Focacce d’Italia: 15 focacce che devi conoscere (e assaggiare)
• Pubblicato 30 Settembre 2019 Aggiornato 24 Ottobre 2022 15:29
La focaccia è uno dei prodotti da forno e street food più amati in Italia: vi raccontiamo 15 prodotti regionali, ognuno con le sue peculiarità.
La focaccia è uno dei prodotti da forno (ma anche cibo di strada) più diffusi e più amati d’Italia. Praticamente ogni regione ha la sua: sono tutte diverse ma accomunate dalla bontà semplice, dalla tipicità e dalla grande tradizione popolare. Gli ingredienti base sono più o meno sempre gli stessi, tuttavia la focaccia è prodotta in una vastissima gamma di varietà che differiscono per condimento e lavorazione, assumendo svariate denominazioni. Vediamo alcune delle focacce più amate e più buone d’Italia.
- Focaccia genovese. Forse la più conosciuta, molto imitata nel nord Italia, ma spesso con scarsi risultati. La vera, inimitabile, unta al punto giusto, croccante in superficie ma morbida dentro è la focaccia di Genova, fatta a Genova, a base di farina, acqua, olio extravergine di oliva, lievito e sale; l’altra versione tradizionalissima è la focaccia con le cipolle. Una sotto-categoria della focaccia genovese è la focaccia d Voltri, una versione di quartiere, confezionata con gli stessi ingredienti ma lavorati e infornati in maniera diversa, che danno come risultato una focaccia più sottile e tirata, davvero ottima.
- Focaccia di Recco. In Liguria la focaccia è una tradizione molto seria, lo dimostra l’esistenza della focaccia con il formaggio di Recco. Questa focaccia non lievitata, anch’essa praticamente inimitabile altrove, è una sottilissima foglia ripiena di formaggio tipo stracchino. Favolosa anche nella sua versione pizzata, con aggiunte di pomodoro, acciughe salate, capperi e origano.
- Focaccia barese. Altra importantissima esponente della categoria focacce italiane è la focaccia barese, realizzata con un impasto semplice a base di acqua, lievito, farina, semola rimacinata e patate lesse che la rendono molto morbida.L’impasto è condito con pomodorini, olive nere, olio extravergine e una spolverizzata di origano. Il risultato è una focaccia alta, dal bordo croccante leggermente unto e dalla consistenza sofficissima. Una vera prelibatezza.
- Focaccia alla messinese. Vera istituzione del cibo di recupero e di strada di Messina e provincia, è una focaccia soffice condita, che vuole strutto e non olio, semola rimacinata, farina, zucchero sale e acqua, cotta nel forno con un condimento a base di tuma (formaggio tipico siciliano), acciughe salate, scarola, pomodoro, olio, origano, sale e pepe. Un prodotto capace di unire in maniera esemplare i sapori e i prodotti più tipici di questa parte di Sicilia.
- Focaccia o schiacciata toscana. La schiacciata toscana nasce come prodotto di recupero: era infatti inizialmente preparata a partire dagli impasti del pane avanzati. L’impasto è molto semplice, a base di farina, latte, acqua, molto olio extravergine, vino bianco, un po’ di zucchero, lievito di birra. Una volta sfornata la si può gustare da sola o accompagnata con salumi e formaggi.
- Su Mustazzeddu. Focaccia sarda ripiena di pomodori della zona del Sulcis Iglesiente. Tipica della tradizione popolare e contadina, l’involucro è preparato con la semola unita alla farina di grano duro e la pasta madre, il quale è successivamente riempito con pomodoro fresco e altri ingredienti della tradizione popolare tipici del periodo estivo, come il basilico, l’olio extravergine di oliva e l’aglio.
- Strazzata lucana. Focaccia caratteristica della Basilicata, molto pepata, originaria della zona di Avigliano. La sua forma tipica è a ciambella, forma che semplifica la rottura di questa focaccia con le mani. Gli ingredienti base sono farina integrale, acqua, lievito, pepe nero macinato e origano. Un’altra versione prevede anche l’aggiunta di strutto e piccoli pezzi di lardo, ottima. La strazzata è farcita in vario modo, con provolone e prosciutto crudo, ma anche con frittata, peperoni cruschi e peperoni fritti.
