50 Best Bars 2021: la carica degli italiani, dalla 51° alla 100° posizione
Quattro le nuove entrate italiane nella classifica World’s 50 Best Bars 2021 dalla 51 alla 100. Come andrà nelle posizioni dalla 50 alla 1?
Se il buongiorno si vede dal mattino. Così recita un vecchio detto. E a ben guardare il successo della presenza italiana nella classifica estesa dei World’s 50 Best Bars, dalle posizioni 51-100, appena annunciata, c’è da aspettarsi una ulteriore crescita dell’Italia anche nei magnifici 50. Ben 4 i nuovi ingressi tra i bar italiani presenti dal 51 al 100 e sono: Il Locale di Firenze al n. 51, il The Court di Roma al 64, L’Antiquario di Napoli al n.82 e al n. 85 il Cera & Bruno Vanzan, guidato da Mario Farulla che da Roma è sbarcato a Milano da qualche mese.
È l’Italia che va e sale
Adesso l’attesa è tutta per il 7 dicembre a Londra. Per capire cosa succederà agli altri nomi di peso presenti in lista lo scorso anno: 4 nei top 100, 1930 di Milano al 25°, Drink Kong al 45 °, Freni e Frizioni di Roma all’87° posto e Officina Milano al 90°. Ma le premesse ci sono tutte per un storica notte italiana. La cerimonia per ora è confermata dal vivo, nonostante l’ulteriore restrizione delle regole di accesso nel Regno Unito, per contenere la quarta ondata Covid. Una circostanza che rende più complicato un viaggio da quelle parte per molti operatori del settore. Difficile però che l’evento venga annullato. Sarà trasmesso live sui canali dei 50 Best e anche chi non potrà esserci lo seguirà, in un mix registico di virtuale e reale sul palco a cui ci stiamo abituando.
È successo lo stesso alla premiazione dei World’s 50 Best Restaurants 2021 ad Anversa, tornata in presenza ma senza tanti protagonisti soprattutto dall’Asia, e succederà lo stesso a Mosca, a luglio 2022, sede appena annunciata per le prossime premiazioni dei Ristoranti. “Quattro nuovi bar nella lista estesa sono un bel successo, soprattutto dopo mesi difficili per il settore. Sono entrati nuovi nomi importanti, che possono solo salire, è il terzo anno di crescita costante, ne siamo molto soddisfatti, segno che l’Italia continua a lavorare bene e tutto il sistema cresce, nonostante siano fisiologiche delle entrate e delle uscite dalla classifica. Non siamo l’unico paese a spingere per esserci” ha detto Giampiero Francesca, Academy Chair per l’Italia. E in effetti nei 51-100 si vedono nomi e paesi nuovi, conseguenza di dinamiche di voto più locali.
Un risultato meritato
I premi per l’Italia finora non sono mancati. Tra i nuovi ingressi nei Top 500 e le candidature ai Bar Awards, i locali 100% italiani che ora si ritrovano in lista stanno facendo bene. Ma certamente a premiare nel mondo 50 Best sono state le tante attività all’estero (in Europa, soprattutto) fatte dai bar: le guest, le serate a quattro mani in Italia e la partecipazione a eventi significativi, come la London Cocktail Week e la Florence Cocktail week, di fatto quest’anno l’unico evento dal vivo in Italia, in cui si è incontrata la industry. E questo grazie alla determinazione della sua ideatrice, Paola Mencarelli e di una bella squadra di lavoro. Ancora di più se si considera che questo è stato un anno a singhiozzo, a due velocità, i primi mesi di chiusure è seguita un’estate lenta e in costante ripresa nonostante le continue incertezze.
