I 10 ristoranti stellati meno costosi del mondo da provare una volta nella vita
Mangiare in un ristorante stellato non deve essere per forza un’esperienza costosa: ecco i 10 ristoranti con stella Michelin più economici al mondo.
Mangiare in un ristorante stellato è spesso un’esperienza unica: se non altro perché in genere il prezzo non permette di ripeterla di frequente. Siamo abituati a considerare la stella Michelin come segno di riconoscimento di un ristorante elegante, raffinato e quasi sempre molto costoso: ma in realtà, in giro per il mondo, la stella è stata assegnata a ristoranti di ogni genere e adatti a tutte le tasche – l’unico comun denominatore è la buona cucina. In alcuni casi, per un pasto in un ristorante stellato si può spendere meno che per una pausa pranzo a Milano o Roma. L’inconveniente è che nella maggior parte di questi casi è necessario aggiungere un biglietto aereo per l’Asia.
- Il ristorante stellato più economico di tutti si trova infatti a Singapore. Liao Fan Hong Kong Soya Sauce Chicken Rice & Noodle è il ristorante della guida Michelin che più somiglia a un fast food: è all’interno di un centro commerciale e non prevede servizio al tavolo – si ordina al bancone e poi si cerca un posto a sedere tenendo il proprio vassoio in mano. Lo chef Chan Hon Meng usa una ricetta tradizionale di Hong Kong per preparare il suo rinomato pollo cantonese alla salsa di soia, ma gli ispettori Michelin consigliano anche di assaggiare il BBQ di maiale. Prezzo: da 3 a 14 dollari di Singapore, cioè da 2 a 9,20 €.
- Hong Kong è la città di Tim Ho Wan, ristorante leggermente più costoso che ha conquistato la stella a pochi mesi dall’apertura. Il locale è specializzato in dim sum: nel menu ne vengono proposti una ventina, che variano ogni pochi mesi – secondo gli esperti, quelli da non farsi scappare sono i ravioli di gamberi e i bao con il maiale. In questo caso le ordinazioni si prendono al tavolo: ma, come in tanti pub italiani, i clienti sono invitati a compilare da soli la comanda, scrivendo su un foglietto i piatti desiderati. Prezzo: da 30 a 50 dollari di Hong Kong, cioè da 3,50 a 5,75 €.
- Hamo si trova invece a Seoul. Si tratta in questo caso di un ristorante tradizionale, specializzato in cucina Jinju. Fra i piatti forti ci sono il Jinju bibimbap, con tartare di manzo, riso e verdure, e le verdure saltate Joseon, condite con salsa alla senape. Prezzo: da 9.000 a 70.000 won sudcoreani, cioè da 8,30 a 12,40€.
- Tsuta, a Tokyo, è stato il primo ristorante di ramen a ricevere la stella Michelin. È poco più di un chiosco: ci sono solo nove posti a sedere, che è possibile prenotare la mattina stessa mettendosi in fila prima dell’apertura. La specialità della casa è lo shoyu soba, zuppa di soba alla salsa di soia, particolarmente profumata e leggermente dolce. Prezzo: da 1.000 a 1.500 yen, cioè da 8,30 a 12,40 €.
- Nakiryu, sempre a Tokyo, è stato invece il secondo ristorante di ramen premiato con la stella. Anche in questo caso i coperti si contano sulle dita di due mani, ma non è possibile prenotare: semplicemente, ci si mette in fila aspettando il proprio turno. La coda è comunque scorrevole, perché a ciascuno è consentito ordinare una sola ciotola di ramen, a scelta fra i tantanmen piccanti, lo shoyu e alcune altre varianti. Prezzo: da 850 a 1.400 yen, cioè da 7 a 12 €.
- A Osaka si trova Chugokusai S. Sawada, dai prezzi leggermente più alti, a cui però è necessario prenotare con diversi mesi di anticipo. Qui si cucina secondo la tradizione di Hong Kong, con piatti come il pollo piccante, il tofu shirako mapo e i ravioli di granchio alla griglia. A cena i prezzi sono in linea con quelli di un ristorante stellato occidentale; ma a pranzo ci sono opzioni molto più economiche e altrettanto gustose. Prezzo: da 2.000 a 22.000 yen, cioè da 16,50 a 180 €.
- Il locale di Jay Fai, a Bangkok, è un vero e proprio chiosco: ci sono le sedie di plastica, la coda di clienti in attesa di assaggiare la famosa omelette di granchio, e c’è Jay Fai, che con i suoi occhialoni anti-schizzi di olio si occupa di tutto quanto, dalla preparazione delle omelette al servizio al tavolo. Jay Fai ha dichiarato di voler rinunciare alla stella Michelin, perché il successo la porta a lavorare fin troppo. Prezzo: da 400 a 1.000 baht thailandesi, cioè da 11,65 a 29,10 €.
- Da San Yuan, a Taipei, è un ristorante tradizionale anche per gli standard occidentali, con poltroncine imbottite e tovaglie bianche che sfiorano il pavimento. È in attività da oltre quarant’anni e propone un classico menu cantonese, con qualche nota della cucina di Taiwan: da provare i frutti i mare cotti nella papaya. Prezzo: da 400 a 3.000 dollari di Taiwan, cioè da 11,50 a 86 €.
- Nella Cina continentale, a Shanghai, si trova invece Lao Zheng Xing. Si dice sia il ristorante più antico della città: oggi si estende su diversi piani e conta ben quattrocento posti a sedere. Ciononostante, riesce a mantenere alta la qualità dei propri piatti: gli ispettori Michelin consigliano di assaggiare i gamberi di fiume fritti e i cetrioli di mare brasati. Prezzo: da 100 a 300 yuan, cioè da 13 a 39 €.
- Se infine preferite rimanere nelle vicinanze, un ristorante stellato ed economico si trova a Marlow, nel Regno Unito. The Hand and Flowers è un pub gastronomico che può contare su ben due stelle Michelin: l’atmosfera è rustica, con le travi basse e i pavimenti in pietra, e tutti i piatti richiamano la tradizione dei pub inglesi. Non mancano però le particolarità, presentate con particolare eleganza: fra queste, la barbabietola con prosciutto di agnello, haggis e salsa al rafano; il pollo arrosto con sedano rapa e maionese alla vaniglia; la torta al toffee con “spezie inglesi” e sorbetto al pompelmo. Prezzo: da 30 a 73 sterline, cioè da 35 a 80 €.
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