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Carbone vegetale: fa bene davvero?

di Silvia Cutolo • Pubblicato 28 Settembre 2019 Aggiornato 28 Aprile 2020 15:36

Il carbone vegetale è una sostanza molto utilizzato in prodotti erboristici e alimentari: facciamo chiarezza sulle sue reali proprietà.

Il carbone vegetale si ottiene a partire dalla combustione, in ambiente privo di ossigeno a temperature che raggiungono anche i 600° C, di tre tipi di legname: il pioppo, il salice e la betulla. Il potere assorbente è dato da un numero elevato di micropori che trattengono gas, batteri e virusDopo la combustione, il carbone ottenuto è attivato, ovvero reso poroso, in modo da conferirgli la sua tipica proprietà assorbente. Infatti quella che è comunemente utilizzata è la polvere di carbone attivo, impiegata come rimedio per meteorismo, aerofagia, diarrea, gonfiore e dolore addominale e intossicazione dell’organismo da farmaci o sostanze tossiche. La funzione del carbone vegetale è dovuta alle sue proprietà fisiche di assorbimento, grazie ad un enorme numero di pori microscopici che imprigionano le particelle della sostanza con cui il carbone viene in contatto. Il termine adsorbire significa infatti far aderire singole molecole ad una determinata superficie, ed è differente da un mezzo assorbente, come può essere una spugna, la quale si impregna di tali sostanze. Il carbone vegetale ha quindi la capacità di trattenere sulla sua superficie liquidi, gas, batteri, patogeni, tossine e virus presenti nel tratto gastrointestinale, agendo dunque come blando disinfettante.

Ricordiamoci però che avere un’azione anti-gonfiore non significa che faccia dimagrire: non possiede infatti alcun effetto dimagrante né può considerarsi un acceleratore del metabolismo. Molto efficace è l’azione combinata di carbone vegetale con piante o estratti dalle proprietà carminative (cioè di eliminazione di gas intestinali, già adsorbiti dal carbone attivo). In particolare alcune piante carminative da associare al carbone vegetale sono: cumino, finocchio, menta, coriandolo e zenzero. Infine il suo impiego ha effetti positivi anche contro il colesterolo cattivo: l’utilizzo di carbone attivo ha mostrato una riduzione dei livelli plasmatici di colesterolo totale e LDL. Si ritiene che tale azione sia dovuta all’interferenza del carbone attivato con la circolazione enteropatica degli acidi biliari.

Svantaggi

In alcuni casi però è bene evitarne l’impiego poiché pur non avendo effetti tossici non va utilizzato in caso di lesioni del tubo digerente o in presenza di appendicite o ostruzioni intestinali.È sempre bene consultare un medico per assumere le giuste dosi in sicurezza Inoltre l’uso del carbone vegetale deve attenersi alle posologie indicate sulle confezioni perché un eccesso potrebbe causare stitichezza. Bisogna evitare anche l’assunzione contemporanea con farmaci, poiché a causa del suo alto potere adsorbente, il carbone vegetale interferisce con l’assunzione di farmaci, perché ne adsorbe i principi attivi. Si raccomanda comunque di evitarne l’assunzione in gravidanza e durante l’allattamento, ed è sconsigliata l’assunzione ai bambini perché potrebbe intercettare e assorbire sostanze nutrienti importanti per la loro crescita. In generale è comunque sempre sconsigliata l’auto-prescrizione, ma l’indicazione è di consultare sempre il proprio medico di riferimento per ogni dubbio e per valutare eventuali interferenze.