50 Best Discovery: i ristoranti oltre la lista
Si chiama 50 Best Discovery ed è l’ultima novità della World’s 50 Best: uno spazio online per raccontare ristoranti non in lista ma molto validi.
Si chiama 50 Best Discovery l’ultima novità della classifica World’s 50 Best Restaurants. Uno spazio online per raccontare ristoranti e bar che non hanno ottenuto abbastanza voti per entrare nella classifica, luoghi che comunque vale la pena scoprire, anche se non in lista anche in quella estesa dei 100, ma che sono di fatto stati votati dall’Academy. Viene così alla luce una notevole selezione di luoghi che vale la pena scoprire. Un modo per valorizzare quel ruolo di scouting che da 17 anni ha caratterizzato la lista 50 Best. Il mondo 50 infatti è stato il primo ad andare a scoprire cosa bolliva in pentola in luoghi dell’Asia ancora inesplorati dalle consuete guide. I votanti dell’Academy, i taste hunter e gli appassionati votanti, sono stati i primi a far emergere fenomeni gastronomici globali, come quelli dell’America Latina e del Perù in particolare.
La lista è superata?
Adesso con 50 Best Discovery, come si legge nella comunicazione sul sito dedicato, si apre “un nuovo mondo di ristoranti e bar approvati dagli esperti in tutti gli angoli del globo”. Un modo per superare la lista? un riconoscimento per destinazioni e ristoranti che ancora non si impongono coi numeri Certamente ne è una interessante evoluzione che apre nuove prospettive, magari anche premi e riconoscimenti per destinazioni, paesi e singoli ristoranti che non hanno la forza di imporsi con i numeri, ma che hanno eccellenza e qualità che vale la pena far conoscere e su cui 50 Best mette il suo bollino. Basta scartabellare tra gli indirizzi e l’hashtag #50BestDiscovery e, per esempio si vedranno apparire insegne in Sudafrica o in Georgia, da tempo considerata una meta foodie ed enologica emergente ma che ancora fatica a scalare classifiche internazionali. Inoltre la nuova iniziativa dei 50 mette ancora di più in evidenza la volontà di imporsi per il proprio valore di community di foodie, che non si esaurisce ai voti, alla premiazione annuale o ai Talks ma ha valore nell’esplorazione di tendenze e idee nuove, fuori dai giochi delle posizioni. Pensiamo all’impatto a livello globale: sono tanti i visitatori che ormai guardano alla classifica World’s 50 Best per programmare le proprie cene durante i viaggi e quindi l’inserimento di questi indirizzi meno noti aiuta a diversificare. Anche in Italia.
Gli “altri” 50 Best in Italia
Tra i 50 Best Discovery ci sono diverse hidden gems, cioè gemme nascoste, anche in Italia. Ecco quelle più segnalate.
- Backdoor 43 (Milano), uno speakeasy da 4 posti sui Navigli, della stessa famiglia del Mag e del 1930 (quest’ultimo è nei 50 Best Bars).
- 28 Posti (Milano), il ristorante del giovane Marco Ambrosino.
- Cracco (Milano)
- D’O (Cornaredo, Milano)
- Contraste (Milano)
- Seta di Antonio Guida all’interno dell’hotel Mandarin Oriental (Milano)
- Tokuyoshi (Milano)
- Il Luogo di Aimo e Nadia (Milano)
- Viva di Viviana Varese (Milano)
- La Punta Expendio de Agave (Roma), dedicato interamente agli spirits e ai sapori messicani, nato da una idea dello stesso team di Freni e Frizioni e del Jerry Thomas Project, adorati indirizzi del buon bere romano (Il Jerry è anche nei 50 Best Bars).
- Glass Hostaria (Roma)
- La Pergola (Roma)
- Retrobottega (Roma)
- Santo Palato (Roma)
- Del Cambio (Torino)
- Bar Cavour (Torino)
- Enoteca Pinchiorri (Firenze)
- Gucci Osteria (Firenze)