8 cose che forse non sapevi sulla soia
• 31 Marzo 2019 09:59
Ormai diffusissima anche in Italia, la soia è un alimento prezioso ma di cui ancora non si conoscono molti aspetti, ad esempio la tracciabilità.
Tipica dei paesi orientali, la soia è sempre più spesso utilizzata anche in Italia, visto l’aumento di vegetariani e vegani, che trovano anche nel consumo di questo (e di altri) legumi la possibilità di sostituire le proteine animali. È usata in molte preparazioni, ma sappiamo davvero quali sono le sue caratteristiche? Ecco, allora, una lista di cose che potreste ancora non sapere.
- Tipi di soia. Ne esistono soltanto due varietà, quella gialla più comune e quella nera più rara. Dalla prima si ricavano i tanti alimenti vegetali in commercio come il tofu, il tempeh, il miso, la bevanda. I semi gialli possono essere consumati anche allo stato naturale, dopo essere stati lasciati in ammollo per 24 ore.
- Proteica, con molti minerali, ma grassa. La soia ha un grande apporto proteico rispetto a quello della maggior parte dei legumi: i semi di questa pianta offrono circa il 36% di proteine. Contiene molti dei minerali fondamentali per il nostro corpo come calcio, potassio, magnesio, vitamine del gruppo A, B, C e fibre. Ma ha anche un buon contributo di grassi (20%), soprattutto polinsaturi.
- Benefica, ma non bisogna abusarne. Aiuta ad avere una regolarità intestinale ed è in grado di tenere a bada glicemia e colesterolo. Inoltre, grazie alla presenza di calcio e fosforo, aiuta la mineralizzazione delle ossa, prevenendo l’osteoporosi. Per le donne, grazie alla presenza di isoflavoni – fitoestrogeni – si è dimostrata utile nel combattere il trattamento dei disturbi della menopausa. Non bisogna però abusarne: proprio alcuni fitoestrogeni presenti nel legume potrebbero stravolgere l’equilibrio della tiroide e di alcuni organi.
- Soia e i suoi derivati. Alcuni degli alimenti che si trovano in commercio, come il tempeh, il nattō giapponese e il miso sono a base di soia fermentata in modo naturale, il che li rende più ricchi a livello nutrizionale. Altri, invece, come la soia estrusa – lavorata e privata di un aminoacido fondamentale, la lisina – sono alla base della carne vegetale, dai burger, alle polpette, alle cotolette e sono più poveri.
- Alimentazione animale. La soia è alla base dell’alimentazione animale: esattamente come per l’uomo, il suo contenuto altamente proteico e ricco di aminoacidi la rende un’ottima alleata nel favorire il benessere degli animali, con capi più magri e in salute. Il che la pone alla base della filiera di molti dei prodotti di eccellenza del made in Italy.
- Italia leader nella produzione europea. Il nostro Paese è leader nella produzione di sementi di soia in Europa: abbiamo oltre 300mila ettari di produzione su tutto il territorio, tre volte tanto la Francia, al secondo posto sul podio. Tuttavia, a causa di una richiesta sempre maggiore proprio per il comparto zootecnico, oggi siamo davanti a un largo fenomeno di importazione, soprattutto dal Brasile.
- Un legume poco tracciabile. Come emerge dall’ultima indagine di Assosementi, proprio a causa di questo import massivo, il 30% della produzione nazionale è di origine ignota. Ciò impedisce di garantire la provenienza e la sanità dei legumi, con ripercussioni su tutta la filiera. Manca infatti una reale tracciabilità a partire dal seme ed è quello che – dice ancora l’indagine – i consumatori chiedono per garantirsi il consumo di un prodotto trasparente.
- Un faro sulla filiera. Per risolvere questo problema si sta lavorando per il raggiungimento di un sistema integrato che metta insieme agricoltori, stoccatori e trasformatori, grazie ai contratti di filiera. Con questi si garantirebbe a chi acquista un prodotto certificato nazionale, sicuro, non Ogm e a basso impatto ambientale e il guadagno sarebbe per tutti: per gli agricoltori, che otterrebbero un premio aggiuntivo sul prezzo di mercato e la certezza del ritiro; per i trasformatori, in grado di vendere un prodotto certificato e possibilmente sostenibile. Per i clienti, che vedrebbero finalmente soddisfatte le loro richieste di vedere sul mercato un prodotto 100% italiano.