Romanticismo a Roma: 16 ristoranti dove fare colpo
Volete dichiararvi oppure celebrare una data speciale? Abbiamo scelto i ristoranti di Roma più romantici dove mangiare bene e celebrare l’amore.
Tutti, almeno una volta si trovano in difficoltà. Tutti, almeno una volta, sono tesi, emozionati, incapaci di agire e di parlare. Tutti, almeno una volta, si innamorano. E l’amore è un bel problema, un ostacolo che paralizza e destabilizza. Per chi si innamora, dichiarare il proprio sentimento non è cosa facile, soprattutto se la persona alla quale lo si dichiara è all’oscuro di tutto. Ma c’è un espediente per agevolare il tutto? Sicuramente bisogna essere nel posto giusto al momento giusto. Per essere sicuri di far colpo sulla propria dolce metà, bisogna cenare nel ristorante più bello possibile, con un panorama da togliere il fiato e un’atmosfera fiabesca. Si tratta di un investimento, ma sicuramente a lungo termine. A Roma tanti sono i ristoranti romantici, teatro delle più belle dichiarazioni d’amore.
- Zuma (via della Fontanella di Borghese, 48). Colosso della ristorazione internazionale con dieci filiali nel mondo, Zuma ormai da qualche anno è giunto a Roma, all’interno di Palazzo Fendi. Dopo aver accompagnato il vostro amato o amata per le strade più popolose di negozi della Capitale portateli all’ultimo piano del Palazzo e cenate. Potete decidere se farlo nell’ampia sala che affaccia sulla cucina a vista oppure nell’attico, sulla terrazza dove godrete di una vista mozzafiato sui tetti di Roma. Mentre il terrazzo ha un’offerta gastronomica più limitata e più simile all’aperitivo, al piano di sotto il ristorante offre una vasta scelta di piatti giapponesi, dal sushi agli yakitori passando per secondi di carne e pesce molto elaborati. Inevitabile è la scelta del dolce: momento clou dell’intera serata.
- Le Asiatique (largo della Fontanella Borghese, 86/a). Ambiente suggestivo per questo ristorante fusion nel centro di Roma. Articolato in 6 stanze, ognuna rappresentante un simbolo della cultura asiatica, all’interno di un palazzo romano del ‘700, Le Asiatique colpisce l’avventore. La cucina è leggera, d’impronta giapponese, con influenze cinesi, thailandesi, peruviane e italiane. Le poltrone, i tavoli di legno nudi, le pareti scure, avvolgono le coppie e le immergono in un mondo a sé, sconosciuto al resto dei romani.
- Palmerie (viale dei Parioli, 7). Terrazzo, giardino tropicale e varie sale su due livelli: questo è Palmerie, un ristorante-oasi che prende ispirazione dai colori del Marocco. Cementine disegnate, cuscini berberi e statue in pietra aumentano la maestosità del ristorante che stupisce al primo ingresso. La cucina è internazionale, fonde assieme la cultura giapponese e cinese con quella italiana e americana. Ci sono gli izakaya simil tapas, come gyoza, bun e sushi roll, ma anche burger gourmet. La selezione dei vini è attenta e ricercata. Un calice di vino o un cocktail affiancati ad alcuni piatti di crudo da condividere sono gli addendi di una cena leggera, dai toni soffusi e caldi.
- Acquaroof (via del Vantaggio, 14). Il fishbar più scenografico della Capitale è all’ultimo piano del The First Art Luxury Hotel, su una terrazza che affaccia sulle bellezze più affascinanti del mondo. Al tavolo o sui divani è possibile gustare le gocce, tapas alla romana, a base prevalentemente di pesce firmate da Angelo Troiani. Il Sashimi di alalunga con cocomero marinato e cetriolo al ginger beer è solo uno dei possibili stuzzichini da condividere con la propria anima gemella. Originale la carta dei cocktail che rinfresca dalle calde giornate romane.
- Terrace Posh Bar & Restaurant (piazza della Repubblica, 47). Sulla punta di Palazzo Naiadi si gode la vista della Roma passata: c’è la cupola di San Pietro, del Teatro dell’Opera, le cime dei Colli. Qui, accanto alla piscina a sfioro, è possibile cenare o fare un aperitivo, mentre il sole tramonta e sparisce sotto il profilo delle mure vaticane. I piatti sono firmati da Niko Sinisgalli al timone anche del ristorante al pianterreno Tazio.
- Ristorante Sette (via Filippo Turati, 171). Quasi si tocca il cielo al settimo piano del Radisson Blu Hotel di Roma. Qui nel ristorante Sette, incastonato fra la sala colazione e la terrazza con piscina, è possibile passare una serata a lume di candela, a pochi centimetri dalla trasparenza dell’acqua immobile e piatta della lunga piscina che, dominando l’intero spazio, sembra non finire mai. La cucina, sotto la consulenza dello stellato Andrea Ribaldone, è mediterranea e fonde tecniche e ingredienti da tutto il mondo: dai gamberi di Mazara al culatello di Zibello passando per lente cotture nel tajine, tegame in terracotta tipico del Medio Oriente.
- L’Attico Bistrot (via Capo d’Africa, 54). All’ultimo piano dell’Hotel 4 stelle Capo d’Africa, al lato della Basilica dei Santi Quattro Coronati, si gode di una delle viste più belle di Roma. Qui sulla terrazza del ristorante L’Attico la cucina stagionale e genuina dello chef Erio Ivaldi ben si sposa con le tinte calde dell’ambiente circostante: tante sono le piante e i punti luce che suggestionano e affascinano.
