Crauti alla tirolese: fatti in casa
Contorno della cucina altoatesina, i crauti alla tirolese hanno un sapore rustico, generalmente sono serviti come accompagnamento a wurstel e salsicce.
I crauti alla tirolese rappresentano più di un semplice contorno. Provenienti dalla tradizione del Trentino Alto Adige, si realizzano con il cavolo cappuccio fermentato. I crauti costituiscono una preparazione di antica origine rispondente all’esigenza di conservare al meglio, ed il più a lungo possibile, i prodotti della terra. Si ottengono, difatti, a seguito del processo di fermentazione del cavolo cappuccio che si basa sull’azione combinata di pressatura e salatura. Queste favoriscono la fuoriuscita dei liquidi e l’intervento dei batteri, aerobici prima, lattici poi, che portano i crauti ad assumere il loro caratteristico sapore acidulo. Fondamentali nella realizzazione dei crauti alla tirolese sono la cipolla, della pancetta affumicata di ottima qualità e, infine, poche bacche di ginepro. Alcune versioni prevedono l’utilizzo del dado vegetale, potete scegliere di sostituirlo con semplice acqua per un sapore autentico. La realizzazione della ricetta è piuttosto semplice, non richiede particolari accorgimenti se non una lunga cottura su fiamma bassa. Potrete optare sia per i crauti precotti, di pratico utilizzo e pronti per l’uso, che per quelli fatti in casa: in tal caso procuratevi un cavolo cappuccio, del sale e degli aromi e seguite le istruzioni che trovate nella nostra ricetta. I crauti alla tirolese possono essere serviti come accompagnamento a secondi piatti a base di carne quali salsicce, wurstel bolliti ed ancora salumi cotti e salamelle. In alternativa possono essere abbinati anche a gnocchi di patate fritti e canederli.
Variante Crauti alla tirolese
Nulla vieta, ovviamente, di utilizzare del cavolo cappuccio al naturale, per una versione altrettanto gustosa. In alternativa alla pancetta affumicata potrete unire dei wurstel. Un consiglio? Abbinate al piatto un vino bianco corposo.
A questo punto i crauti alla tirolese sono pronti per l’assaggio. Serviteli ben caldi. Il giorno successivo, comunque, sono ancora più buoni.