Tradotto per voi: 9 errori che fai quando ordini al bar
Ordinare un drink spesso è più difficile di quanto si pensi: barman ed esperti di beverage ci spiegano gli errori che facciamo e come rimediare.
L’articolo originale “9 mistakes you’re making when ordering drinks, according to bartenders and beverage experts” di Taylor Tobin compare su Insider. Un elenco di errori da evitare quando si ordina da bere: l’abbiamo tradotto per voi.
Ordinare da bere in un locale non dovrebbe essere una cosa complicata, ma se volete ottimizzare la vostra bevuta, può tornare utile conoscere alcuni dettagli che potrebbero rovinarvi il cocktail o confondere il barman. Per far sì che tutto fili liscio quando ordinate, abbiamo chiesto ai barman e agli esperti di cocktail di parlarci degli errori più comuni fatti dai clienti nei locali. Ecco alcuni tra quelli che si possono commettere ordinando un drink, e i modi per evitarli in futuro.
- Chiedere a un barman di prepararvi il suo cocktail preferito non è il modo migliore per ottenere un drink che vi soddisferà. Anche se sembra una tattica ragionevole, chiedere a un barman di prepararvi il suo cocktail preferito potrebbe farvi ritrovare a pagare per un drink che non vi piace molto, visto che le vostre preferenze personali potrebbero essere molto diverse dalle sue. “Anche se capisco che spesso il cliente stia solo cercando di essere socievole e di stabilire un contatto, facendomi quella domanda, capita che quello che a me piace bere non sia affatto una cosa che a loro piacerà bere”, dice il manager Nicky Beyres di Laszlo e di Foreign Cinema a San Francisco. Rimedio: se volete aumentare la possibilità di ottenere un drink di vostro gradimento, Beyres suggerisce di chiedere al barman di consigliarvi un drink ispirato alle vostre preferenze e gusti personali. “Dare al barman qualche parametro – che tipo di alcolico preferite, che tipo di cocktail vi andrebbe di bere, o cosa bevete di solito, significa metterlo in condizione di consigliarvi qualcosa che già esiste sul menu o che può creare sul momento”, dice Beyres.
- Quando un locale è pieno, i barman preferiscono che voi e il vostro gruppo abbiate già idea di cosa ordinare prima ancora di avvicinarvi al banco. Anche se non è mai un problema fare qualche domanda sul menu al barman, è sempre una buona idea avere almeno una minima idea di quello che avete voglia di ordinare, prima ancora di parlare col barman. Rimedio: “Se vi accorgete che il locale è pieno e che è difficile anche solo ordinare perché il barman si sta occupando di altri clienti, cercate di aiutare il barman, parlando prima con chi è con voi, per capire cosa si desidera, di modo da poter fare l’ordine in maniera rapida ed efficace”, dice il barman Ben Potts di Beaker & Gray a Miami, in Florida. “Non è obbligatorio, ma dimostra buon senso da parte vostra”.
- Dire a un barman di sorprendervi con un cocktail non è un buon modo di ottenere il drink che avete in mente. “Molti barman vogliono solo prepararvi qualcosa che vi piacerà, e per questo motivo, la richiesta di sorprendervi è analoga a un calcio nelle palle”, affermano Katie Molchan ed Elaina Holko, barmaid e proprietarie di Mixtape a Pittsburgh, in Pennsylvania. “Anche se i clienti devono continuare ad affidarsi all’esperienza di chi sta dietro al bancone, devono ricordarsi che spesso, di loro, non sappiamo nulla”. Rimedio: Se volete un drink a sorpresa, Molchan e Holko consigliano di dire al barista almeno queste tre cose: che tipo di superalcolico gradite (tipo gin o vodka), che tipo di sapore vi ispira (dolce, amaro o speziato) e che tipo di intensità desiderate (un drink forte o leggero).
- Durante le ore di punta, è meglio evitare drink e cocktail caldi o che richiedono un tempo di preparazione lungo. Non c’è niente di sbagliato nell’ordinare un cocktail complicato e che richieda tanto lavoro, ma se state ordinando durante l’ora di punta, tenete a mente che potreste non ricevere la migliore versione possibile di quel cocktail, e che potrebbe volerci un po’ prima che sia preparato. “Le tempistiche sono un fattore importante”, ci ha confidato il capo barista Josh Cameron del Boulton & Watt di New York. Quando un locale è affollato, Cameron dice che non è una buona idea ordinare un cocktail caldo, come può essere l’Hot Toddy, perché richiede uno sforzo maggiore rispetto a uno che è servito freddo. Elayne Duff, direttrice dello sviluppo del commercio presso il Liquid Lab di New York, aggiunge che ordinare cocktail complessi durante l’ora di punta vi fa rischiare che il vostro ordine non sia ben accolto dal personale e che ci voglia poi volere un po’ prima che il tutto sia preparato. Rimedio: se un locale è affollato e volete bere in tempi ragionevoli, la Duff consiglia di ordinare un cocktail più semplice.
