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Giro del mondo tra ristoranti: i migliori etnici di Milano

di Mas Silleni 19 Aprile 2018 10:40

Dalla cucina cinese a quella hawaiana e alla russa, Milano propone ristoranti etnici per tutti i gusti: ecco come girare il mondo rimanendo in città.

Grazie a internet, ai computer e agli smartphone, nel 2018 fare il giro del mondo rimanendo seduti sul divano può sembrare qualcosa di davvero realizzabile. Non ci vuole molto per avviare un film con sottotitoli in islandese e farsi recapitare un kimbap coreano alla porta di casa:girare il mondo gastronomico senza spostarsi da milano  eppure, chi desidera davvero esplorare altre culture sa che a volte è necessario abbandonare la propria comfort zone. Se il volo per Tokyo è troppo caro, si può almeno prendere un tram fino a un ristorante giapponese che non sia all you can eat; e con un abbonamento ai mezzi pubblici, in una città come Milano si può fare il giro delle tavole, se non di tutti i Paesi del mondo, almeno di 6 continenti. Per il momento rimane escluso l’Antartide, ma qualcuno potrebbe presto trovare una soluzione. Ecco un giro del mondo attraverso i migliori ristoranti etnici di Milano.

  1. mao hunanCucina cinese. Per decenni, ristorante etnico in Italia ha voluto dire ristorante cinese. Ancora oggi, è questa la prima cucina estera che viene in mente a moltissime persone: e le possibilità di scelta a Milano, con decine di ristoranti disponibili, non mancano di sicuro. Per chi però cerca qualcosa di diverso dal solito riso alla cantonese e anatra all’arancia, vale la pena di prenotare da Mao Hunan (via Porpora 5), diventato noto per le tagliatelle della casa e le proposte di autentica cucina popolare: orecchie di maiale, trippa di manzo, fettine di rene e zampe di gallina. Tang Gourmet (via Paolo Sarpi 17) prepara invece in casa i propri noodles e ravioli, in ricche porzioni che si avvicinano di più al gusto occidentale; mentre Ya Hò (viale Coni Zugna 52) esplora la Cina da nord a sud, mettendo a confronto le diverse tradizioni regionali e proponendo piatti come gli involtini ripieni di gamberi, cetrioli e carote o gli spaghetti di Xiamen con calamari e vongole.
  2. okonomiyakiCucina giapponese. Anche i ristoranti giapponesi sono ormai un classico della ristorazione etnica in Italia. Ma negli ultimi anni a Milano si è andati ben oltre il solito sushi: per esempio Fukurou (via Trivulzio 16) propone oggi diverse variazioni sul tema del ramen, accompagnate da piattini tradizionali come il takowasa (polpo con wasabi), il ryukyu (pesce marinato) e i ravioli gyoza. Anche Maido (in via Savona, via Cagnola e via Jacopo dal Verme) punta sulla tradizione meno nota: ci sono gli okonomiyaki (frittate di verza e altri ingredienti a scelta), gli onigiri e i takoyaki, le polpette di polpo alla piastra, in locali informali dove si mangia su sgabelli e appoggiati ad alti banconi. Di tutt’altro genere è Iyo (via Piero della Francesca 74), primo ristorante etnico in Italia a ottenere una stella Michelin: il merito è dell’altissima qualità e di creazioni fusion come il Neghi Tori Chiraschi, con ventresca di tonno e crescione, o il king crab tiepido, servito con asparago di mare e cipolla di tropea.
  3. Serendib, MilanoCucina indiana. Una meta già meno esplorata è la penisola indiana. Per un viaggio di ricognizione, si può cominciare con il menu degustazione proposto da Serendib (via Pontida 2), che comprende assaggi dalla tradizione indiana e dello Sri Lanka, con carne e tuberi, riso e curry, in un’ambientazione evocativa con colori caldi, divinità in legno, confetti speziati da sgranocchiare a fine pasto. Più familiare, e in pieno centro, è Sarla (via Stampa 4), che propone inoltre un ottimo lassi.
  4. pad thaiLa cucina thailandese a Milano è spesso abbinata a quella cinese o giapponese. Per un’esperienza esclusiva provate però a visitare Thai Gallery, in piazza Alvar Aalto, sulla collina artificiale dei nuovi grattacieli di Porta Nuova. Il ristorante è composto da due sale, entrambe ricche di cuscini e di opere artistiche: la differenza è che per entrare nella seconda è necessario togliersi le scarpe e sedere per terra. Il menu è lo stesso: zuppe fredde o calde, tanti frutti di mare, tanto piccante (indicato sulla carta).
