6 falsi miti sul pesce che dobbiamo sfatare una volta per tutte
• Pubblicato 21 Marzo 2019 Aggiornato 4 Maggio 2020 12:34
Il pesce non si mangia con il formaggio e si accompagna solo al vino bianco? Falso, e falsi sono altri miti che è ora di sfatare sul pesce: eccoli.
Nonostante sia un alimento molto apprezzato dagli italiani, pienamente presente nelle ricette della cucina tradizionale nazionale e consigliato a chi vuole mantenersi in salute grazie alle sue numerose proprietà, sul pesce continuano a circolare falsi miti. Ve ne presentiamo alcuni che è ora di sfatare.
- Frutti di mare (e pesce in generale) e latticini non vanno d’accordo. C’è chi ne fa una questione di tradizione e chi tira in ballo la religione, il fatto è che per molti l’abbinamento pesce-formaggio è un vero e proprio tabù. In realtà, chi è pronto a mettersi in gioco scoprirà che il pesce azzurro si sposa bene con il pecorino e il parmigiano non sfigura affatto su piatto di tagliolini alle vongole. Volete verificare? Provate cozze e pecorino.
- Il pesce fresco è da preferire a quello congelato. In linea di massima è vero: il pesce appena pescato è sicuramente più buono, ma, prima di decidere cosa comprare, è fondamentale sapere come avete intenzione di mangiarlo. Se volete fare un carpaccio, una tartare o del sushi, il pesce va prima abbattuto a bassa temperatura per scongiurare la sopravvivenza dei parassiti. L’ideale sarebbe acquistare del pesce abbattuto subito dopo la pesca.
- Il pesce è più difficile da cucinare della carne. Come in tutti i campi, anche in cucina la conoscenza e la pratica sono fondamentali. Di per sé, il pesce non è più difficile da preparare della carne o di altre proteine, semplicemente bisogna sapere come trattarlo per trarne il meglio. Non tutti i pesci, ad esempio, sono adatti per essere grigliati o cotti in forno: non ci può essere un approccio unico per le diverse tipologie.
- È preferibile mangiare i molluschi nell’ultima parte dell’anno. La tradizione popolare indica nei mesi che contengono la R il periodo ideale per consumare i molluschi. Se per alcuni di questi la regola è effettivamente valida, ciò che è importante sottolineare è che, esattamente come frutta e verdura, anche il pesce ha una sua stagionalità, per cui è meglio mangiare la rana pescatrice in primavera e le vongole veraci in inverno per poterne godere appieno, non intervenire sull’equilibrio marino e fare del bene anche al portafoglio.
- Tutti i pesci sprigionano un odore forte e pungente. L’odore è uno degli indicatori della freschezza del pesce: se ha un odore troppo forte e pungente il pesce non è fresco e non andrebbe consumato. Analogamente se entrate in un ristorante che odora fortemente di pesce, forse fareste meglio a non fermarvi a cena. Il pesce fresco ha un odore delicato, marino, che degrada in puzza a causa dei batteri.
- Il pesce va abbinato solo al vino bianco. Certo, l’abbinamento pesce-vino bianco è un classico, ma non è l’unico che funziona. Le ostriche non vanno servite per forza con lo champagne: potete provarle con la vodka, la birra o addirittura con un whisky scozzese. Persino il vino rosso si sposa bene con il pesce: un nebbiolo con la zuppa di pesce, un sangiovese con la grigliata di pesce azzurro, una barbera con il baccalà.
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