I 18 souvenir gastronomici più desiderati dell’estate 2018
Andare in vacanza significa comprare anche souvenir: in giro per l’Italia c’è davvero tanto da gustare e riportare a casa, ecco qualche consiglio.
I viaggi ci permettono di conoscere non solo località nuove ma anche prodotti dell’enogastronomia d’eccellenza. Così, per condividere queste scoperte, perché non sostituire i souvenir tradizionali, che il più delle volte finiscono in un cassetto o su un ripiano a prendere polvere, con cibi e vini?invece di souvenir inutili lasciati poi a prendere polvere, gli italiani scelgono cibo e vino Per una spesa ragionata si può usare la lista delle Bandiere del Gusto di Coldiretti, magari ponendo attenzione sulle nuove entrate del 2018. Quest’anno sono state infatti assegnate ben 5056 Bandiere ad altrettante tipicità delle località turistiche nazionali, in particolare sono stati premiati 1525 diversi tipi di pane, pasta e biscotti, 1428 verdure fresche e lavorate, 792 salami, prosciutti, carni fresche e insaccati di diverso genere, 496 formaggi, 253 prodotti della gastronomia, 176 prodotti di origine animale (miele, lattiero-caseari escluso il burro), 150 preparazioni di pesci, molluschi, crostacei, 149 bevande tra analcoliche, liquori e distillati, 47 grassi, 38 condimenti e 2 birre artigianali.
- Tra le nuove Bandiere c’è un prodotto della panetteria valdostana: il mecoulin, antichissimo pane dolce antenato del panettone, che le donne contadine preparavano in abbondanza così da poterlo mangiare a Natale.
- È invece piemontese il fagiolo di Saluggia, una varietà di legume di piccole dimensioni impiegato in alcuni piatti tradizionali vercellesi come la Panissa, un risotto tipico di questa provincia.
- Se siete in vacanza sulle montagne o nel litorale d’Abruzzo non dovete perdervi il pecorino di Farindola.
- Dalla Basilicata arriva il pomodoro secco Ciettaicale di Tolve (Potenza) che contribuisce al risparmio idrico richiedendo pochissima acqua per la sua coltivazione.
- Dalla confinante Calabria proviene il finocchietto selvatico impiegato non solo come condimento ma anche come base per fare un liquore digestivo.
- La Campania, in cima alla classifica delle Bandiere con i suoi 515 prodotti tradizionali, vanta fra le altre specialità, la colatura di alici di Cetara, discendente del garum, che era usato dagli antichi romani come condimento universale, oggi preparato secondo l’antica tradizione della Costiera Amalfitana.
- Restando nel campo dei condimenti c’è la saba dell’Emilia-Romagna, uno sciroppo d'uva che si ottiene dal mosto appena pronto di uva bianca o rossa.
- Dal Friuli Venezia Giulia si può portare a casa un mazzo di rose, ma non quelle con le spine, bensì quelle di Gorizia che non sono fiori ma una varietà di radicchio, leggermente amarognolo al gusto e croccante, caratterizzato da un colore rosso intenso o dal rosso con sfumature che portano al rosa.
- E ancora, dalla Liguria non si può andar via senza aver acquistato le piccole e saporite olive taggiasche.
- Il Lazio è rappresentato invece dal fagiolo del Purgatorio di Gradoli (Viterbo).
- Non si può tornare dalle Marche senza il vino di visciole (ciliegie dall’aroma dolce con un leggero sentore acidulo).
- La Sicilia, terra ricca di bontà e di potenziali souvenir gastronomici, è il luogo ideale dove comprare la manna, biblica linfa estratta dalla corteccia di alcune specie di frassini.
- Dal Veneto invece ci si porta a casa il miele di Barena: le barene sono terre emerse a ridosso della laguna, soggette alle maree sulle quali cresce il Limonium vulgare o Fiorella di Barena, una pianta erbacea che fiorisce da giugno a settembre.
- Parente stretto della Bresaola, la Slinzega è prodotta nelle valli della Valtellina, in Lombardia, già dal 1400.
- Nasce invece da un errore l’antichissimo brigidino di Lamporecchio (Pistoia) dove le suore del Convento di Santa Brigida, mentre preparavano le ostie, si accorsero che qualcosa era andato storto quando dal forno uscirono biscotti dalla sfoglia sottile e dai bordi svolazzanti.
- Antica tradizione anche per le Ferratelle molisane, cialde (dolci e salate) cotte con uno strumento in ferro rovente che è unico in ogni famiglia, infatti è regalato alla sposa il giorno delle nozze e riporta le iniziali dei coniugi.
- Rappresenta un vanto dell’Umbria la fagiolina del Trasimeno, un piccolo legume di forma allungata e di color crema, giunto dall’Africa in epoca etrusca.
- Sa pompia invece è frutto endemico sardo (si dice sia l’agrume più raro al mondo) simile al limone che cresce solo nella zona della Baronia (Nuoro). È impiegato nella preparazione di dolci quali sa pompìa intrea e s'aranzata thiniscolesa, fatta di scorza (solo la buccia) di pompia caramellata e arricchita da mandorle. Si usa anche per preparare liquori e creme liquorose.
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