Il menu dello sciatore: 9 cibi adatti alla montagna
Quando si è in montagna, a sciare o nei rifugi, ci sono alcuni cibi imprescindibili per scaldarsi e ricaricare le energie: eccone 9 tra i nostri preferiti.
Freddo, fiocchi di neve, un sole lontano che non riesce a scaldarci; molti di noi si trincerano in casa con quattro coperte e la più mesta replica delle fiction di Rai Uno, mentre i fortunati, accompagnati dalla nostra inesprimibile invidia, se ne vanno in montagna. Calde travi in legno, camini roventi, formaggi che lentamente si sciolgono, odori lancinanti di salumi ben aromatizzati. grazie all'alibi dello sport si può sperimentare il lusso di fastose e rincuoranti mangiate Grazie all’alibi del movimento – non neghiamolo: sciare è solo una monumentale scusa per potersi concedere più calorie – si può sperimentare il lusso di fastose e rincuoranti mangiate. Le gioie cominciano con la colazione, perché già appena svegli si tenta di sommare speck, uova, wurstel a pane tostato con burro, marmellate, confetture, per poi non farsi mancare davvero nulla con una buona porzione di frutta. Se la sorte è dalla vostra parte e la proprietaria della baita vuole coccolarvi, potrete imbattervi in una generosa tazza di latte appena munto. Mentre ci si riempie le tasche di snack a base di frutta secca (servono forze per affrontare il clima e le piste), si pregustano tutti i pasti della giornata. La previsione d’abbuffata non v’impedirà di vivere vette di puro lirismo di fronte al panorama bianco e perfetto; vi distrarrete per mezza giornata con seggiovie e skilift, facendo su e giù per pendii scoscesi, lasciando arrostire la pelle al sole e ruzzolando nei fuori pista. Ma lo sappiamo: tutte le strade portano a Roma, ogni pista finisce al rifugio. Per non parlare di salumi e formaggi del luogo, ecco 9 cibi che rendono ogni gita in montagna indimenticabile.
- Bombardino. Spesso la montagna appare cristallizzata in un tempo candido fuori dal tempo. Così, la bevanda privilegiata è squisitamente retrò. Per il bombardino si usano zabaione caldo, panna montata, caffè e brandy. Se vi state interrogando sull’etimologia, chiarirete ogni dubbio assaggiando: un’improvvisa fiammata di alcool e calore vi esploderà in gola, con un efficace effetto tonificante. Per le varianti più diffuse si sostituisce il brandy con whisky o rum.
- Cioccolata calda. I più piccoli e gli astemi cercheranno gli stessi effetti ricostituenti descritti al punto 1 in una classicissima cioccolata calda. Se in città rappresenta solo un calorico capriccio, in montagna è un appuntamento imprescindibile. Le 16.30, ora di chiusura delle piste, sono consacrate a questa commovente merenda. Se la più tipica, a base di cacao in polvere, latte e zucchero non vi soddisfa, fatevi tentare dalle varianti al peperoncino, con miele, con caffè, alla cannella, bianca, con panna o guarnita con granella di nocciole o di mandorle. Purché vi sia servita cremosissima e bollente.
- Fonduta. Grassa delizia che favorisce la convivialità, per una fondue davvero divertente bisogna predisporre al centro del tavolo un fornelletto e un recipiente, per poi armare ogni commensale di apposita forchettina. Nel recipiente si fonderanno con leggiadria formaggi (per quella piemontese si usa la fontina, per la svizzera la gruyère), insieme a un po’ di latte e, eventualmente, uova. Si può conquistare con fette di pane abbrustolito e facendola colare sul proprio piatto; ma la strategia più golosa consiste nell’immergerci letteralmente gli ingredienti. I più golosi concludono il pasto con la versione da dessert: una fonduta di cioccolato in cui bagnare frutta a pezzetti.
- Polenta. Piatto antichissimo a base di cereali o legumi sfarinati, almeno fino al Medioevo era un alimento povero e nutriente, che difficilmente si riusciva a guarnire con qualcosa; in montagna, si usa come una splendida tela bianca da abbellire a piacimento. Si può intervenire già sull’impasto (miscelando diverse farine o aggiungendo lardo, ciccioli, formaggi, burro) oppure condire con saporiti ragù, latticini, stufati, funghi. Se si frigge, diventa un gradevolissimo accompagnamento per le altre portate.
- Canederli. Se sciate nel Tirolo, avete un pasto obbligato. I canederli si presentano come semplici palline di pane, ma nascondono speck o formaggi, e magari anche pancetta, wurstel, fegatini, prugne secche, spinaci; tenute insieme dalle uova, si mangiano in un caldo e saporito brodo oppure asciutti, guarniti con burro e erbe.
- Pizzoccheri. Quando vi spostate in Valtellina, non potete non provare queste tagliatelle irregolari, estratte da un impasto di frumento e grano saraceno; la stratificazione in cui potrete gustarli è a base di verza, pezzettoni di patate, formaggio (di solito, casera), burro, pepe. Se non vi sembrano perfetti, si possono aggiungere costine di bieta, gorgonzola, noci, o anche maiale affumicato e porri.
- Spezzatino di selvaggina. Che vogliate gustarla in un’unica trionfale portata o con la polenta, la carne in montagna spadroneggia. Lo spezzatino di per sé è un piatto cotto in umido con pezzetti regolari di carne, insaporita con pomodoro e, eventualmente, altre verdure e spezie. Nei rifugi, proverete una versione meno usuale grazie a gusti dalla forte personalità, quali cervo, capriolo, daino.
- Strudel. Quello più classico, l’apfelstrudel, è originario dell’Austria, ma in gran parte del Nord Italia può considerarsi un dolce locale; in montagna poi costituisce un dessert perfetto: ricco delle mele del luogo e di energetica frutta secca, si può servire caldo o comunque accompagnato da creme tiepide. Una pasta (si varia dalla frolla alla sfoglia, passando per un semplice amalgama di acqua, farina e limone) si arrotola attorno a una farcia di mele, uvetta e cannella. Per sperimentare, si può esagerare con la frutta secca, ammollare semi di papavero nel latte, usare composte di pere o di albicocche, aggiungere frutti di bosco.
- Grappa. Quel senso di sconfinata libertà per i bronchi e di calore misto a brividi che la grappa procura è il complemento perfetto per una gita tra le cime;in settimana bianca, la grappa va bene (quasi) sempre: durante le pause, mentre si osserva il panorama, e dopo cena, quando si è esagerato col pasto. Oltre alla snjape furlane del Friuli, potete tentare la Südtiroler grappa, un’acquavite altoatesina ottenuta con pere Williams. Per sentire tutto il sapore della montagna, bisogna procurarsi le grappe aromatizzate, ad esempio con bacche di ginepro, pigne di pino cembro, finocchio silvestre, ortica. Per concedersi l’illusione di una digestione rapida e facile.