Le antenate dei soft drink: 6 bibite vintage per rinfrescare l’estate
• Pubblicato 26 Luglio 2018 Aggiornato 27 Luglio 2018 11:26
I soft drink di una volta stanno tornando tra gli scaffali: dalla cedrata alla gassosa al caffè, ecco 6 bevande vintage che rinfrescano l’estate.
Sono le antenate dei soft drink. Hanno fatto compagnia ai nostri genitori, quando erano bambini, nelle calde sere d’estate trascorse al bar, giocando a flipper o mettendo dischi al juke box. Non sono mai del tutto sparite, per la gioia dei tradizionalisti, e da qualche anno sono pure tornate di moda. Sono le bibite vintage. Rispondono al nome di cedrata, tamarindo, spuma, orzata, gazzosa.
- Orzata. Anticamente questa bevanda era preparata con l’orzo, poi si è passati a utilizzare altri ingredienti vegetali. Oggi si ottiene dall’estrazione idroalcolica di radice di benzoino che conferisce alla bevanda il caratteristico colore bianco lattiginoso. Molti pensano sia realizzata con il latte di mandorla: questo sapore è dato dalle essenze che sono aggiunte (si usano anche la vaniglia e i fiori d’arancio). La bevanda estiva per eccellenza è preparata diluendo lo sciroppo con acqua e aggiungendo ghiaccio. Gode di popolarità anche all’estero: ne esistono varianti a Malta e in Francia, in Spagna e perfino in Messico.
- Spuma (nera o bionda). Quando si affacciò sul mercato, all’inizio degli anni Venti del secolo scorso (per qualcuno addirittura risalirebbe alla seconda metà dell’Ottocento), la spuma era bionda. Solo con il tempo questa bibita analcolica con bollicine è stata soppiantata nel cuore di molti dalla versione nera. A base di acqua gassata, zucchero, caramello e aromi vari, è lontana parente della soda inglese. Celebre la versione creata dall’azienda Spumador nel 1938 per carenza di chinotto. Non esiste una ricetta vera e propria: per ottenere la spuma si ricorre a un’ampia selezione di aromi che comprendono per l’appunto chinotto, rabarbaro, agrumi, vaniglia e altre spezie. Negli anni'50-'60 era abbinata al vino per ottenere il Sù e giò (spuma nera e vino rosso), in Toscana noto come il Mezzo e mezzo. La spuma bionda con la birra era invece il cocktail preferito dai nostri nonni. Oggi vive un momento di fama nel mondo della mixology come base per i drink.
- Gassosa al caffè. Potrà sembrare una bevanda vintage in gran parte d’Italia, di certo non in Calabria dove dà del filo da torcere a Coca-Cola, Fanta e tanti altri soft drink. Caramello e (logicamente) caffè caratterizzano questa bibita, in grado di placare l’arsura estiva in un attimo. Variante della classica gassosa, è proposta anche aromatizzata al bergamotto.
- Cedrata. La più celebre è quella che porta la firma di Tassoni: è una bibita che è coetanea della Coca-Cola. Tutte e due sono state distribuite a partire dal 1886: un vero record. La Cedrata è aromatizzata con cedro, agrumi e cartamo ed è da sempre un grande classico. Lo dimostra il costante successo commerciale.
- Aranciata. Un altro pezzo di storia del Made in Italy: l’aranciata come la conosciamo oggi è stata commercializzata a partire dal 1932. Ha fatto la fortuna della San Pellegrino e la bottiglietta dell’azienda lombarda è ormai un classico del design. La versione amara è arrivata solo con il boom economico, nel 1949. Meno fortunata, almeno sotto il profilo commerciale, la limonata, seppur proposta in infinite versioni.
- Tamarindo. La bibita da chiosco più amata e popolare in Sicilia: gusto esotico e nota acidula del tamarindo per una bevanda che fa pensare all’Oriente e alle spezie. Realizzata con l’estratto di tamarindo, frutto ricco di vitamina C proveniente dal Madagascar. Oltre a essere dissetante, ha proprietà antiossidanti e digestive.