Tradotto per voi: 27 cibi che potremmo perdere se le api si estinguessero
Salvare le api sta diventando un imperativo pressante: senza questi piccoli insetti infatti perderemmo almeno 27 cibi diversi e fondamentali.
L’articolo originale “From avocados to pumpkins, here are 27 foods we could lose if all the world’s bees went extinct” di Ariana DiValentino compare su Insider. Un elenco di cibi che scomparirebbero dalla faccia della terra se le api si estinguessero: lo abbiamo tradotto per voi.
Abbiamo tutti un interesse legittimo nel voler salvare le api. La maggior parte delle piante, incluse frutta e verdura, ha bisogno dell’aiuto degli impollinatori, api, uccelli e coleotteri, per assicurarsi il loro ciclo vitale e far crescere i frutti. si dice che le api impollinino un boccone su tre di cibo In questo articolo diamo molta attenzione alle api per due ragioni: sono impollinatori altamente efficienti – un singolo alveare può ospitare fino a 40.000 api e un alveare che ne contiene 20.000 può impollinare un acro intero – e sono in pericolo per via dei cambiamenti climatici, pratiche agricole come la monocultura e, soprattutto, per i pesticidi. “Si dice che le api impollinino un boccone su tre di cibo”, ha detto Emma Tagliaferro, del programma City Growers, un’organizzazione che usa le sue due fattorie urbane per insegnare ai giovani newyorchesi l’importanza dell’agricoltura e dei sistemi alimentari. Tagliaferro ha poi aggiunto che un modo per aiutare le api sta nel comprare cibi organici. “L’acquisto di cibi organici ha un impatto diretto sulle api”, ha detto. “ Comprando solo cibo che non ha contribuito all’uso di quei prodotti chimici fa bene alle api”.
Secondo l’organizzazione no profit Pollinator Partnership, anche alcuni alimenti non vegetali sono a rischio, inclusi i prodotti lattiero-caseari, perché le mucche si cibano di erba medica, un foraggio impollinato dalle api. Non siete ancora convinti? Ecco un elenco di cibi che, secondo Pollinator Partnership, saranno a rischio in caso di estinzione delle api da miele o di altre specie di api.
- Avocado. Le api impollinano l’avocado, con l’aiuto di mosche e pipistrelli. Il topping più trendy per il toast è una pianta subtropicale per la maggior parte coltivata in Messico. Le api da miele, seguite da altre specie di api, sono impollinatori importanti per questa pianta.
- Erba medica. L’alfalfa cresciuto a scopi commerciali si avvale di impollinatori controllati come la cosiddetta Megachile rotundata e altre specie di api selvatiche. Le mucche mangiano l’erba medica impollinata dalle api, il che significa che hanno un ruolo anche nella produzione lattiero-casearia. L’alfalfa, o erba medica, è un foraggio comunemente usato per il pascolo di bovini da carne e da latte ed è quindi importante anche per le proteine animali. Per questo motivo, vale la pena notare che la disponibilità di prodotti lattiero-caseari è a sua volta a rischio se l’alfalfa non riesce a crescere.
- Mandorle. Gli Stati Uniti sono il maggior produttore di mandorle al mondo, in particolare la Central Valley della California. I mandorli sono fortemente dipendenti dalle api da miele per la loro crescita. Per questo motivo, ogni anno più di un milione di alveari vengono trasportati nella regione durante la stagione dell’impollinazione. La sindrome dello spopolamento degli alveari è una pericolosa minaccia per gli allevamenti di mandorle.
- Mele. Essendo un frutto piuttosto robusto, la mela cresce in tutto il mondo. Gli Stati Uniti ne sono il secondo paese produttore al mondo dopo la Cina. Le mele sono impollinate prevalentemente da api da miele e api Mason.
- Anice. Se vi piacciono l’assenzio o la sambuca, i black jellly bean o la root beer, cominciate a ringraziare le api. L’erba aromatica, che ha origine nel Mediterraneo orientale e nell’Asia del sudovest, dipende ampiamente dalle api da miele.
- Albicocche. Questo piccolo frutto a nocciolo arancione cresce nei climi secchi in tutto il mondo, dall’Armenia alla Central Valley della California. Le api da miele sono cruciali per la loro impollinazione.
- Caffè. La pianta del caffè cresce vicino all’Equatore in molti paesi di tutto il mondo. L’impollinazione, spesso ad opera di api selvatiche, aumenta il rendimento della coltivazione – rendendo possibile mettere quella tazza di caffè nelle vostre mani tutte le mattine.
- Mirtilli. L’umile mirtillo è originario dell’America del Nord, con lo stato dell’Oregon al primo posto l’anno scorso per la produzione. Il polline del mirtillo è troppo pesante e appiccicoso per potersi spostare da solo nell’aria, quindi gli insetti impollinatori – per lo più calabroni e api solitarie, oltre alle api da miele usate dagli allevatori – sono essenziali per l’impollinazione.