- Terrazza Borromini (via di Santa Maria dell’Anima, 30). Simbolo per eccellenza della Grande Bellezza, Terrazza Borromini è il luogo perfetto per una dichiarazione d’amore. Dai divani in ferro battuto che riempiono la terrazza si gode la vista della Roma Bella, piena di luci, curve e colonne. Sopra piazza Navona, al quinto piano di Palazzo Pamphilj, chiunque vorrebbe sentirsi dire parole piene d’amore. Al suono d’incontro fra due calici di champagne, stuzzicando qualche piatto leggero preparato dalla cucina al piano sottostante, non si sente nessun rumore se non quello della notte: ci siete solo voi e la vostra parola.
- Pianoalto (lungotevere Portuense, 200). Nato da una costola di Pianostrada, Pianoalto è la nuova creatura di un quartetto tutto al femminile: un ristorante su due piani, con una terrazza romantica avvolta da piante rampicanti che affaccia sul Tevere. La mano femminile è presente tanto nell’arredamento, in stile retrò e art dèco, quanto nella cucina affidata, come sempre, alle mani di Paola Colucci e, nel reparto dolce, a sua figlia Alice. Oltre le ormai celebri focacce e panini, anche in miniatura per l’aperitivo, entrano in menu nuovi piatti come gli Spaghettoni Verrigni con cozze grigliate, fiori di zucca e limone candito. Accanto alla carta dei vini ci sono ora cocktail d’autore.
- La Terrazza (via Ludovisi, 49). Vista da perdere il fiato per questo ristorante all’ultimo piano dell’Hotel Eden di via Ludovisi. Qui la cucina raffinata, mediterranea e leggera di Fabio Ciervo ha determinato il conseguimento della prestigiosa stella Michelin. Tavoli rotondi, tovaglie bianche, finestre che sembrano quadri e cucina iper-tecnologica a vista lasciano tutti a bocca aperta. A competere con la vista è il menu che, da basi romane, parte per mondi lontani, come dimostra lo Spaghetto cacio e pepe del Madagascar profumato ai boccioli di rosa.
- Imàgo (piazza Trinità dei Monti, 6). Trinità dei Monti, Hotel Hassler, Francesco Apreda, stella Michelin: questo è Imàgo, uno dei ristoranti più amati dai romani e non solo. La cucina partenopea di Francesco è contaminata dai suoi viaggi in giro per il mondo, in Giappone e India prevalentemente. I suoi piatti ricchi di sfumature sono diretti e per un attimo oscurano la vista a perdita d’occhio sulla città. Nessuno potrebbe dire di no a questo ristorante: tutti ne escono meravigliosamente colpiti.
- Per Me Giulio Terrinoni (vicolo del Malpasso, 9). A pochi metri dalla pittoresca via Giulia c’è il ristorante stellato di Giulio Terrinoni. Nascosto da piante rampicanti, circondato da sampietrini e da mura di quel color mattone che solo Roma possiede, questo piccolo ristorante è specializzato in cucina di mare. Al tavolo nudo, senza tovaglia, potete decidere di farvi coccolare con tanti piccoli assaggi di pesce crudo, per poi proseguire con avvolgenti primi e dolci golosi. Le luci sono soffuse, i profumi quelli del mare, i rumori fastidiosi assenti.
- Osteria 140 (via dei Banchi Vecchi, 140/a). Selezione di ostriche invidiabile per questo ristorante in pieno centro. Tra corso Vittorio Emanuele e via Giulia, Osteria 140 incanta per prodotti e ambiente. Nel piccolo chiostro interno si respira un’aria tranquilla, candida e rasserenante. In sala i proprietari Daniele e Charles accolgono con calore sardo i clienti e li coccolano attraverso i piatti, per lo più di mare, del giovane chef Mirko Campoli. Colpisce per freschezza il Raviolo di seppia cruda ripieno di gambero bianco e frutto della passione.
- Chinappi (via Augusto Valenziani, 19). Da Formia a Roma, Stefano Chinappi è fra più alti rappresentanti della cucina di pesce del litorale laziale. Il suo ristorante romano è piccolo ed elegante: tavoli rotondi si alternano a tavolate rettangolari coperte da un tovagliato candidamente bianco. Candele e lampadari creano un atmosfera soffusa. La cucina è classica, minimalista: la materia prima fa la differenza. Ottimi i ricci di mare e i crudi di pesce. La pasta è servita a fine cena, prima del dessert, molto al dente.
- The Corner Marco Martini (viale Aventino, 121). Ristorante con veranda in stile liberty per Marco Martini, giovane chef già insignito della stella Michelin. Su viale Aventino, a pochi passi dal Colosseo, i suoi ospiti possono gustare piatti d’autore, creativi e a tratti provocatori, avvolti dall’edera intorno al pergolato in ferro battuto della sala di vetro. Il pavimento è piastrellato, le poltrone rivestite di tessuti confortevoli. Ottimi anche i cocktail da abbinare ai piatti scelti.
- Bistrot Bio (via del Casaletto, 400). Al Casaletto c’è un’oasi di pace lontana dal traffico monteverdino all’interno della riserva naturale regionale della Valle dei Casali. Qui il giovane chef Marco Moroni propone una cucina stagionale che esalta le verdure locali. Incantevole è mangiare nel giardino, seduti al tavolo di legno lasciato quasi grezzo, con la ghiaia sotto i piedi e le piante intorno.