8 conserve invernali da fare in casa
Preparare delle gustose conserve invernali non è mai stato così semplice: eccone 8 da provare subito per arricchire la dispensa.
Gustare i sapori dell’inverno, la verdura e la frutta tipiche di questa stagione anche in altri periodi dell’anno: un vero piacere. E d’altra parte, è una grande comodità avere a portata di mano prodotti sani e saporiti da consumare nella loro semplicità o utilizzare per preparare dolciumi e arricchire piatti salati. Come passare dalla teoria alla pratica? Due le parole magiche: conserve invernali. Le più classiche sono note a molti, ma qua vogliamo proporvi di alzare il tiro. Virando verso versioni più originali e meno diffuse. Una raccomandazione vale per tutte: bisogna usare vasetti sterilizzati e capsule nuove.
- Broccoli sott’olio. Una conserva poco comune ma, ve lo assicuriamo, davvero gustosa. Da utilizzare tutto l’anno per farcire panini, donare un quid a pizze e crostini, preparare la pasta fredda. Il procedimento è di una facilità disarmante. Primo step: pulire i broccoli, eliminando le foglie e le parti più dure dei gambi. Secondo: versare in una pentola mezzo litro di acqua e mezzo litro di aceto bianco, aggiungere un cucchiaio di sale grosso e portare a ebollizione. A questo punto si uniscono i broccoli, lasciandoli cuocere per 10-15 minuti; il tempo è variabile, ma quando la forchetta infilza i gambi senza resistenze, vuol dire che sono pronti. Si scolano e, una volta raffreddati, si distribuiscono nei vasetti con un po’ di aglio e peperoncino, per poi ricoprirli di olio extravergine di oliva.
- Confettura di mele cotogne. Semplice da preparare e molto versatile: è perfetta semplicemente spalmata su fette di pane tostate o biscottate, come farcitura di crostate, ma consigliamo di provarla anche con la carne di pollo e i formaggi a pasta molle. Per 1,5 kg di mele occorrono 500-600 grammi di zucchero (a seconda dei gusti). Dopo aver pulito la frutta, eliminando la buccia, i semi, il torsolo e le parti annerite o ammaccate, bisogna tagliarla a pezzetti e metterla in un pentola, unendo subito lo zucchero. Si lascia cuocere il composto per una trentina di minuti, per poi frullarlo e rimetterlo sul fuoco per altri 20 minuti. Per rendere il profumo più intenso, basta aggiungere alla fine della prima fase di cottura il succo di un limone. Voilà, il gioco è fatto. A questo punto si distribuisce la confettura nei vasetti di vetro e si lascia raffreddare.
- Chutney di zucca e cipolle. Di origini indiane, il chutney è una sorta di confettura agrodolce dal sapore molto particolare, intenso e al contempo delicato. Va a nozze coi piatti a base di carne e pesce nonché i formaggi caprini. Si comincia facendo sciogliere su fuoco medio 100 gr di burro, per poi aggiungere 3 cipolle e 1 kg di zucca pulita e tagliata a tocchetti. Dopo qualche minuto si uniscono un cucchiaino di curcuma, un pezzetto di zenzero e 100 ml di aceto di mele. La cottura deve continuare per 35-40 minuti circa; trascorso questo tempo, si aggiungono al composto 600 grammi di zucchero di canna e si fa cuocere il tutto per un altro quarto d’ora. Infine si divide il chutney nei vasetti. Il consiglio è quello di attendere 3 o 4 settimane prima di aprirli.
- Confettura di pere e finocchi. La confettura di pere è un grande classico, ma suggeriamo vivamente di provare anche il connubio coi finocchi perché funziona alla grande, soprattutto insieme ai formaggi. Ingredienti: 800 gr di pere, 350 gr di finocchi, 500 gr di zucchero, 2 limoni. Dopo averli puliti e tagliati a cubetti, si sbollentano i finocchi per 5 minuti e si lasciano scolare. Nel frattempo si sbucciano e si tagliano a pezzetti anche le pere, per poi metterle in un contenitore con i finocchi e lo zucchero. Si mescola delicatamente e si ripone il composto a riposare in frigo per 2 ore. Dopo di che, lo si trasferisce in una pentola e si avvia la cottura a fuoco medio; la durata è pari a circa mezz’ora. A questo punto si frulla il tutto con un mixer a immersione, si unisce il succo dei limoni e si invasa la confettura quando è ancora calda. Infine, si immergono i vasetti in acqua bollente per 20 minuti per poi passarli sotto l’acqua fredda.
