6 modi per usare la pasta fillo pronta
La pasta fillo, sottile e facilmente reperibile nei supermercati, si presta a diversi ripieni, impieghi e cotture: ecco 6 modi differenti per utilizzarla.
Praticità in cucina non significa necessariamente accontentarsi di pasti pronti dal gusto standardizzato. Siamo sempre alla ricerca di nuove idee che possano garantire una proposta sfiziosa e facile da realizzare. La pasta fillo, dalla croccantezza persistente, qualsiasi sia il ripieno scelto, costituisce un valido alleato per piatti semplici ma intriganti.
Ingrediente base della cucina greca, imprescindibile per la preparazione del famoso baklava, ovvero una sorta di millefoglie intriso di miele, noci o pistacchi, burro o panna di bufala a seconda della variante che si sceglie di realizzare. Celebre è anche il borek, fragrante piatto salato dove la fillo è abbinata a patate, cipolle e carne oppure spinaci e formaggio. Nonostante sia legata alle tradizioni culinarie balcaniche e mediorientali, è così trasversale da essere entrata di diritto nella cucina internazionale.
Come è nata la pasta fillo
La pasta fillo ha una storia antica e affascinante, strettamente legata alle tradizioni culinarie del Medio Oriente, dei Balcani e della Grecia. Il termine “fillo” deriva dal greco “phyllon”, che significa “foglia”, a indicare la sottigliezza estrema delle sfoglie che la compongono. La sua origine risale a molti secoli fa, e sebbene non si conosca una data precisa della sua invenzione, si ritiene che abbia avuto inizio durante l’Impero Bizantino.
Durante l’Impero Bizantino (330-1453 d.C.), i pasticceri iniziarono a sviluppare tecniche per stendere l’impasto in strati sempre più sottili. Tuttavia, fu sotto l’Impero Ottomano (XIV-XIX secolo) che la pasta fillo raggiunse la sua massima espressione. La corte ottomana di Istanbul era famosa per le sue elaborate preparazioni culinarie, e i maestri pasticceri perfezionarono l’arte di creare dolci come il baklava, composto da strati multipli di pasta fillo, noci tritate e sciroppo di miele o zucchero.
La diffusione della pasta fillo avvenne grazie alle rotte commerciali e alle conquiste ottomane, che portarono questa tecnica culinaria in diverse regioni. Nei Balcani, ad esempio, divenne popolare il börek, un piatto salato realizzato con pasta fillo e ripieno di carne, formaggio o verdure. In Grecia, oltre al baklava, la pasta fillo è utilizzata per preparare la spanakopita (torta di spinaci) e la tiropita (torta di formaggio).
La preparazione tradizionale della pasta fillo richiede grande abilità e pazienza. L’impasto, composto principalmente da farina, acqua e un po’ di olio o aceto, viene lavorato fino a diventare elastico. Successivamente, viene steso con un mattarello fino a ottenere fogli sottilissimi, quasi trasparenti. Questa maestria era spesso tramandata di generazione in generazione tra i pasticceri.
Con il passare dei secoli, la pasta fillo è diventata un ingrediente fondamentale in molte cucine, mantenendo la sua importanza sia nelle preparazioni dolci che in quelle salate. Oggi, grazie alla produzione industriale, è possibile trovare la pasta fillo già pronta nei supermercati, permettendo a cuochi professionisti e amatoriali di sperimentare nuove ricette senza la complessità della preparazione manuale.
La storia della pasta fillo è quindi un viaggio attraverso culture e tradizioni diverse, unendo popoli e sapori in un filo sottile ma resistente, proprio come le sue sfoglie. La sua versatilità e leggerezza continuano a conquistare palati in tutto il mondo, rendendola un ingrediente intramontabile nella gastronomia internazionale.
Come usare la pasta fillo
È una base perfetta per dessert o preparazioni salate, rapida da trattare poiché sottilissima e facilmente reperibile nei supermercati già pronta all’uso, versatile per quanto riguarda i tipi di cottura perché regge perfettamente la frittura e le temperature da forno, dal ridotto apporto di grassi rispetto alla sfoglia, poiché i due ingredienti fondamentali sono acqua e farina. Viste le caratteristiche, la pasta fillo si presta a esperimenti e tentativi fantasiosi per stupire in cucina: perché non provare? Ecco qualche idea divertente e davvero alla portata di tutti.