- Dire a un barman di prepararvi un cocktail bello carico serve a poco. Tutti i cocktail sono preparati seguendo ricette ben precise. Dire a un barman di prepararvi un cocktail bello carico è come dire a uno chef di prepararvi del cibo fatto bene. Rimedio: “Se volete qualcosa di forte, fatevi un bicchiere di tequila”, afferma Alex Vines, manager del Fulton Alley di New Orleans in Louisiana.
- Credere che ogni marca di superalcolico si adatti a tutte le miscele possibili vi porterà a bere dei drink scadenti. Quando si parla di liquori forti, molti bevitori sono convinti che tutte le vodka, i gin e i rum abbiano più o meno lo stesso sapore. Ogni specifica marca di liquore usa metodologie di distillazione ben precise e un ventaglio di ingredienti base, che conferiscono un profilo di gusti ben delineato. “Lo sbaglio che molte persone fanno è quello di restare fedeli a quello che conoscono bene, anche se il cocktail che stanno ordinando fa a pugni con la marca di alcolico richiesta”, dice Juliana Montebello-Roman, la direttrice del beverage di PR Italian Bistro di Chicago, in Illinois. “Anche se state ordinando un semplice long drink a base di acqua tonica, il tipo di superalcolico che scegliete finirà per cambiare completamente il sapore del vostro drink”, rivela Kevin Flannery, direttore generale e specialista di superalcolici dell’Ocean Prime di New York. Rimedio: anche se torna utile sapere che marca di superalcolici preferite, torna ancora più utile chiedere al barman che tipo di marca vi possono consigliare quando ordinate un tipo di drink specifico.
- Quando ordinate un drink, parlate chiaro ed evitate di usare inutili abbreviazioni. È importante evitare di usare inutili abbreviazioni quando ordinate un drink, perché se lo fate, rischiate di confondere il barman o anche di ordinare qualcosa di diverso da quello che avevate in mente. “La chiarezza è fondamentale – i locali sono in genere posti molto rumorosi, ed è difficile capire bene cosa viene chiesto”, dice August O’Mahoney, manager del bar Baltaire di Los Angeles, in California. “Spesso i clienti pensano di fare i fighi e usano delle abbreviazioni, tipo quando chiedono un bicchiere di Chard, invece di dire un bicchiere di Chardonnay, o quando chiedono un Pinot, senza specificare se si tratta di Pinot grigio o Pinot nero, e diventa difficile capire di cosa stanno parlando”, ha aggiunto. Rimedio: parlare ad alta voce dicendo esattamente quello che desiderate vi permetterà di ricevere esattamente quello che volete ordinare.
- Conoscere la differenza tra un drink liscio e un up può tornare utile. Conoscere una selezione base di termini da bar può aiutarvi a ottenere il drink che intendete ordinare. Eamon Rockey, direttore degli studi sul beverage all’Institute of Culinary Education, dice che buona parte dei clienti è confusa dalle distinzioni più semplici. Un drink liscio è versato direttamente dalla bottiglia in un bicchiere di vetro tradizionale. Il drink liscio è di solito servito a temperatura ambiente e va sorseggiato. Quando ordinate un drink up, di solito vuol dire che volete bere quel drink freddo. Rockey dice che quando un drink è ordinato up, si intende una misura piena di quel superalcolico specifico, rinfrescata tramite ghiaccio, e poi filtrata con un passino mentre è versata in un bicchiere da cocktail.
- Invece di ordinare una cosa della quale non siete sicuri, provate a rivolgere al barman qualche domanda sul menu dei cocktail. “Molti clienti che visitano i cocktail bar sono timidi, oppure hanno paura di fare domande sul menu, e finiscono per ordinare qualcosa che non è di loro gradimento, oppure scelgono qualcosa che già conoscono, magari grazie a una pubblicità”, dice il direttore del beverage Sam Nelis, del Caledonia Spirits’ Barr Hill di Montpelier, in Vermont. Ma tutti i barman con i quali abbiamo parlato erano d’accordo su un punto cruciale: un bravo barman desidera prepararvi un drink che sarà di vostro gradimento. Rimedio: non abbiate paura di fare domande se il menu dei cocktail vi confonde.
Traduzione a cura di Paola Porciello.
- FONTE
- Insider