“Per noi è stato un anno tostissimo ma anche meraviglioso e pieno di soddisfazioni – ci ha detto Matteo Zed, bar manager del The Court Roma – prima il successo nei Top 500 al n. 49, ora al n. 64 dei World’s 50 Best Bars. Abbiamo lavorato per questo anche se non era il nostro obiettivo primario. Personalmente mi ripaga di oltre 20 anni di sacrifici, di tanta fatica, anche di tante cose negative che ho ingoiato, di tanti calci presi per non seguire le idee degli altri. Il riconoscimento va al mio team, ai ragazzi che hanno davvero fatto una fatica enorme e sono dei bravi professionisti” conclude Zed che da qualche mese ha pubblicato con successo anche in Usa il suo Il Grande Libro dell’Amaro italiano, edito in Italia da Giunti.
Napoli e Firenze entrano nella mappa globale dei 50 Best
Il più sorpreso del risultato è stato Alex Frezza titolare dell’Antiquario di Napoli, catapultato all’improvviso in classifica nella posizione 82: “Non ce lo aspettavamo a 6 anni dall’apertura del locale, di cui 2 a singhiozzo, in cui non abbiamo potuto lavorare al meglio. Continueremo a fare come prima. Sono molto contento per la mia squadra: vedere la sorpresa nei loro occhi quando è uscita la classifica non ha prezzo per me” aggiunge. Sul fatto poi che in classifica è entrata la sua Napoli, non vuole etichette: “Mi ritengo un bar internazionale. È un falso mito questo di riscoprire il buon bere anche al Sud. Da noi si beve benissimo in tantissime città, a Catania, Lecce, Bari, in Campania e Basilicata. Si tratta solo di accendere un faro su questi posti e rubare un po’ di luce ad altre città o almeno condividere la luce. Questo mancava. Perché ormai la professionalità è ovunque, i cocktail buoni e gli standard si trovano ovunque”, conclude.
Ambasciatore con orgoglio della sua Firenze è Matteo Di Ienno bar manager de Il Locale: “Sono anni che lavoriamo duro per essere riconosciuti, la nostra Firenze è sotto il milione di abitanti eppure se la gioca con i bar delle città più grandi. Devo ringraziare Paola Mencarelli e la Florence Cocktail Week per questa crescita che è solo un inizio per me. Anche se per me resta al centro il cliente, lavoro per loro, accontentarli è la mia priorità.”
Italia bis sul podio? Grecia e Spagna incalzano
Ma veniamo al possibile podio per il 7 dicembre. Intanto va detto, un campione italiano già lo abbiamo. La scorsa edizione ad essere incoronato migliore bar al mondo è stato il Connaught Bar: londinese di fatto ma dal cuore tutto italiano, guidato da Ago Perrone con Giorgio Bargiani, rispettivamente Director of Mixology e Head Mixologist. Una vittoria che incorona una carriera, e che potrebbe anche ripetersi quest’anno, visto il talento e la grande capacità di mantenere viva la community anche in questo 2021 a due velocità per il mondo F&B. The Connaught è sempre rimasto lì. Punto di riferimento per la industry a Londra, e casa degli italiani nella City come le guest in calendario della scorsa London Cocktail Week hanno mostrato. Vincerà di nuovo? Lo speriamo. E comunque resta sul podio.
Il mercato UK è protagonista e ci aspettiamo grandi cose anche da Tayer + Elemental ora quinti, guidato da quei due visionari della mixology che sono Monica Berg e Alex Kratena. A spingere per la prima posizione sono i greci con The Clumsies che da Atene è partito anni fa alla conquista del mondo facendo davvero bene. È probabile che scenda il Dante di New York, secondo nel 2020 e penalizzato dalla chiusura degli Usa agli accessi dall’estero, anche se il sistema di voto regionale potrebbe comunque favorirlo, come si è visto ora nella classifica 51-100 con una forte presenza americana. In Europa ci sarà anche una crescita della Spagna, anche loro come l’Italia hanno saputo ben lavorare con nomi di peso come Paradiso a Barcellona ( al 19° e guidato dall’italiano Giacomo Giannotti) e Salmon Guru, a Madrid (22°). Per quanto riguarda l’Asia Singapore resta tra le città più forti, vedremo se confermerà il superamento di Hong Kong.