Kataifi
Kataifi, ovvero i capelli d’angelo a base di pasta fillo. Si realizza tagliando finemente le sfoglie a formare delle striscioline finissime, quasi fossero dei filamenti di paglia. Ideale per racchiudere all’interno un ripieno dolce come noci, frutta secca e miele o per aggiungere l’elemento scenico croccante a un piatto semplice, come una zuppa o un contorno di verdure in padella. La flessibilità della pasta fillo permette inoltre di formare coni e cestini da riempire a piacimento, anche con gamberi e frutta fresca per un aperitivo insolito.
Fagottini
Forse il primo e più comune utilizzo della fillo è proprio quello di creare dei fragranti fagottini dolci o salati. In ogni caso, vista la neutralità del gusto, sono da annoverare tra gli antipasti più di successo, dal magico effetto uno tira l’altro. Ottime le versioni vegetariane con spinaci o melanzane unite a un formaggio preferibilmente fresco, come la ricotta; più robusta e decisa la variante che prevede la carne macinata e speziata insieme, ad esempio, al cacio filante. Non va dimenticata l’opzione dessert, dove mele, pere, ricotta e cioccolato o una crema chantilly costituiscono solo alcuni dei ripieni ideali per un memorabile dolce. Unico accorgimento, vista la rapidità di cottura dell’involucro, il composto interno dovrà essere precedentemente preparato o anch’esso adatto a cuocersi in breve tempo.
Cannoli
Stesso discorso dei fagottini, con una variante nella forma. Innanzitutto, per il cannolo si consiglia di sovrapporre due fogli di pasta unendoli con un filo d’olio per poi arrotolarci dentro il ripieno desiderato. Solitamente il bello di questa sfiziosa preparazione sta nelle estremità aperte, ma se si desidera friggerli e l’impasto è particolarmente fluido, il consiglio è di chiuderli ripiegando delicatamente la pasta ai lati.
Millefoglie o lasagna
Ottenere una fragrante millefoglie con la pasta fillo prevede un procedimento facile ma dall’effetto assicurato. Basterà unire tre fogli e stenderli su una teglia spennellandoli con il burro per poi infornarli qualche minuto per garantirne una consistenza più decisa. Si possono comporre gli strati alternando condimento e pasta fillo, come si fa per una tradizionale millefoglie o una lasagna. Consigliamo di provare la versione agrodolce con mele o pere tagliate finemente e leggermente salate, unite a brie e miele: proposta trasversale che può iniziare o chiudere il pasto a piacimento.
Strudel salato o dolce
Un secondo piatto o addirittura piatto unico per una pausa pranzo veloce, lo strudel, se inteso salato, può essere guarnito da dadini di pollo, carne macinata, tofu, verdure o creme di formaggio e salumi. L’accorgimento, come sempre, è quello di unire più fogli di pasta fillo, visto che più ampia è la dimensione della struttura, più corposo sarà il ripieno da contenere. Ottima anche la versione tradizionale, con mele, uvetta e cannella.
Mutabbaq
Se ci si vuole immergere nella tradizione araba, niente di meglio che cimentarsi in uno dei piatti più conosciuti e diffusi, a base di pasta fillo. Diffusissimo in Grecia, mutabbaq è un termine generico per indicare una frittella piena di formaggio. Come ogni ricetta diffusa in più paesi, assume le varianti tipiche di ogni luogo, tuttavia la variante più famosa prevede strati di pasta imburrati e sovrapposti, farciti con una crema di ricotta, in genere di capra e mucca emulsionate insieme e generosamente ricoperti di sciroppo di zucchero aromatizzato al limone, versato ad alta temperatura in modo da penetrare fino all’ultimo livello di pasta.
Qual è la differenza tra pasta fillo e pasta sfoglia?
La principale differenza tra pasta fillo e pasta sfoglia è che, nella prima, viene utilizzato l’olio nell’impasto, mentre la seconda viene preparata con il burro. La fillo è composta da tanti strati di basta attaccati tra loro ed è molto più leggera della sfoglia.
Conservazione e manipolazione della pasta fillo
La pasta fillo è estremamente sottile e delicata, quindi la corretta conservazione e manipolazione sono fondamentali per mantenere la sua qualità. Se acquistata fresca, va conservata in frigorifero e consumata entro pochi giorni. Se la pasta fillo è congelata, è importante lasciarla scongelare lentamente in frigorifero per circa 24 ore prima dell’uso. Una volta aperta, è consigliabile mantenere i fogli di pasta coperti con un panno umido per evitare che si secchino, poiché l’aria può farla diventare fragile e difficile da maneggiare.
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