8 cose che forse non sapevi sul tartufo
• 20 Ottobre 2019 10:44
Il tartufo è il fungo più pregiato e costoso al mondo, ma vi stupireste a sapere che non sono i cani i migliori cercatori e altre curiosità.
Dici tartufo e subito sembra di sentire il suo inconfondibile profumo; subito viene in mente l’aggettivo pregiato; subito si visualizza un piatto raffinato, saporito, di classe. Un risotto, per esempio. I tartufi sono i corpi fruttiferi di funghi appartenenti al genere Tuber, il cui ciclo vitale avviene interamente sotto terra. Funghi ipogei, quindi: bisogna scavare un po’ per avere la fortuna di trovarne uno, si sa. Così com’è nota la distinzione fra tartufo nero e tartufo bianco (migliore se consumato crudo). Ma quanto altro ignoriamo sull’argomento?
- Se non viene mangiato, non si riproduce. Affinché avvenga la riproduzione, il tartufo deve essere portato in superficie e mangiato da un animale: solo in questo modo, infatti, le spore presenti al suo interno si liberano e cadono sul terreno, garantendo l’inizio di un nuovo ciclo vitale.
- La forma cambia in base al terreno. La forma di un tartufo dipende dalle caratteristiche del terreno in cui è nato e cresciuto ed è perciò in tal senso rivelatrice. Se il tartufo è sferico, il terreno in questione è morbido; se è parecchio irregolare, il terreno è duro, pietroso nonché caratterizzato dalla presenza di numerose radici.
- Le radici degli alberi sono necessarie. Il tartufo nasce e cresce soltanto accanto alle radici di alcuni alberi, per esempio i noccioli, i tigli, i pioppi e le querce.
- I più abili cercatori non sono i cani. Siamo abituati a pensare che nessuno sia più abile nel trovare i tartufi di alcuni cani fra cui il jack russel inglese, il bracco ungherese, il cocker spaniel inglese. Invece ci sbagliamo, perché i più bravi di tutti sono i maiali. Solo che l’uomo evita di affidare loro questo compito perché quasi sempre tendono a danneggiare il prezioso fungo con le zampe e il muso.
- Il modo migliore per conservarlo.Il tartufo può essere tranquillamente conservato in frigo all’incirca per una settimana, a patto di avvolgerlo nella carta da cucina assorbente e cambiarla un paio di volte al giorno. Il metodo di conservazione migliore, però, consiste nel metterlo in un barattolo di vetro pieno di riso: i chicchi ne mantengono stabile il grado di umidità. In questo secondo caso, però, il tartufo deve essere consumato nel giro di 3-4 giorni al massimo.
- Il tartufo più costoso del mondo. Il tartufo è caro, si sa. Il più costoso del mondo è stato venduto nel 2016 durante l’Asta mondiale del tartufo bianco di Alba tenutasi presso il Castello di Grinzane Cavour a Cuneo. Pesava 900 grammi ed è stato acquistato da un gruppo di amatori giapponesi per ben 100.000 euro.
- Il primato è dell’Italia. L’Italia è l’unico produttore di tartufo bianco invernale: ogni anno ne esporta 60-70 tonnellate.
- Gli abbinamenti vincenti. Il tartufo dà il meglio di sé quando è abbinato al carpaccio di carne e alle uova, ma sostanzialmente si può utilizzare per arricchire qualsiasi piatto fumante e cremoso. Anche una zuppa o una vellutata di verdure.