IoBio, Palermo
IoBio a Palermo, non lontano dal centro storico, è un ristorante che propone un menu composto da prodotti coltivati dallo chef e piccole aziende locali.
IoBio è un bistrò campestre con tanto di orto, giardino e animali della fattoria in città, non lontano dal centro storico, da Palazzo dei Normanni e la Cattedrale, patrimonio unesco Arabo Normanno, e vicino le Catacombe dei Cappuccini. il menu e i piatti sono un vero manifesto culturale del biologico e responsabile Il nome rivendica una scelta di vita e una presa di posizione politica. Lo dichiara subito l’insegna esterna che emerge da un’istallazione a parete composta da cassette della frutta e lo ribadiscono poi all’interno le frasi scritte alle pareti adornate con elementi della natura e utensili di cucina. L’interior design e gli elementi scelti a comporlo fanno da monito, sono l’invito a riflettere sul futuro del pianeta, al necessario cambiamento delle abitudini di consumo rivolto alle famiglie e alle nuove generazioni. Sugli scaffali posti all’ingresso sono esposti i frutti dell’orto, i prodotti di piccole aziende biologiche locali, pasta di grano duro siciliano da potere acquistare. L’intera scena è insomma lasciata alla Natura, un ambiente colorato, rilassante, un’oasi con i suoi tempi, i suoi profumi e con i suoi suoni scanditi dai galli e dalle oche che scorrazzano nelle aie in giardino sotto alberi carichi di limoni e arance, riprodotte per educare i più piccoli all’agricolutra. I piatti sono il vero manifesto culturale, tutta l’energia di una visione giovane, contemporanea. L’ideatore, nonché, chef di questo format è Marco Piraino, 33 anni, figlio di imprenditori agricoli che dopo la laurea in Economia e Commercio ha deciso di avviare un progetto imprenditoriale puntando sulla cucina, affinandosi al fianco dello chef trapanese Peppe Giuffrè e girando il mondo con il grembiule e la toque per rappresentare la cucina siciliana e fare gavetta. Il menu è interamente costruito con i prodotti che coltiva e delle piccole aziende locali. Lo stile è fresco, vivace e denota grande equilibrio e dà al cliente una nuova chiave di lettura al territorio. Deliziose le Arancinette agli agrumi, il Pane fritto con fiori eduli, stracciatella e acciughe, il Crostino con lo sgombro affumicato, gli Arrosticini di agnello con maionese all’arancia. Tra i primi da assaggiare la Pasta fresca con carciofi, ragù e pesci bianchi. Un dolce in particolare esprime l’abilità di questo giovane chef, Il regno delle due Sicilie, con crumble di cioccolato amaro, bavarese al rum e sorbetto di limone.