Casale Rufini, Gallicano nel Lazio
Casale Rufini a Gallicano nel Lazio è il ristorante pizzeria di Marco Rufini, il cui menu si rifà alle tradizioni del territorio.
Se non frequentate assiduamente la provincia romana, probabilmente Gallicano nel Lazio vi risulterà una meta quasi esotica. Se abitate nella zona a Est di Roma, potrete invece raggiungerlo con più facilità che attraversare la Capitale. Il Casale è rustico e accogliente, nella stagione fredda potrete accomodarvi nelle ampie sale interne (dotate di un grande camino), in estate nel dehors. Il menu è schietto e privo di arzigogoli. Ristorante tradizionale con braceria e pizze di altissima qualità per questo Casale a due passi da Gallicano La bipartizione della carta non vi spaventi: Marco è cuoco e pizzaiolo, nella sua cucina tutto ruota intorno alla ricerca della materia prima nella sua giusta stagione. Iniziate quindi con gli antipasti all’italiana e proseguite con proposte di pasta che si rifanno alle tradizioni di questo contado (ragù, ravioli e amatriciana). L’esecuzione di piatti gustosi e corroboranti è frutto della cura quotidiana di chi conosce la materia prima e ne frutta a pieno le potenzialità. Continuate poi con la carne alla brace: costata, entrecote o arrosticini e qualche antipasto. Se invece aveste voglia di pizza, avrete quel che desiderate. Iniziate dunque con gli immancabili fritti, ma urge fare una dovuta premessa: le porzioni sono davvero importanti. Non fate i timidi e dividete con gli altri commensali se volete arrivare sani e salvi al dolce, quindi ordinate: supplì, mozzarella in carrozza o filetto di baccalà. La pizza è italiana, leggera ma croccante, dal sapore deciso che ben bilancia quello decisamente marcato delle farciture. In carta pizze tradizionali: nella Sempliciotta si abbina il fior di latte di Agerola con il cotto artigianale; la Morbida è una quattro formaggi equilibrata con gorgonzola, taleggio e provola. Sul fronte abbinamenti diventati iconici: cicoria bio, pancetta di Amatrice e cacio ricotta danno vita alla Mo te stai a allargà, la E che te lo dico a fà ha fiordilatte, valeriana, crudo amatriciano e grana padano. Molto amata la M’poi capì che è una pizza doppia al cui interno abbondano mortadella, mozzarella di bufala e la crema di pistacchio. Se siete in ballo per l’immortalità, lo chef propone dolci tradizionali ben eseguiti. La carta delle birre predilige il territorio, così come quella dei vini. Il conto è leggero.