Da Gigione, Pomigliano d’Arco
Da Gigione a Pomigliano d’Arco è una hamburgeria dove mangiare panini ripieni di ingredienti selezionati e carne proveniente dalla macelleria di famiglia.
Pomigliano d’Arco deve il suo nome al culto mariano ononimo. Che di devozione (non solo religiosa) se ne intendano i napoletani è ben noto. Ancora troppo poco noto è che l’area est di Napoli, sta conoscendo una nuova tradizione di tipo carnivoro, fatta di macellerie che selezionano capi di bestiame, che ne curano le fasi successive alla macellazione fino alla vendita. E proprio in questo solco che si inserisce la tradizione della famiglia Cariulo, prima con il padre Luigi (Gigione) ora con i due rampolli Gennaro e Raffaele.I fratelli Cariulo preparano panini e grigliate con carni nazionali e ingredienti del territorio e non soloDapprima fu la macelleria, poi poco distante questa hamburgeria-braceria vocata tanto alla birra artigianale, quanto alle etichette vinicole del territorio e non. Via Roma è l’arteria di comunicazione principale di Pomigliano e, a seguito del successo di questa apertura, ha visto il fiorire nelle immediate vicinanze di nuove attività commerciali. L’affluenza è tale e tanta che consigliamo, se possibile, di scegliere di cenare qui durante la settimana, in anticipo o in netto ritardo rispetto ai soliti orari o a pranzo. Il locale é moderno, pur con una chiara identità. A decorare le pareti la selezione di vini che come abbiamo anticipato è davvero corposa. Come per molte delle hamburgherie contemporanee, una serie di consigli dello chef fanno da contraltare alla possibilità di comporre il proprio panino scegliendo gli ingredienti che si preferiscono da una cospicuua lista. Se si vuole cenare abbondantemente non mancano gli antipasti: la tradizione della rosticceria napoletana è abbinata a delle proproste ispirate al fast food americano. Per noi un crocchè e una frittatina di pasta (ricchi e saporiti) e patatine di Avezzano fritte in olio di arachidi alle quali aggiungere provola di bufala, o bacon, salsiccia. lardo, o formaggio di fossa. Non mancano pollo fritto, le ribs (qui ovviamente chiamate tracchiulelle), il carpaccio, i taglieri. Venendo alla portata principale, crespelle e insalate per chi volesse rimanere, nel limite del possibile, leggero e una vasta scelta di tagli cotti alla brace: tagliata, costata, entrecote, filetto, costine o fiorentina. Consigliamo però di dare uno sguardo all’immancabile panino. Per noi un Odori e Confettura, ciabattina croccante, Hamburger di chianina da 170 g, capopollo di martina franca, formaggio di capra, insalatina di arancia sedano carota cipolloto finocchio, confettura al mosto cotto di vino e frutta candita. In sala consigliano di gustarlo al sangue, la cottura media è quella che solitamente soddisfa i più, unendo la scioglievolezza della carne a una leggera crosta superficiale. Non mancano suggerimenti per abbinare al meglio il cibo con i vini in mescita o le birre alla spina. Il pane è realizzato ad hoc per il locale e gli ingredienti sono selezionati tra le eccellenze del territorio e non solo. Il conto poi è pienamente nella media.
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