  5. vietnamonamourCucina vietnamita. Altrettanto accoglienti sono i due ristoranti di Vietnam Mon Amour, in via Taramelli 67 e via Pestalozza 7: qui a dare il benvenuto agli ospiti ci sono i tessuti, il legno, la natura, soprattutto nel bel dehors di via Pestalozza. Procedete per assaggi, perché c’è tanto da provare: dagli involtini ai ravioli, la cucina vietnamita si mostra in un trionfo di freschezza e di spezie, perfino nei dolci e nel caffè, preparato lentamente secondo la tradizione vietnamita.
  6. kimbapCucina coreana. La modernità della Corea è invece ben rappresentata da Gam, in viale Pasubio 8, a pochi passi da gallerie di moda e negozi di design. L’ambiente è ampio, i soffitti a botte sono alti e con mattoni a vista: riescono nell’intento di radicare a Milano specialità come il kimchi, cavolo fermentato, o i kimbap, rotoli di verdura e carne che possono ricordare il sushi solo a un osservatore distratto.
  7. yumCucina filippina. Anche Yum, ristorante filippino in viale Coni Zugna 4, sembra essersi perfettamente integrato nel panorama meneghino contemporaneo: arredo essenziale, quasi nord europeo, con l’aggiunta dei colori caldi regalati dalle lampade, dai tessuti incorniciati, dalle sedie che ricordano il vecchio vimini. E poi una tradizione tutta da scoprire: dalla cucina escono i pansit, spaghetti filippini, e ciotole di riso guarnito con pesce, carne, verdure, frutta, ma anche puntine di maiale e coda di bue in salsa di arachidi.
  8. i-love-pokeCucina hawaiana. Le ciotole di riso, chiamate poke, sono anche il piatto servito da I Love Poke, per il momento l’unica proposta hawaiana in città. La specialità più nota delle isole Hawaii prevede infatti ciotole riempite con riso bianco, riso integrale o insalata, con vari tipi di pesce crudo o cotto e aggiunte di legumi, ortaggi, salse assortite. Per ora il locale ha un’unica minuscola sede in piazza Mercanti (il punto di forza sono le consegne a domicilio), ma è già stata annunciata una nuova apertura in via Tortona.
  9. temakinhoCucina brasiliana. Il pesce è protagonista anche della cucina brasiliana; almeno della variante nippo-brasiliana proposta da Temakinho, che nei suoi tre colorati locali in città abbina la caipirinha con i ceviche e i temaki, secondo la tradizione creata dagli immigrati del Sol Levante in Brasile. Decisamente più carnivora è la proposta di Barbacoa (via delle Abbadesse 30): carne alla brace, fagioli e musica dal vivo.
  10. el chorrillanoCucina peruviana. El Chorrillano, in via Varanini 28, è il locale peruviano di Milano. Anche in questo caso, con l’eccezione di qualche portata di carne e della parrillada, l’accento è posto soprattutto sul pesce: ceviche e pescado del giorno, con il giovedì in particolare dedicato al buffet di pesce. Ci sono anche la zuppa di mote speziata e i frejoles (riso e fagioli): ma ciò che fa davvero la differenza è l’atmosfera rilassata, semplice e accogliente.
  11. pampaCucina argentina. Per un Sud America inaspettato ci sono poi le empanadas argentine di Pampa Gourmet, in via Spontini 12 e via Farini 53: entrambi locali raccolti e informali, con sgabelli e banconi a cui appoggiarsi. Sui vassoi di metallo sono servite le empanadas: fagottini dalle forme più disparate, ripieni di manzo, di cipolle, di formaggio, piccanti o dolci, con crema di mais o con ingredienti familiari come zucca, brie, pomodoro e basilico.
  12. besame muchoCucina messicana. Anche il Messico da qualche anno regala sapori che non siano solo Tex Mex. Dopo il successo all’Expo 2015, il ristorante del padiglione messicano, Bésame Mucho, si è trasferito fra i grattacieli di Porta Nuova (via della Liberazione 15): è il posto giusto se cercate un ambiente elegante e che al tempo stesso prometta piatti insoliti come il pollo in mole con purè di mele e patate dolci, la tostada con carpaccio di tonno o capesante marinate, le puntine di maiale con mole nero.
  13. mama-juanaCucina caraibica. Mama Juana (via Ripamonti 21) è invece un piccolo ristorante specializzato in cucina caraibica. Se vi siete sempre chiesti che sapore abbiano i platani, così simili a banane, qui potrete provarli in moltissime preparazioni: come base per avocado e pomodori, in involtini dolci, in purè e ovviamente fritti.
