Giulia Restaurant, Roma
Giulia Restaurant a Roma, nell’omonima via, è il ristorante e regno di Pierluigi Gallo, ex Greg, dove assaggiare piatti creativi e invitanti.
Avevamo lasciato Pierluigi Gallo nelle cucine di Greg, ristorante meteora di Tivoli dove, nonostante i pochi mesi di attività, aveva già impressionato clienti e addetti ai lavori. Per fortuna la chiusura del locale tiburtino è avvenuta proprio mentre al Giulia Restaurant – sull’omonima e bellissima via del centro di Roma – cercavano uno chef capace di prendere le redini di un progetto ambizioso. D’altronde nel curriculum Gallo può vantare esperienze formative con Niko Romito, Anthony Genovese e Riccardo di Giacinto. indirizzo gourmet adatto a tutte le ore del giorno: ristorante, cocktail bar e non solo L’accesso è su lungotevere: scendendo le scale ci si trova in un’unica ed elegante sala arredata con un curioso, ma riuscito, mix di stili: poltrone colorate, pareti coperte da muschio, lampadari di cristallo e tubi a vista. Oltre che alla carta vi è la possibilità di scegliere tra due menu: il primo consta di 4 portate fisse a 45 euro (a pranzo 35), mentre con 65 euro si concede massima libertà di espressione allo chef e una certa discrezionalità anche per quanto riguarda il numero di proposte. Dopo l’entrée, si parte con il Filetto di Cefalo marinato con sali bilanciati e scottato dalla parte della pelle, su acqua di sedano, fondo di cottura di pollo alla cacciatora e con foglie di verdure croccanti. Si continua con una Capasanta marinata alla soia, scottata e accompagnata da ravanelli, germogli ed un cuore di lattuga con kimchi, il tutto su un gradevole gel di litchi. L’Animella è servita su una crema di patate, con verze in varie consistenze e bottarga di pan di spezie. Passando ai primi: saporiti e dai sentori iodati gli Spaghettoni Gentile, con condimento di acqua di moscardini, sugo di lumachine e ricci di mare. Tra le ricette che Gallo ha voluto portare con sé dalla precedente esperienza, i gustosi Gnocchi ripieni di spuntature con puntarelle croccanti e alici. Crudo, cotto, fermentato, arrostito e ridotto in polvere, radici, olio aromatizzato: il porro, in tutte le forme ed espressioni, è il protagonista assoluto di un buon risotto, a cui è aggiunto dello stracchino semi-stagionato di capra per spezzare il monopolio dell’ortaggio. Le diverse parti di agnello, servite con rape e scalogno, rappresentano un interessante esercizio di degustazione: stinco, cervello fritto, pancia e infine un pezzo stufato e in seguito grigliato. Anche il piccione è preparato con metodi di cottura diversi: la coscia al forno, il petto in padella, con fondo di cottura, radicchio scottato e pan brioche. Tra i dessert, continua a convincere il dolce al Cocco, Cioccolato bianco e Passion Fruit, altra eredità del Greg. Il servizio, impeccabile, è affidato al bravo Antonello Manias, già Maître e sommelier di ristoranti importanti tra cui Pascucci al Porticciolo. Giulia si propone come un indirizzo gourmet adatto a tutte le ore del giorno, funge anche da cocktail bar e presto verrà incontro alle esigenze di chi ha bisogno di mangiare in orari insoliti del pomeriggio con una proposta ridotta.