Miti da sfatare: lo zucchero fa male?
Lo zucchero fa davvero male o l’importante è contenerne il consumo? Vi diamo alcuni buoni consigli che vi serviranno a orientarvi.
Quando parliamo di zucchero ci riferiamo ai carboidrati, i quali però si differenziano in 2 tipologie: semplici e complessi. Alla categoria di zuccheri semplici appartengono i monosaccaridi, come glucosio e fruttosio, e i disaccaridi come saccarosio, maltosio e lattosio. Sono carboidrati dal sapore dolce, solubili in acqua, di facile digestione e generalmente di rapido assorbimento. mangiare zuccheri significa assumere calorie vuote, senza nutrienti Sono una buona fonte di energia però, a differenza dei carboidrati complessi come pane, pasta, riso, non forniscono un valore nutrizionale aggiunto oltre alle calorie (che per questo sono anche definite calorie vuote) perché non contengono altri nutrienti quali proteine, vitamine, minerali e fibre come invece avviene per i cereali, in particolare quelli integrali. Recentemente l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha pubblicato le nuove Linee Guida relative all’assunzione di zucchero secondo cui l’assunzione giornaliera di zuccheri semplici deve essere ridotta al di sotto del 10% delle calorie totali introdotte in una giornata, sia negli adulti che nei bambini. Come quindi suggerito il consumo di zucchero andrebbe contenuto poiché l’eccesso può danneggiare il nostro organismo, in particolare analizziamo 4 buoni motivi per cui dovremmo mangiare meno zucchero.
- Per evitare problematiche relative a un aumento repentino della glicemia. Gli zuccheri semplici possono avere un impatto negativo sulla salute non solo per i diabetici, in cui è nota la presenza di elevati livelli di glucosio nel sangue, ma anche nella popolazione generale perché possono causare un rapido aumento della glicemia, uno dei fattori della sindrome metabolica e un fattore di rischio anche per lo sviluppo di insulino-resistenza e malattie metaboliche.
- Per evitare l’aumento di peso.Un consumo eccessivo di zuccheri altera il livello di insulina nel sangue facendolo aumentare drasticamente al fine di contrastare l’iperglicemia. A sua volta il massiccio rilascio di insulina determina un brusco calo glicemico (detto ipoglicemia reattiva), che rappresenta un potente stimolo alla comparsa del senso di fame. In pratica, quindi, gli zuccheri semplici assunti in grosse quantità vengono assorbiti talmente in fretta che l’individuo avverte la fame ancor prima che l’organismo abbia avuto la possibilità di utilizzarli a fini energetici. Di conseguenza, vista l’ampia disponibilità di alimenti, il soggetto è predisposto ad ingerire nuovamente grandi quantità di zuccheri semplici, finendo con l’assumere più calorie di quante ne consuma. Si innesca così un circolo vizioso che porta ad assumere zuccheri continuamente, aumentando l’apporto calorico giornaliero e l’inevitabile risultato è il sovrappeso o obesità, con tutte le conseguenze negative del caso.
- Per ridurre il rischio di sviluppare patologie cronico degenerative.La quantità di zucchero che si consuma è tale da essere uno dei fattori che hanno determinato l’aumento di malattie metaboliche non trasmissibili, ovvero malattie che non si contraggono con infezioni ma sono causate da stili di vita e alimentazione non corretti o da abusi di vario genere e pertanto non prevenibili, come ad esempio le malattie cardiovascolari e il diabete.
- Per avere un sorriso più bello. Non dimentichiamo che a giovare di questa riduzione di zuccheri non è solo il nostro fisico ma anche il nostro sorriso: sono numerose le evidenze riguardanti lo sviluppo di carie dentali quando il consumo di zucchero è al di sopra del 10% dell’energia.