5 ristoranti indiani da provare a Milano
La cucina indiana è tra le più diffuse e apprezzate in Italia, in particolare a Milano. Scoprite con Agrodolce i ristoranti dove gustarla.
Sono ormai vent’anni che la cucina indiana è approdata a Milano. Pian piano si è fatta strada anche nelle conversazioni: tutti hanno sentito parlare del pollo tandoori, anche se magari non lo hanno mai assaggiato. E così hanno aperto (e chiuso, cambiato gestione e riaperto) ristoranti e take away in quantità. Se agli inizi degli anni ’90 la domanda era dove poter mangiare indiano a Milano, oggi ci si chiede chi prepari il migliore agnello al curry, il naan all’aglio più saporito o dove assaporare l’aroma di spezie più sapientemente bilanciato. Dopo Roma ecco allora i ristoranti indiani da non perdere a Milano.
- Shiva (viale Gian Galeazzo, 7), aperto dal 1995, è uno dei più vecchi ristoranti indiani di Milano, e vale una visita anche solo per l’atmosfera che vi si respira. È in continuo rinnovamento: non tanto per quanto riguarda il menu, che comprende ricette tradizionali mughlai e tandoori, ma per l’arredamento. Da Shiva tutto è molto scenografico: da qualche anno la sala d’ingresso è dominata da un soppalco con balaustra in legno lavorato, così come lavorate sono le porte, le sedie e le colonne; i camerieri, gentilissimi soprattutto con le signore, servono frittelle vegetali al curry e gamberoni tandoori in sale dai colori vivi e dalla luce soffusa, fra pareti decorate con affreschi tratti dal Kamasutra. Più che una cena, un viaggio nell’atmosfera magica dei racconti orientali.
- Meno appariscente, ma comunque rispettoso della tradizione, è Rangoli (via Solferino, 36): entrando, la prima accoglienza è l’aroma persistente del cardamomo, della curcuma e delle altre spezie tipiche delle ricette indiane. I suoi arredi in legno con panche, stoffe colorate e cuscini in abbondanza, sono adatti alla pausa pranzo e perfetti per la cena. Si preparano specialità dell’India del nord: tanto tandoori (pollo, gamberoni, patate e grigliate miste) ma anche proposte vegetariane.
- Tara (via Cirillo, 16), a pochi passi dall’Arco della Pace, oltre che ai vegetariani, riserva un occhio di riguardo a chi è intollerante al glutine. Nel menu vengono indicate le specialità adatte ai celiaci: fra cui pollo o agnello tandoori, riso biryani, e perfino alcune varietà di birra gluten free. Per tutti gli altri, la carta delle bevande riserva qualche sorpresa: a fianco del tipico lassi allo yogurt e mango si trova una lista corposa di birre artigianali lombarde ed estere, provenienti soprattutto dal Belgio. Se vi trovate nell’imbarazzo della scelta, chiedete consiglio ad Ash, il proprietario e gestore: sarà felice di suggerirvi i migliori abbinamenti per il ricchissimo naan al formaggio, il tandoori di pesce, il chicken roll con pollo al curry.
- Inoltrandosi nel centro della città, si trova invece Sarla (via Stampa, 7), un ristorante indiano dall’aspetto sorprendentemente sobrio. Qui l’attenzione è tutta sulla cucina, intesa come una vera arte dei profumi, con principi ayurdevici. Lo chef è quindi un artigiano, con le sue specialità e preferenze: nella cucina a vista sono solitamente in due, impegnati uno al forno tandoori e l’altro nella preparazione delle pietanze con salse, dal piccantissimo pollo vindaloo al delicato agnello in salsa di anacardi.
- Meno raffinato come servizio, ma altrettanto cordiale, profumato e accogliente è Just India (via Benedetto Marcello, 34): fra la stazione centrale e corso Buenos Aires, è una gettonata meta per la pausa pranzo. La consigliata specialità della casa è il Dahl Fry, zuppa di lenticchie gialle con spezie, ma si preparano una quantità di prelibatezze provenienti da tutto il subcontinente indiano, come l’agnello biryani (con riso basmati e zafferano), il piccante pollo con salsa madras, le fruttate malai kofta di formaggio. Tutto da accompagnare con il deciso naan all’aglio.
Un discorso a parte meriterebbero i locali da asporto, poiché con le sue salse più o meno speziate, le preparazioni povere di grassi e le molte ricette vegetariane, la cucina indiana è adatta un po’ a tutti, compreso chi non vuole muoversi da casa. esiste anche tutto un universo di take away validi dove poter acquistare cibo indiano da consumare a casa Accanto ai ristoranti con arredi ricercati e personale sollecito, esiste infatti un universo di negozietti take away, spesso contaminati da kebab e preparazioni mediorientali. Uno fra i più apprezzati e che merita una menzione è Shalimar (piazza San Nazaro in Brolo, 1), battesimo alla cucina indiana per generazioni di studenti della vicina Università Statale. Per anni con una generica indicazione Indian in vetrina, oggi riporta con orgoglio il suo nome in insegna e persino su un led luminoso all’interno. Il locale è minuscolo, con pochissimi posti a sedere su sgabelli: il portare via per mangiare a casa o su una vicina panchina è fortemente consigliato. Dal bancone è possibile scegliere di assaggiare l’autentica dahl makhani, zuppa di lenticchie nere o legumi misti, l’agnello al curry o le melanzane punjabi bartha; è disponibile anche un buon assortimento di dolci, fra cui i berfi al cocco, pistacchio o mandorle.
Quali sono i vostri ristoranti indiani preferiti di Milano?