- Verza in agrodolce. Disporre di qualche vasetto di verza in agrodolce significa avere la possibilità di gustare in qualsiasi momento un antipasto ottimo e genuino, che si sposa perfettamente con formaggi e salumi. Ma in realtà possiamo parlare anche di contorno, e in questo caso il sodalizio migliore è quello con le carni. La ricetta è molto semplice: si taglia a striscioline un cavolo verza da 1,5 kg circa e lo si fa cuocere in una pentola contenente 2 litri d’acqua e mezzo litro di aceto bianco (precedentemente portati a ebollizione). In un’ampia padella si fa riscaldare dell’olio di oliva, quindi si uniscono un paio di spicchi d’aglio, un peperoncino e la verza scolata; si lascia saltare per qualche minuto per poi aggiustare di sale e unire qualche foglia di alloro e un cucchiaino di bacche di ginepro. Dopo aver mescolato con cura, si manda avanti la cottura a fuoco lento per una decina di minuti. A questo punto bisogna solo distribuire la verza nei vasetti e ricoprirla con olio extravergine di oliva.
- Marmellata di kiwi. Non la solita marmellata, è proprio il caso di dirlo. Con il loro sapore inconfondibile, i kiwi consentono di ottenere un risultato all’insegna dell’originalità. A noi piace, molto. Gli ingredienti? 1 kg di kiwi maturi ma sodi, 600 gr di zucchero e il succo di due limoni. I kiwi, sbucciati e tagliati a pezzetti, devono essere messi in una pentola con gli altri ingredienti, quindi si comincia la cottura a fuoco medio e la si porta avanti per circa 35-40 minuti, mescolando più volte con un cucchiaio di legno. C’è un trucchetto per sapere quando il fuoco può essere spento: basta mettere un cucchiaio di marmellata su un piatto e inclinarlo; se il composto non scivola via subito significa che ci siamo, altrimenti si deve addensare un altro po’. Quando è pronto, ancora caldo deve essere trasferito nei vasetti. Che vanno poi capovolti e devono restare tali fino al perfetto raffreddamento della marmellata.
- Cardi al naturale. Sono in tanti ad amare i cardi e il loro sapore unico, perfetta via di mezzo fra il dolciastro e l’amarognolo. Allora, come gustarli anche fuori stagione? Ebbene, esiste un procedimento per conservarli al naturale, rapido e light. Consideriamo 1 kg di cardi freschi: dopo averli puliti, in modo da ricavarne solo le coste, si immergono in un recipiente contenente acqua e il succo di 3-4 limoni. Dopo circa mezz’ora, ma volendo anche di più, si può procedere tagliando gli ortaggi a piccoli pezzi e facendoli lessare in acqua bollente; meglio aggiungere, anche in questa fase, del succo di limone. Trascorsi 15-20 minuti, si spegne il fuoco ma senza scolare i cardi. Due precisazioni fondamentali: il suddetto tempo non basta per completare la cottura, ma si tratta di una caratteristica di questa conserva. La cottura, cioè, va terminata nel momento in cui si decide di consumare i cardi. Punto secondo: devono essere invasati con la stessa acqua utilizzata in questo primo step. Senza aggiungere altro.
- Marmellata di cedro. Dulcis in fundo, la marmellata di cedro. Che, sappiatelo, forma combinazioni perfette con i formaggi di pecora ma anche con la ricotta. Per 1 kg, occorrono 900 gr di zucchero. I frutti devono essere utilizzati interi, per cui sarebbe preferibile optare per quelli biologici; in ogni caso, bisogna lavare la buccia con estrema cura, meglio se con una spugnetta. Quindi si tagliano prima a fettine e poi a pezzetti molto piccoli. Chi preferisce, può frullarli grossolanamente con un mixer a immersione. Si procede mettendoli in una pentola con un bicchiere d’acqua e portando il tutto a ebollizione. Il liquido deve essere totalmente assorbito. In un’altra pentola si versano 400 ml di acqua e lo zucchero, quindi si porta a ebollizione e si mescola delicatamente fino a ottenere uno sciroppo. Si aggiungono i cedri e si prosegue la cottura per 15 minuti, sempre mescolando. Bene, la marmellata è pronta. Ancora calda, si trasferisce nei vasetti.