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7 consigli per mangiare il sugo all’Amatriciana senza pasta

di Eleonora Tiso • Pubblicato 7 Febbraio 2020 Aggiornato 25 Ottobre 2022 15:24

Abbiamo immaginato qualche ricetta a base di sugo all’Amatriciana senza la pasta, adatte per molte occasioni.

Il sugo all’amatriciana è un condimento tipico della tradizione culinaria del Lazio composto da guanciale, pomodoro, peperoncino e pecorino. Prende il nome da Amatrice, una cittadina in provincia di Rieti e oggi esiste in diverse varianti, che dipendono molto anche dalla reperibilità degli ingredienti. L’uso del guanciale è imprescindibile e tassativo, mentre il pomodoro può essere fresco, in scatola o da concentrato. Il formato di pasta che tradizionalmente accoglie il sugo all’amatriciana sono i bucatini, ma non è raro (se non più apprezzato) veder utilizzare anche spaghetti o pasta corta rigata come i rigatoni.

Il grasso, bianco rosato del guanciale, è l’ingrediente principale del sugo all’amatriciana, si aggiungono pepe o peperoncino se il guanciale non è speziato e, infine, il pomodoro che conferisce dolcezza e acidità. Il pecorino serve a legare il tutto e dare il tocco di sapidità. Questa combinazione di ingredienti è vincente con la pasta ma può essere riprodotta con successo anche in altre ricette senza la pasta. Ne abbiamo scelte 3, tutte golose e perfette per un condimento ricco e saporito come questo: la pizza, i supplì e gli gnocchi.

  1. Pizza in Teglia . Un impasto semi integrale al farro, una lievitazione di 24 ore in frigo e con pochissimo lievito di birra e, infine, un condimento a base di pomodorini, guanciale e pecorino. Il risultato? Una pizza in teglia alta e soffice al sapore di amatriciana e che profuma di maggiorana.
  2. Supplì .Due istituzioni della cucina romana tradizionale in un unico piatto: preparate il sugo all’amatriciana, unite il riso e, terminata la cottura, mantecate con il pecorino. Una volta freddo, il riso sarà pronto per realizzare i supplì. Dopo averli impanati e poi fritti, questi deliziosi scrigni di riso avranno un cuore filante e tutto il sapore dell’amatriciana.
  3. Gnocchi. Gli gnocchi di patate, delicati e morbidi, vengono lessati in acqua bollente. Vengono poi conditi con un sugo all’amatriciana preparato con pomodori datterini, pecorino romano e guanciale di Amatrice croccante a fettine. Da provare.
  4. Uova in trippa. Una ricetta tipica della tradizione romana: al posto della trippa c’è una frittata tagliata a striscioline insaporita nel sugo di pomodoro e condita con foglioline di mentuccia fresca, guanciale croccante e pecorino romano grattugiato. Sembra davvero un succulento piatto di trippa. Ovviamente al posto della menta, condiamo le uova con i nostri ingredienti dell’amatriciana.
  5. Patate. Preparate un sugo di pomodoro e da parte rosolate il guanciale fino a renderlo croccante. Unite delle patate (lessate e senza buccia) al pomodoro, aggiungete anche il guanciale e fate sobbollire per qualche minuto fino a che il sugo si sarà leggermente ristretto. Togliete dal fuoco e spolverate con il pecorino grattugiato prima di servire.
  6. Taccole. La ricetta per un contorno ricco e gustoso: spuntate le taccole (o piattoni), tagliatele a losanghe. In una casseruola fate appassire il guanciale a cubetti, aggiungete quindi pochi pomodori pelati e fate insaporire. Unite anche le taccole e qualche cucchiaio di acqua calda.  Regolate di sale e pepe e cuocete il tutto per circa 15 minuti. Se preferite, aggiungete scaglie di pecorino prima di servire.
  7. Scaloppine. Tenere fettine di fesa di vitello o di pollo, vengono prima rosolate in padella per qualche minuto e poi cotte nel sugo di pomodoro all’amatriciana già pronto. Qualche altro minuto di cottura e la carne è pronta per essere servita. Per un tocco ancor più goloso potete appoggiare sulla carne delle fettine di mozzarella, scamorza o scaglie di pecorino e, infine, aggiungere prezzemolo tritato e pepe macinato fresco.