6 modi di rovinare il minestrone
Il minestrone è il re delle zuppe invernali, ma bisogna stare attenti a non commettere uno di questi 6 errori per non rovinarlo irrimediabilmente.
Arriva il grande freddo: fronteggiarlo solo a suon di vodka non è risolutivo, sempre fame viene alla fine. Escluso il bollito misto e la polenta concia che è pesante, ho deciso che il mood del nuovo anno sarà in linea con le tendenze della sostenibilità: verde come il minestrone della nonna. Poca spesa e buona resa, ma basta sbagliare poche mosse per avere il piatto più noioso della stagione dopo il Festival di Sanremo. Ci pensiamo noi a svelarvi gli errori da non fare per non sentirvi in punizione dietro la lavagna. Disclaimer: non parliamo di minestrone surgelato, capitolo a parte per renderlo un piatto comunque godibile nei momenti di emergenza/stanchezza/ pigrizia.
- Comprare le verdure fuori stagione. Anche se la zucchina fa tanto light, comprarla a gennaio ha senso quanto comprare un navigatore avendo uno smartphone con gps. Il sapore di melanzane e pomodori sembra quello di un calzino pulito, l’apporto vitaminico è vicino allo zero e il costo più vicino a quello di un bracciale di Tiffany. Fate un favore alla famiglia e al vostro palato, controllate il calendario non solo per le bollette.
- Dimenticare il grasso nel soffritto. Potete essere vegani, vegetariani o fruttariani, ma dovete riconoscere che un soffrittino leggero insaporito da un pezzo di pancetta o di prosciutto dia un senso a tante giornate uggiose, con quel profumo che mette ancora più fame del previsto. Mangerete più volentieri il minestrone, che fa anche tanto bene.
- Eliminare i legumi. Riscoprire le tradizioni è il vostro e il mio motto, e poi diciamolo: il minestrone con quel brodino intorbidito non fa esattamente gola. Basta qualche legume secco rinvenuto e bollito da passare con il mixer per rendere tutto più promettente, cremoso e saporito.
- Tagliare le verdure a caso. Per quanto possa sembrare facile da fare, e per quanta pazienza possa richiedere, tagliare le verdure nelle dieci dimensioni del domino del bambino non è un’idea luminosa, a meno che non vi piaccia il contrasto di croccantezza tra il broccolo crudo e la patata spappolata. Non è quello che si dice ricerca sulla consistenza.
- Limitare la fantasia. A parte il soffritto, nel minestrone potete mettere qualsiasi cosa. Dalla buccia di parmigiano che si ammorbidisce in cottura alla zucca ancora consistente, dalle erbe aromatiche a fine cottura alle verdure meno usate come verza, cavolo nero, rapa, cavolfiore, finocchio, cime di rapa. Come alle feste, più siamo e meglio stiamo.
- Tralasciare il tocco finale. Tanta fatica merita di essere valorizzata al momento di mangiare. Il modo migliore per farlo è una buona fetta di pane casareccio tostato (o anche solo secco) sistemata in fondo al piatto, una spolverizzata di pepe bianco e un giro d’olio extravergine d’oliva. What else? Un buon bicchiere di vino e magari un camino acceso.