Li Somari, la trattoria d’autore da provare assolutamente a TIVOLI
Aperto da poco, Li Somari è una trattoria d’autore da provare assolutamente: in cucina c’è Adriano Baldassare, chef pluristellato del Lazio, e il proprietario è Andrea La Caita, socio del bistellato romano Acquolina. Nel centro storico di Tivoli, da Li Somari si possono assaggiare piatti della tradizione locale laziale e delle regioni limitrofe.
Prima che Freud si interessasse alle interpretazioni oniriche, si riteneva che quanto accade nel mondo dei sogni debba essere considerato come presagio dell’esatto contrario. Questa credenza mi è tornata in mente dopo una cena a Li Somari – Trattoria Fuori Porta che, per l’appunto, si è rivelata l’opposto di quanto promesso dall’insegna.
Altro che somari!
Dietro a questa nuova apertura ci sono due nomi altisonanti della ristorazione laziale: Andrea La Caita (socio e fondatore di Acquolina, ristorante fresco di seconda stella) e Adriano Baldassarre (ex Tordomatto), che è lì nelle vesti di Executive Chef. Manco a dirlo, la definizione di trattoria, se non è un disfemismo, poco ci manca: non si tratta di un ristorante eccessivamente formale ma servizio e cucina sono decisamente di livello superiore rispetto a quanto ci si potrebbe aspettare.
Inoltre, sarà fuori porta per i romani, ma il locale sorge in quella che un tempo era una stalla (ecco il perché del nome) nel cuore del centro storico di Tivoli (Vicolo dell’Erbe, 7), la città di origine di La Caita in cui torna dopo l’esperienza del Vesta, con cui nel 2009 ha ottenuto, anche in quel caso, l’ambito riconoscimento della Michelin.
Il locale
Attualmente, al piano inferiore si contano 28 coperti. A questi si aggiungono i 5 della chef’s table ma, con i dovuti scongiuri, entro la fine del 2022 verrà inaugurata anche un’altra sala, che ospiterà la pasticceria e ulteriori 30 posti. Qui, a rendere ancor più suggestiva l’atmosfera sarà un camino del ‘500.
La dichiarata vocazione eco-friendly del locale è evidente e si concretizza attraverso la pratica del riuso di arredamenti e stoviglie (tavoli, sedie, posate e bicchieri) e perfino del pavimento.
La proposta
La proposta de Li Somari affonda le radici nel territorio laziale attraverso una reinterpretazione creativa della sua tradizione culinaria ma con un occhio attento alle culture gastronomiche attigue che l’hanno influenzata e contaminata: quella maremmana, toscana, abruzzese, romana, napoletana ed ebraica. Figura centrale del progetto è, come già detto, l’Executive Chef Adriano Baldassarre, che definisce la sua una cucina giornaliera che dà priorità alla freschezza e alla stagionalità delle materie prime, minimizzando gli sprechi.
Il menu è molto ricco, con tante proposte per ogni portata, e un’intera sezione è dedicata al quinto quarto. Chi vuol togliersi dall’imbarazzo della scelta può affidarsi allo chef e optare per un percorso di degustazione (45 euro) che prevede: pane con hummus di lupini e olio locale, quattro antipasti serviti a centro tavola, un primo, un secondo, dolce e caffè. Da non perdere il Broccolo arrosto ripieno e fonduta di pecorino. Molto bene le paste fresche come i Ravioli di coda alla vaccinara, sugo di carne e gremolata oppure gli Gnocchi ripieni di pollo alla cacciatora, cipollotto e intingolo.
Ai secondi di carne – sfizioso l’Agnello panato, purè di patate, olive taggiasche capperi e cicoria – e di pesce, si affiancano proposte vegetali che stuzzicano la curiosità: dalla Bistecca di cavolfiore con chiodi di garofano ai Marroni di Antrodoco, cacio e miele. Dolci semplici ma golosi. La carta dei vini vanta oltre 500 referenze, di cui 90 laziali, con diverse referenze di nicchia. Ben rappresentate anche la Toscana e l’Abruzzo.