  14. Tizzy's Bar and GrillCucina americana. Tutti pensano di conoscere la cucina statunitense, riducendola ad hamburger e bistecche. Ma quanti hanno assaggiato il pulled pork fatto bene? Un buon posto per farlo è Tizzy’s (alzaia Naviglio Grande 46, dove gli hamburger si servono anche con tacchino e con il salmone. La specialità di The Brisket (ripa di Porta Ticinese 56) è invece la punta di petto di manzo, delizia americana speziata, affumicata e cotta in forno per 12 ore.
  15. warsaCucina eritrea. Pane e carne sono i protagonisti anche della tradizione eritrea, ma in modo decisamente diverso. Da Warsà (via Melzo 16), locale ricco di atmosfere dal continente africano, si mangia da oltre vent’anni lo zighinì di pollo, di pesce o verdure: non c’è bisogno di posate, perché tutti gli ingredienti possono essere avvolti senza difficoltà nell’injera, pane della casa a base di grano tenero, mais e riso. Più raccolto e cittadino appare il ristorante Savana, in via Canonica 45, che propone specialità analoghe.
  16. dawaliCucina libanese. Il Libano è il paese d’origine delle cucine di Dawali (via Corrado II il salico 10) e Beirut (via Tito Livio 10): in entrambi i casi, la carta prevede un’ampia proposta di mezzeh, spuntini da condividere, con un’incredibile varietà di involtini a base di carne e verdure. A tutto ciò Dawali aggiunge colorato dai tanti quadri alle pareti.
  17. ajoblancoCucina spagnola. La Spagna a Milano è invece sinonimo di tapas: piattini con assaggi che possono sostituire l’intera cena. La meta prediletta da molti è Ajoblanco (via Thaon di Revel 9a): sui tavoli in legno volutamente rustici si appoggiano pulpo alla gallega, seppioline al nero, chorizo e crema catalana, ma anche sangria bianca, rossa o invernale. Molto più semplice l’aperitivo alla Tienda de Juan (via Tadino 3), locale che di giorno è una semplice gastronomia: l’ideale è affidarsi alla cucina, lasciando che sul tavolino arrivino tapas secondo la disponibilità giornaliera.
  18. moussakaCucina greca. Il naviglio Martesana non sarà il mar Egeo, ma può farne le veci per un romantico pasto greco da Mykonos (via Tofane 5): l’acqua a poca distanza, la moussakà e i souvlaki possono davvero donare l’impressione di trovarsi ancora in vacanza. Più metropolitana è la cucina greca di Mythos, in via Quadrio 13: qui si servono ottimi gyros di maiale o di pollo, un piatto adatto a un pasto veloce ma particolarmente saporito.
  19. hyggeCucina scandinava. Per altri, le vacanze sono quelle nel nord Europa. Se volete rilassarvi sperimentando la Hygge danese, il tipico senso di benessere e familiarità, non dovete che cercare l’omonimo locale in via Sapeto 3: dalla colazione alla merenda, qui si propongono smørrebrød e sandwich, comfort food ormai amati anche in Italia. Da Björk (via Panfilo Castaldi 20) si possono invece assaggiare specialità svedesi diverse dalle solite polpette e salmone marinato: aringhe, tartare di alce, filetto di renna, frittelle dolci al cardamomo.
  20. podkovaCucina russa. Rimanendo ai confini dell’Europa, a Milano è possibile cenare anche secondo la tradizione russa. Da Podvoka (via della Chiesa Rossa 25) l’ambiente è ricco quanto la cucina: bambole tradizionali e caviale, filetto alla stroganoff e candelabri. Uzbek (via Farini 38) si dibatte invece fra la cucina sovietica e i classici dell’Uzbekistan: c’è il plov, piatto locale a base di riso saltato, ma anche il borsh, zuppa russa a base di barbabietola e panna acida; ci sono i vareniki, ravioli di formaggio, e i chuchvara, tortelli di carne in brodo.
  21. le-vraiCucina francese. Ci si riavvicina all’Italia passando infine dalla Francia. Le Vrai (via Galilei ang. Monte Santo) è una boulangerie e brasserie che propone piatti semplici e autentici, dalla zuppa di cipolla alla quiche lorraine. Infine, pochi in Italia conoscono la passione bretone per le crepes: per approfondire l’argomento, scegliete il vostro tavolo alla Maison Bretonne (via Procaccini 69): fra le crepes dolci e quelle salate al grano saraceno, potete ritornare pian piano in patria passando dal ripieno di foie gras a quello di speck, dalla raclette al gorgonzola.
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