8 verdure insolite da cercare ed assaggiare
Zucchine, peperoni, melanzane, cavoli e verze. È arrivato il momento di cambiare un po’: ecco 8 verdure insolite da provare.
La curiosità di sperimentare nuove varietà di verdure è direttamente proporzionale all’entusiasmo che manifestiamo quando durante i nostri viaggi troviamo nei mercati tipologie di ortaggi mai viste prima. Molto spesso si tratta semplicemente di varianti appartenenti alla stessa famiglia delle nostre verdure più conosciute, altre volte invece sono vegetali tipici del territorio del tutto sconosciuti. Vorremmo provare qualsiasi cosa, sperimentare nuovi sapori, poi una volta tornati nella nostra cucina ci limitiamo a scegliere i soliti nomi noti. E se andassimo alla ricerca anche in casa nostra di varietà insolite e poco conosciute di verdure e ortaggi? Ecco 8 suggerimenti da conoscere e assaggiare almeno una volta nella vita.
- Pastinaca. Iniziamo da un ortaggio originario dell’area mediterranea che si caratterizza per un fusto erbaceo, fiori di un colore giallo intenso e radici bianche e carnose. Sono proprio queste ultime ad essere commestibili ed avere un sapore piuttosto dolce. Il consiglio è quello di consumare la pastinaca direttamente cruda per poter godere al massimo delle sue ottime proprietà nutrizionali essendo ricca di fitonutrienti, vitamine (C, K, E e gruppo B), e sali minerali. Se però avete problemi di digestione e non gradite sapori troppo forti, potete optare per una cottura veloce.
- Fagiolo di Goa. Conosciuto anche con il nome di pisello asparago, il fagiolo di Goa rappresenta un alimento molto nutriente proveniente dalle terre lontane delle Mauritius. L’ampia diffusione anche in Nuova Guinea e Indonesia ne hanno fatto una pianta sempre più apprezzata non solo per le sue proprietà benefiche ma anche per una certa versatilità in cucina. Le foglie e le radici, per esempio, possono essere cucinate in diversi modi, mentre i baccelli più giovani si possono consumare anche crudi. I fiori, invece, vengono usati per insaporire zuppe o piatti con i funghi. Ma il suo impiego principale è quello di aggiungerlo sottoforma di farina a diverse ricette per renderle ancora più proteiche.
- Melanzana bianca. Non sono del tutto sconosciute, ma senz’altro abbastanza rare da trovarle tra i banchi del mercato. Le melanzane bianche a differenza di quelle viola si caratterizzano per una quantità inferiore di semi e per un gusto più delicato che non richiede la classica immersione in acqua salata prima della cottura. Come tutte le Solanacee, anche la melanzana bianca non può essere consumata cruda per l’elevata quantità di solanina, ma rimane perfetta sia cotta in forno che fritta o stufata.
- Zucca Jack Be Little. Una zucca baby in miniatura dal colore arancione acceso ma dalle dimensioni notevolmente ridotte che possono arrivare ad un peso di circa 100 gr. ciascuna. Il modo di consumarle è lo stesso delle classiche zucche: basterà privarle della buccia e dei semi interni e procedere come più si preferisce. Ottima lessa, ma anche cotta in forno o fritta.
- Kiwano. Detto anche cetriolo spinoso, il kiwano è originario dell’Africa orientale, ma non ha tardato a diffondersi anche in Australia e in paesi come l’Italia, la Francia e il Portogallo. Il suo aspetto è molto simile a quello di un cetriolo grazie alla sua consistenza gelatinosa di colore verde e alla presenza al suo interno di tanti piccoli semi. Ma come consumarlo? Grazie al suo sapore agrodolce è ottimo crudo in insalate o da aggiungere a una macedonia di frutta fresca. Senza dimenticare poi le sue eccellenti proprietà nutrizionali, essendo considerato un ottimo alimento reidratante ed energizzante.
- Sunchoke. Il soprannome può trarre in inganno: conosciuti anche con il nome di carciofi di Gerusalemme, in realtà i sunchoke non hanno niente a che fare né con i carciofi, né tanto-meno con Gerusalemme. Tuttavia, si pensa che la derivazione etimologica provenga dal termine girasole per una questione di somiglianza nell’aspetto. I sunchoke sono probabilmente originari del nord America, ma si trovano in rari casi anche in Italia dove possono essere consumati come sostituti delle patate o fermentati per poi essere aggiunti in alcune bevande alcoliche.
- Manioca. Radice conosciuta e apprezzata in Sud America – insieme allo Yucca – la manioca è ormai diffusa in quasi tutti i continenti grazie alla sua eccezionale resistenza ai territori aridi e ai climi siccitosi. Ne esistono due differenti varianti, una più amara e un’altra più dolce. Quest’ultima può essere essiccata, macinata e aggiunta a minestre o vellutate per conferire una consistenza più cremosa, oppure essere utilizzata intera al vapore, fritta, bollita, schiacciata e aggiunti ad altri piatti.
- Jicama. La jicama non è altro che una sorta di patata messicana dalla consistenza bulbosa e compatta. Originaria del Messico e dall’aspetto molto simile a quello di una rapa, la jicama si distingue per un sapore piuttosto dolce (molto vicino a quello di una mela). Sia che la vogliate consumare cruda o cotta, per prima cosa privatela della buccia e poi tagliatela come preferite: può essere gustata a bastoncino – cruda come pinzimonio o fritta come patatine – aggiunta in insalate o cotta in zuppe o verdure.