6 giochi alcolici da fare a Capodanno
Tra la fine del cenone e lo scoccare della mezzanotte trascorre troppo tempo? Ecco dei giochi alcolici per impiegarlo.
Cosa sancisce l’inizio e la fine di un anno? Se osserviamo la natura, verrebbe da rispondere, probabilmente: assolutamente nulla. Ma, fortunatamente, un celebre sociologo del secolo scorso, l’americano William Thomas (1863 – 1947), ci viene in soccorso asserendo con evidente lucidità che un anno non sarebbe nuovo, se non avessimo dei rimpianti (It wouldn’t be New Year’s if I didn’t have regrets). E quale migliore occasione per avere rimorsi degni di nota di una notte di Capodanno passata a bere con poco contegno ma con amici e familiari, magari giocando, ossia impegnandosi in quelle attività ludiche definite giochi alcolici? Ecco 6 modi per pentirsi bevendo ma anche divertendosi (in effetti, non ci si diverte sempre, quando si beve?)
- Messaggio di fine anno del Presidente della Repubblica. Il Messaggio di fine anno del Presidente della Repubblica inaugura tradizionalmente i cenoni di Capodanno delle famiglie italiane riunite a tavola. Quello di quest’anno – a meno che non vi siano inaspettati stravolgimenti dell’ultima ora – sarà, inoltre, l’ultimo discorso di fine anno del Presidente Mattarella; un’ottima opportunità per riscaldarsi in vista di quando il gioco – alcolico – si farà duro. Basterà scegliere una parola che il Presidente Sergio Mattarella è ipotizzabile ripeta più volte, quindi bere ogni volta che questa verrà detta. Alcuni suggerimenti: cittadini; Europa; grande; paese; olimpiadi; bâtonnage.
- Non ho mai. Dopo che ci si è sciolti un po’ insieme a Mattarella, un gioco che si può fare sempre mentre si sta cenando – o comunque che non necessita strumenti o oggetti particolari che non siano bevande alcoliche e bicchieri – è il Non ho mai. I partecipanti dovranno, a turno, completare una frase che inizi, appunto, con non ho mai… (per esempio: non ho mai mangiato taratuffi). Chi ha fatto ciò che viene dichiarato in quel turno dovrà bere (compresa la persona che ha formulato la frase, se anche questa ha avuto la medesima avventura, quindi occhio a quello che dite).
- Buzz. Buzz è un gioco apparentemente elementare ma che sa essere tremendamente diabolico. Si inizia partendo dal più giovane tra i partecipanti, che dovrà far partire la conta, dicendo – incredibile ma vero – uno. Quindi, il giocatore alla sua sinistra dovrà continuare con – e questo ha dello stupefacente – due; così via fino a quando qualcuno non sbaglierà e a quel punto tutti dovranno bere. Ma non è tutto: i numeri contenenti il 7 dovranno essere sostituiti dalla parola Buzz, così come i multipli di 7 e quelli con lo stesso numero ripetuto (11, 22, 33…). Cosa c’è di più facile di contare? Contare da sobri, ovviamente.
- La coppa del re. La coppa del re è un classico dei giochi alcolici. Ci si dispone attorno a un tavolo, al centro del quale viene posto un bicchiere con dentro una bevanda alcolica (di questi tempi può essere meglio una bottiglia con la quale riempire ognuno il proprio bicchiere). Attorno a questo si sparpaglia quindi un mazzo di carte francesi. A turno – e in senso orario – ogni giocatore dovrà pescare una carta, che indicherà l’azione da compiere. Chi pesca le seguenti carte dovrà: Due. Scegliere un giocatore, che dovrà fare 2 sorsi; oppure scegliere due giocatori cui far ber un sorso ciascuno. Tre. Bere un sorso. Quattro. Scegliere un altro giocatore, insieme al quale bere due sorsi ciascuno. Cinque. Tutti i partecipanti alla destra del pescante dovranno bere un sorso. Sei. Tutti i partecipanti alla sinistra del pescante dovranno bere un sorso. Sette. Senza mostrare la carta, dovrà alzare le mani al cielo e l’ultimo dei giocatori che le avrà alzate berrà un sorso. Otto. Scegliere qualcuno che avrà l’obbligo di bere tutte le volte che chi ha pescato questa carta dovrà bere; fin quando qualcun altro non pesca nuovamente l’8. (Esempio: pescate l’8, quindi indicate qualcuno che dovrà bere insieme a voi, tutte le volte in cui il gioco vi costringerà a farvi un goccetto) Nove. Dire una parola; quindi la persona alla destra del pescante dovrà dire una parola che faccia rima. Fino a che qualcuno non riesca a fare una rima o non ripeta una parola già detta. Chi sbaglia dovrà bere. Dieci. Bevono tutti. Jack. Inventare una nuova regola per il gioco; se un giocatore infrangerà questa regola, dovrà bere. Pure chi l’ha inventata. Donna. Decidere una categoria (esempio: piante, animali, vitigni …). Quindi, a turno, ogni partecipante dovrà dire una parola riguardante quella categoria. Chi impiega troppo tempo nel farlo, non riesce o ripete una parola già detta dovrà bere. Re. Riempire il proprio bicchiere, quindi berne tutto il contenuto. Asso. Iniziare a bere. Quindi, tutti dovranno bere fin quando il pescante non smette.
- Drink Pong. Sì, esattamente. Questo è quel gioco che vediamo spesso nei film o nelle serie tv. Basta posizionare alcuni bicchieri di carta da un lato del tavolo di gioco, quindi, provare a fare canestro con un pallina da ping pong, tirando dall’altro lato del tavolo. Si lancia a turno e chi sbaglia dovrà bere.
- Drinkopoly. Già, Drinkopoly è un Monopoly più festaiolo, dove lo scopo del gioco non è far finire gli altri partecipanti sul lastrico ma completare un percorso di 44 caselle, che, a differenza della sua controparte originale, non rappresentano vie, strade o piazze ma pub, bar e club, dove si è tenuti a bere. Sono presenti anche caselle speciali, ognuna con una sfida corrispondente (scioglilingua, braccio di ferro, poesie da recitare e molto altro).
Ovviamente vi ricordiamo sempre di bere in modo responsabile e non guidare se avete bevuto.