Snowfood: l’Alta Badia in 5 rifugi
Un giro dell’Alta Badia in 5 rifugi: panorami mozzafiato, aria pulita, cibo di grande qualità e ottimi vini, per una vacanza indimenticabile da programmare almeno una volta nella vita.
L’Alta Badia, nel cuore dell’Alto Adige, è terra di antiche tradizioni mantenute tutt’oggi con fierezza dalle persone che la abitano: i Ladini. Corvara, Colfosco, La Villa, San Cassiano, Badia, La Valle sono i maggiori centri abitati. Paesi fiabeschi e senza dubbio suggestivi ma il grande spettacolo è più in alto, nascosto tra le vette rocciose che puntano fiere verso il cielo. Un altro mondo, sospeso e incontaminato. In alta badia, incastonati in panorami mozzafiato, i rifugi accolgono turisti e sciatori con cibi e vini spesso di buon livelloNiente auto, asfalto né palazzi. Ci si muove scivolando o sospesi a metri da terra trasportati da spessi cavi d’acciaio. Tutto è coperto di bianco, clacson e sirene non sono contemplati e il silenzio è interrotto solo dallo scratchare delle lame di sci e snowbord. Qui l’aria rarefatta profuma di resina e si riempie dell’aroma irresistibile di carne e salsicce alla brace in corrispondenza degli Ütia: i rifugi. Alcuni di questi, da pratici e spartani si sono evoluti in oasi d’intenso piacere culinario, dove gustare proposte gastronomiche degne dei migliori bistrot cittadini e contemplare carte dei vini di tutto rispetto. Naturalmente davanti a panorami mozzafiato.
- Primo fra questi il rifugio Col Alt, all’arrivo dell’omonima ovovia che parte da Corvara. E’ gestito dal ’98 con successo e passione da Fabio Targhetta, originario di Castel Franco Veneto e trasferitosi a 2000 metri per unire alla passione del buon cibo quella della montagna. Al primo piano il bar e self service propone pochi piatti semplici e veloci, wurstel e salsicce con patate, gulash e una minestra del giorno. Al piano terra la sala ristorante con vetrata panoramica sulla regina delle dolomiti: la Marmolada, 3342 m di roccia calcarea che ti guardano e ti fanno sentire piccolo piccolo. Ci sono gli spaghetti cav. Cocco con salsiccia, puntarelle condite e briciole di puccia (€ 13), il cheesburger di capriolo con patate fritte e salsa BBQ fatta in rifugio (€ 21) e ancora il maialino in due cotture con sedano rapa e scorzonera (€ 18). Qualità delle materie prime e servizio impeccabili. Insomma se siete sciatori all’antica, di quelli che si alzano alle 7 per essere sugli impianti alle 8.30 con i panini allo speck nello zaino per un pranzo veloce, credetemi questo rifugio farà crollare i vostri più saldi ideali. Almeno un pranzo è d’obbligo.
- Se vi piace la carne alla brace non perdetevi un pranzo al rifugio Scotoni, Alpe Lagazuoi, (o al suo gemello Ütia Trausines, Piz La Illa). I due fratelli Agreiter Christian e Willy, fanno letteralmente, e personalmente, cantare le griglie roventi di questi rifugi d’alta quota. Le carni che sfrigolano sulle braci sono prevalentemente di maiali italiani e manzi statunitensi. Non perdetevi la polenta grigia a base di mais e grano saraceno accompagnata da Fontina, Skiz e Dobbiaco alla piastra. Il profumo sprigionato dai comignoli di questi due rifugi vi ipnotizzerà mentre sarete nel bel mezzo di una geometrica serpentina e farà cantare anche voi se cederete al suo richiamo.
- Un altro posto che merita una visita è Jimmy’s Ütia, proprio sul confine tra la Val Badia e la Val Gardena. Jimmy Shrott, chef proprietario ha ristrutturato il vecchio maso di famiglia nel 2004 utilizzando il legno del vecchio fienile, il risultato è a dir poco meraviglioso. Qui si possono gustare i piatti della tradizione ladina con un tocco di originalità, dalla zuppa di cipolle e verze con speck e mela candita, agli agnolotti patate alle ortiche e ricotta con burro fuso al prosciutto crudo. Jimmy è simpatico e affabile e dopo il servizio trova il tempo di far assaggiare ai clienti le grappe aromatizzate che lui stesso produce. Se la montagna ce l’avete nel sangue (e nello stomaco), provate la grappa alla radice di genziana: è amarissima, ma assicura un’immediata digestione e la pronta guarigione dal raffreddore. Un consiglio: chiamate prima di arrivare e, se possibile, fatevi riservare il tavolo con vetrata sul gruppo Sella, lo spettacolo vi appagherà quanto il piatto forte della casa: le costolette di cervo alle erbe con salsa al Lagrein e polenta.
- Per un pranzo veloce ma d’effetto, provate ad accomodarvi nel piccolo ma accogliente wine bar del rifugio Moritzino. Un’istituzione in Val Badia. Si trova al Piz La Illa, sopra una delle più belle piste da sci del mondo, la Gran Risa. Potrete godervi un piatto di San Daniele tagliato di fronte a voi, ottimi taglieri di formaggi con mostarde e plateu d’ostriche sorseggiando Trento Doc, Franciacorta o, perché no, Champagne.
- Infine, per una pausa spartana e più economica senza rinunciare alla qualità, provate le uova speck e patate del rifugio Capanna Alpina, Alpe Lagazuoi. Sono il piatto madleine per chi frequenta queste piste e qui si assaporano le migliori di tutta la Val Badia. Una terra a cui ci si affeziona in fretta.
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- Ciasaanna