Tokuyoshi, Milano
Il ristorante Tokuyoshi a Milano propone un menu basato sulla contaminazione tra la cucina italiana e quella giapponese.
La nostra cucina si basa sul l’incontro tra la cultura italiana e quella giapponese, una cucina italiana contaminata. Con questo slogan, che ha subito contraddistinto il suo locale milanese, 4 anni fa iniziò il suo percorso Yoji Tokuyoshi, piatti iconici in ambiente piacevole dal vago sapore nipponico dopo aver lasciato il ruolo di braccio destro di Massimo Bottura all’Osteria Francescana. Un inizio dove si sono dovute calibrare alcune cose, poi, quasi immediato, il successo. Mangiando al banco – dove molti pietanze erano preparate a vista o ai tavoli – alcuni piatti sono subito diventati iconici: lo sgombro Gyotaku, il brodo Via Emilia, la meringa al carbone vegetale, Cemento. E poi nel corso degli anni fino alle ultime creazioni: la Pizza Delivery o lo Spaghetto vongole e midollo. Ora dopo una prima piccola ristrutturazione a fine 2017, Yoji si sdoppia. Ha aperto a gennaio a Tokyo, nella vecchia sede del Den di Zaiyu Hasegawa, Alter Ego, banco da 8 posti più 4 posti a sedere, dove la cucina giapponese si esprime attraverso sapienza e tecniche italiane. Una sorta di negativo di Tokuyoshi, che a Milano si sdoppierà in due: il ristorante da 20 posti, tutti fruibile dal bancone, dove si servirà la proposta dello chef, versione giapponese, modello omakase; un wine bar dove si potrà bere una buona bottiglia condividendo verdure oppure carni e pesci cotti interi. E noi curiosi aspettiamo di poterli gustare.