- Vastedda. Focaccia tipica siciliana di grosse dimensioni dalla forma tonda, può essere ripiena di ricotta o altri formaggi, salumi ma anche pomodori secchi e patate. La vastedda è preparata in diverse zone e province della sicilia da Palermo a Catania, fino a Siracusa ed Enna, prediligendo gli ingredienti tipici dei diversi luoghi di produzione. Esistono infatti diversi tipi di questa focaccia e più in generale il termine indica anche altri prodotti alimentari non da forno ma dalla forma tondeggiante: è il caso ad esempio del formaggio Vastedda della Valle del Belice, l’unico formaggio di pecora a pasta filata prodotto in Italia.
- Sfincione palermitano. Uno dei più tipici street food della città di Palermo, consiste in una morbida focaccia cotta nel forno e ricoperta di salsa di pomodoro, acciughe salate, caciocavallo a dadini, cipolla e pangrattato. Ne esiste una versione preparata a Bagheria, chiamata sfincione bianco: è condita solamente con tuma o ricotta, cipolle e acciughe.
- Sceblasti. La scéblasti è una tipica focaccia salentina, conosciuta in alcune zone come pizzi. Nasce da un impasto di farina, acqua, zucca gialla, olive, cipolla, zucchine, olio, peperoncino, sale e capperi. Si cuoce sulla pietra dei tipici forni a legna salentini. Di origine spiccatamente popolare il suo nome in dialetto (lingua grika) significa senza forma, facendo riferimento alla sua forma dai contorni irregolari. Una vera prelibatezza.
- Tiròt di Felonica. Focaccia tradizionale con cipolle della zona di Felonica, comune del basso mantovano, nella zona a cavallo tra Lombardia, Emilia Romagna e Veneto. Questo prodotto da forno è originario della tradizione contadina ed è a base di farina, strutto, lievito, acqua, sale e cipolle tagliate finemente. Il termine tiròt fa riferimento al sistema con cui l’impasto è steso per la cottura: molto soffice ed elastico, è tirato delicatamente a mano direttamente sulla teglia da forno.
- Chisola coi grasei. Street food tipico della tradizione emiliana, per la precisione di Borgonovo, un borgo immerso nel verde della Val Tidone e del piacentino. Consiste in una sofficissima focaccia a base di farina, acqua, lievito e arricchita dai ciccioli di maiale, i grasei nel dialetto di Piacenza. Prodotto umile, nato come colazione e pasto dei contadini, è davvero ricco di sapore e molto sostanzioso.
- Grupariata di Luzzi. Questa è una focaccia tipica di Calabria, precisamente di Luzzi, un comune della Sila. Prodotto semplice ma gustoso, dove uno dei protagonisti è il peperoncino, come tradizione calabrese vuole. La grupariata si presenta come una focaccia soffice, di colore rosso intenso, a base di farina, acqua, lievito, olio extravergine di oliva, acciughe salate, pomodori, aglio e origano.
- Pitta calabrese. Focaccia tipica a forma di piccola ciambella della zona del catanzarese, a base di farina, lievito di birra, acqua, olio extravergine d’oliva e sale. La pitta è tradizionalmente condita con tanti prodotti tipici della Calabria, dalla sardella (novellame di sardine e acciughe conservato con olio e peperoncino) fino a ‘nduja, capocollo, peperoni, melanzane sottolio, provola silana, acciughe, olive, capperi. Alcune ricette prevedono anche la cottura della farcitura direttamente all’interno della pitta.
- Pizza bianca romana. Non potevamo nominare quella che è spesso considerata la focaccia della Capitale (pur essendo in realtà una pizza a tutti gli effetti), spuntino e street food dalle antiche origini. L’impasto è quello della pizza in teglia, molto idratato e con una quantità di olio sicuramente inferiore ad altre focacce italiane. Ottima degustata appena sfornata, magari accompagnata da mortadella, prosciutto crudo e fichi o comunque un buon salume.
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