köttbullar. Chiunque sia passato da Ikea almeno una volta le ha assaggiate. Le köttbullar sono le famosissime polpette svedesi, anch’esse piatto nazionale. Sembra siano apparse per la prima volta in un libro della cuoca Anna Christina Warg del 1755 e da allora mai più lasciate. Ne esistono infinite varianti, quel che è certo è che dentro ci sono carne mista, latte, pane, cipolla, uovo, spezie. E sono fritte nel burro. La differenza vera la fanno le salse con cui si accompagnano: la gräddsås, preparata con la panna, e la brunsås, preparata con il fondo di cottura delle polpette stesse.
- Knäckebröd. Per colpa della maggiore azienda che lo produce, in Italia lo chiamiamo direttamente wasa, ma è questo il nome vero del tipico pane croccante svedese. La parola knäcke è un suono onomatopeico che imita il rumore del pane croccante che si spezza e dentro ci sono farina di segale, fiocchi d’avena, mentre sopra di solito semi di sesamo, semi di lino e girasole, semi di zucca.
- Pepparkakor. Sono i classici biscotti del Natale, dall’inconfondibile profumo di cannella, insaporiti con sciroppo di melassa, chiodi di garofano e aromatizzati allo zenzero e noce moscata. Immancabili per una merenda dai sentori svedesi.
- Lussekatter. I gatti di Santa Lucia fanno parte dei dolci tradizionali legati alla tradizione del 13 dicembre, giorno più buio dell’anno, in cui le bambine vestono di un copricapo di candele accese e distribuiscono a tutta la famiglia piccoli doni e dolcetti tipici natalizi, tra cui proprio i lussekatter. Farina, burro, uova, zucchero, uvetta, latte ma soprattutto zafferano – per illuminarli come piccole fiammelle – si presentano di solito a forma di s.
- Kanelbullar. Nate intorno agli anni ’20 del XX secolo, queste girelle alla cannella sono molto consumate a colazione o durante la fika, la tradizionale pausa caffè con dolce. Diffusi ormai in tutto il mondo, dagli States all’Italia, in Svezia hanno due varianti molto comuni: i vaniljbullar, alla vaniglia, e i toscabullar, senza cannella, con glassa di burro e scaglie di mandorla.
- Skånsk Spettkaka. Forse un po’ più difficile da preparare in casa, vista la sua grandezza, è una torta di mele gigante, che viene fatta cuocere su uno spiedo e che da luglio del 2000 è protetta da marchio IGP. Tipico della provincia di Scania, richiede molto lavoro, a partire da uova fresche, zucchero, fecola di patate, lavorati a nastro e poi cotti su un cono metallico. Una volta pronto il dolce viene ricoperto tutt’intorno con una glassa di zucchero bianca o rosa.
- Cosa bere: punsch e blåbärssoppa. A parte acqua e latte, naturali accompagnamenti di molti dei pasti svedesi, si può scegliere di sorbire una blåbärssoppa, zuppa di mirtillo un po’ densa, calda o fredda. È ritenuta talmente corroborante da essere servita tradizionalmente ai partecipanti di una maratona sciistica. Ma viene meglio tagliata con vodka e sormontata da crema. Un’ulteriore alternativa è il classico punsch, dolce e speziato, da consumarsi anch’esso caldo o freddo.