A Milano apre Berberè pizzeria
Dal 3 ottobre le pizze dei fratelli Aloe arrivano finalmente anche a Milano, nel quartiere Isola: apre infatti la pizzeria Berberè.
Dopo l’esperienza con il temporary restaurant a Expo Milano 2015, dal 3 ottobre Berberè pizzeria, il concept di ristorazione creato dai fratelli Aloe per valorizzare la pizza artigianale, sarà presente anche a Milano. Se già conoscete e amate la formula o siete curiosi di provarla segnatevi questo indirizzo: via Sebenico 21, nel dinamico quartiere Isola, a pochi passi dall’omonima fermata della metropolitana, all’interno di uno spazio davvero suggestivo. La location scelta per Berberè pizzeria è infatti il Circolo Filippo Sassetti, uno spazio creato nel 1911 dall’omonima cooperativa come luogo di aggregazione e intrattenimento per i soci e le loro famiglie.
Sono passati ormai più di 100 anni ma l’atmosfera di convivialità che caratterizzava queste sale continua ancora oggi. Del resto pizza è sinonimo di informale, allegro, condivisione. Nel caso di Berberè, anche di naturale e digeribile. È infatti maturata lentamente (almeno 24 ore) con pasta madre, l’impasto si avvale di farine biologiche semi-integrali, macinate a pietra per conservare vitamine idrosolubili, fibre e oligoelementi. Il risultato è una pizza leggera, altamente digeribile, dal sapore intenso grazie anche all’equilibrio tra farcitura e base.
Gli ingredienti sono infatti aggiunti su ogni fetta e si tratta sempre di prodotti biologici, stagionali, spesso appartenenti a presidi Slow Food. In questa stagione, per esempio, potete trovare dei classici come pomodoro, acciughe di Cetara e origano oppure qualcosa di più originale come zucca, funghi, parmigiano reggiano, fiordilatte e olio alla salvia o barbabietole in crema, porri e olive.
Indecisi sulla scelta? Come negli altri Berberè di Castel Maggiore, Bologna, Firenze e Torino, anche a Milano potete approfittare del menu condivisione: i commensali scelgono le pizze e queste sono portate una alla volta, poste al centro e condivise. Nell’attesa ci sono i cicchetti, degli assaggi di olive di Cerignola, un piatto di burrata, acciuga, origano, insalata, crema di zucca, crostino con ‘nduja di Spilinga o ancora tomino, speck, composta di pere e aceto balsamico. Se vi rimane un buchino, in ogni stagione nel menu ci sono i dolci come la mousse alla vaniglia, biscotto di castagne e composta di mirtilli. E per accompagnare il tutto vini biologici e biodinamici oltre a birre artigianali.
Lo staff è composto da un gruppo di giovani guidati dallo chef pizzaiolo Massimo Giuliana e da Matteo Aloe, chef e socio fondatore del concept. Come a Expo, il forno è elettrico e lo spazio cucina è a vista, sormontato dalla scritta Berberè con mattonelle nere. Le 3 sale (circa 80 posti in totale) mescolano colori freddi e caldi, materiali raffinati e altri poveri, cercando però sempre di ricordare l’atmosfera dei locali milanesi degli anni ’50. Tentativo riuscito: lo spirito vintage salta subito all’occhio. I pavimenti, i mosaici, gli stucchi, i tavoloni della sala principale risalgono proprio a quel periodo. Altri dettagli ed elementi dell’arredo come i lampadari o i tavolini in formica verde sono contemporanei ma ispirati al passato. I manifesti alle pareti inseriscono su fondi piatti foto d’epoca fornite dallo stesso Circolo Filippo Sassetti.
- IMMAGINE
- Francesca Sara Cauli