- Ciliegie. Le ciliegie crescono nelle zone temperate dell’emisfero settentrionale, con gli Stati Uniti secondo produttore mondiale. Il loro impollinatore primario è l’ape da miele.
- Cardamomo. Se siete appassionati di curry Tailandese, masala indiano, chai, gin e anche alcuni tipi di gomme da masticare, è probabile che non vorreste vivere in un mondo senza questa potente spezia. Il cardamomo è originario dell’India meridionale ma oggi proviene soprattutto dal Guatemala. Molte varietà di coltivazione fanno pesantemente affidamento sulle api sociali come l’ape gigante da miele.
- Frutti di bosco. I succosi e antiossidanti frutti di bosco crescono in diversi habitat climatici. L’importante è che siano presenti le api, i calabroni e le api solitarie a impollinare i loro rovi.
- Anacardi. Secondo i dati emersi da un’indagine del 2007, gli anacardi dipendono fortemente dall’impollinazione mediata dagli insetti – per lo più api da miele, api senza pungiglione, calabroni e api solitarie.
- Pompelmo. Come probabilmente sapete già, il pompelmo è un ibrido, prodotto da un incrocio casuale tra l’arancia dolce e il pomelo. L’impollinazione da parte delle api è necessaria all’albero di pompelmo per potenziare la produzione di frutti.
- Cacao. Dite addio alle cose dolci. L’impollinazione mediata dagli insetti è essenziale per la pianta di cacao, i cui impollinatori sono le api e i moscerini.
- Noci di macadamia. L’albero tropicale di macadamia fa affidamento sulle api da miele e quelle senza pungiglione, oltre a vespe e farfalle, per produrre i suoi frutti.
- Kiwi. Queste gemme verdi ricoperte di lanugine sono originarie della Cina e oggi sono coltivate nelle zone più temperate degli Stati Uniti. L’impollinazione mediata da insetti si è scoperta essere fondamentale per la sua crescita. I principali impollinatori sono le api da miele, i calabroni e le api solitarie.
- Pesche. Le pesche sono originarie della Cina nordoccidentale e crescono nelle regioni temperate e asciutte di tutto il mondo. Come le albicocche, le pesche necessitano dell’impollinazione delle api da miele per produrre un frutto adatto al commercio.
- Mango. Il dolce frutto tropicale – proveniente soprattutto dall’India – necessita di impollinazione mediata da insetti, il più importante dei quali è l’ape da miele (ma anche alcuni tipi di mosche) per crescere.
- Coriandolo. I semi della pianta di coriandolo sono spesso presenti tra le spezie di casa. La sue foglia è conosciuta come “cilantro”. Questa erba necessita di impollinatori, nello specifico delle api da miele, per crescere rigogliosa.
- Fragole. Nonostante le fragole facciano ricorso all’autoimpollinazione e a quella mediata dal vento, l’impollinazione mediata dagli insetti – in particolare dalle api – le aiuta a raggiungere il loro massimo potenziale e a produrre fragole migliori e più grandi, acquisendo così un maggiore valore economico.
- Pere. La frutta autunnale, che cresce in abbondanza nel Pacifico nordoccidentale, dipende dall’impollinazione di api. In particolare, necessita dell’apporto di molte api. Secondo la Washington State University, infatti, un pereto deve avere il doppio degli alveari a disposizione rispetto agli altri alberi da frutta.
- Zucca. Dimenticate la torta di zucca, così come le zucchine e tutte le varietà di zucca. In un mondo senza api – nello specifico api da miele, api squash, calabroni e api solitarie – queste piante non sono in grado di svilupparsi e crescere senza l’essenziale impollinazione.
- Tè. Camellia sinensis, la pianta più comunemente nota come tè, cresce nelle regioni tropicali e subtropicali, in particolare in India e nella Cina sudorientale. Per la propagazione si affida quasi esclusivamente agli impollinatori, e tra questi le api la fanno da padrone.
- Pomodoro. Visto che le piante di pomodoro hanno bisogno di vibrazioni per rilasciare il polline, trovano nei calabroni degli impollinatori ideali, che nel corso di un processo noto col nome di impollinazione vibrante tengono i corpi vicini all’antera liberandola così dal polline. Questo processo può essere anche eseguito manualmente con un attrezzo adatto, ma risulta meno efficace e molto più costoso, e dunque inadatto per la produzione commerciale, che si affida quasi esclusivamente ai beneamati insetti.
- Melone. Anche il melone si affida fortemente agli insetti per l’impollinazione, stando a quanto afferma un’inchiesta del 2007. Le api da miele, quelle della zucca, i calabroni e le api solitarie concorrono assieme alla crescita e alla maturazione di questo frutto.
- Cetrioli. Il cetriolo, che cresce in climi temperati, beneficia dell’impollinazione da parte di molte specie di api, tra cui quelle da miele, quelle da zucca e i calabroni.
- Anguria. Lo studio menzionato afferma che l’impollinazione è essenziale alla sopravvivenza dell’anguria, che si affida alle api da miele, ai calabroni e alle api solitarie.
Traduzione a cura di Paola Porciello.
- FONTE
- Insider