8 consigli che vi faranno digerire meglio
La cattiva digestione dipende soprattutto da ciò che mangiamo e dal nostro stile di vita: ecco 8 consigli che vi aiuteranno a digerire meglio.
Le difficoltà digestive sono raggruppate sotto il termine generico dispepsia, ossia cattiva digestione, i cui sintomi tipici si localizzano nella parte superiore dell’addome e sono: bruciori di stomaco, lo stile di vita incide direttamente sulla digestione e la influenza rigurgito acido, eruttazioni, alitosi, dolore alla parte alta dell’addome, senso di digestione lunga e laboriosa. Tali sintomi non sono affatto da sottovalutare, specialmente se sono frequenti o insorgono tutte le volte che mangiamo. Infatti, potrebbero indicare anche patologie importanti come la gastrite, l’ulcera gastrica o duodenale. Si stima che circa il 30-40% degli italiani soffra di disturbi digestivi e il forte aumento e la capillare diffusione di questo problema nei Paesi industrializzati testimonia come la dispepsia sia un disturbo legato alle abitudini di vita e dietetiche tipiche del mondo occidentale. Pertanto, modificando il nostro stile di vita e ponendo attenzione soprattutto alle abitudini alimentari, possiamo combattere o prevenire questo fastidioso disturbo. Ecco allora qualche consiglio pratico che può essere utile nella gestione della dispepsia… 8 modi per digerire meglio.
- Mangiare lentamente. La dispepsia è favorita dal consumare i pasti frettolosamente e con una scarsa masticazione. Quando mangiamo, insieme al cibo, si ingeriscono anche grandi quantità di aria (aerofagia) che si accumula poi nello stomaco e nell’intestino, rendendo gli alimenti che abbiamo mangiato più faticosi da digerire. Calcolate una media di 40 masticazioni a boccone.
- Eliminare le cattive abitudini alimentari. I pasti troppo abbondanti, ricchi di grassi o fritti, così come l’abitudine di saltare il pranzo per poi recuperare abbuffandosi a cena, l’eccesso di cibi speziati, caffè e bevande gassate, sono alcune abitudini alimentari che possono favorire l’insorgenza della cattiva digestione.
- Evitare di bere alcolici. L’alcol è un altro fattore che predispone alla dispepsia e non è affatto vero che aiuta a digerire come spesso si crede assumendo un amaro a fine pasto.
- Non fumare. La nicotina, una volta entrata nell’organismo, aumenta la produzione di succo gastrico nello stomaco e riduce la produzione di prostaglandine, cioè sostanze normalmente protettive dello stomaco che stimolano i muscoli gastrointestinali e riducono la produzione di acido. Inoltre, fumare riduce anche la produzione di bicarbonato, che riveste le pareti dello stomaco, neutralizzando l’azione dei succhi gastrici.
- Fare attività fisica regolare. L’esercizio fisico stimola la peristalsi (cioè il complesso delle onde di contrazione delle pareti degli organi cavi che condizionano o facilitano il transito del loro contenuto) e aiuta a digerire. Tuttavia, meglio non intraprendere intensa attività fisica subito dopo aver mangiato, altrettanto importante è evitare di coricarsi a stomaco pieno. Dopo aver consumato il pasto, si consiglia di fare una passeggiata a ritmo moderato in quanto, rilassando la muscolatura, favorisce lo svuotamento dello stomaco.
- Verificare la concomitanza di altre infezioni. A volte la dispepsia è riconducibile alla presenza di Helicobacter pylori, causa di gastrite e ulcere. In questo caso è fondamentale rivolgersi al proprio medico per definire un trattamento specifico di eradicazione con terapia antibiotica.
- Evitare ogni tipo di stress. Se siete frequentemente stressati, il vostro apparato digerente potrebbe funzionare male: in questo caso è utile imparare ed eseguire esercizi anti-stress (come meditazione o yoga).
- Rassicurarsi sulla natura benigna della sindrome. Più del 70% dei soggetti con dispepsia non presenta alcuna patologia all’atto dell’endoscopia ed è quindi classificata come dispepsia funzionale. Solo in caso di segni e sintomi di allarme (calo ponderale, vomito, nausea, disfagia, ecc.) è opportuno procedere con ulteriori accertamenti come la gastroscopia diagnostica.