Immagini da Eataly Smeraldo
A Milano ha aperto Eataly Smeraldo, un altro tassello nell’impero enogastronomico di Oscar Farinetti. Agrodolce l’ha visitato per voi.
Una lunga coda a metà mattinata come quelle che si fanno agli uffici dell’INPS. Il target è lo stesso: gente che racconta la propria versione circa la storia di Eataly e capelli bianchi che virano al turchese. All’ingresso però trovo un market di qualità livellato su tre piani in quello che era un vecchio teatro di Milano, lo Smeraldo, appunto. Non mancano i reparti del fresco: ortofrutta, macelleria, pescheria, panetteria, rosticceria. Tutti prodotti di buona qualità la cui disposizione sembra indicata dai visual merchandiser di Tiffany. Poi ci sono loro, i punti ristorante: dall’angolo della pasta di Gragnano e del panino di ‘Ino al piano terra, fino ai piani superiori con cucine dedicate alla frittura, alle verdure. Ultimo piano per il ristorante di Viviana Varese, Alice. Non è il giorno più adatto per lanciarsi in assaggi: troppa gente, troppo rumore, troppi vip che si alternano sul palco, troppi divieti di accesso. La cosa migliore da fare è lanciarsi sulla pizza, mangiata al banco, di fronte al forno: buoni gli ingredienti, ma la pasta non è abbastanza morbida. C’è ancora molto da fare. Per dessert è doveroso provare : i presupposti sono ottimi, il gelato meno. È stato un debutto interessante. Dopo Roma giunge anche a Milano la possibilità di reperire prodotti di qualità, ma rimane importante continuare a leggere le etichette e non farsi abbindolare dall’essere in una cattedrale degli “alti cibi”. Adesso non rimane che aspettare che la confusione svanisca per provare tutto il resto, compreso il grande spazio dedicato a vini e birre.