5 piatti da NON ordinare al ristorante secondo gli chef
Gli addetti ai lavori e gli chef sanno quali piatti è bene non ordinare in un ristorante, specie se è la prima volta che ci andate: ecco quali sono.
Salvo casi particolari, mangiare al ristorante non è una necessità, ma un momento di condivisione, un piacere. Ma a volte anche scegliere cosa mangiare diventa un’esperienza… e non sempre positiva! alcuni piatti non andrebbero ordinati a scatola chiusaCi sono infatti piatti che, lo dicono gli stessi chef, non è proprio il caso di ordinare al ristorante: per evitare di incappare in cattive sorprese che, nel migliore dei casi, rovinano un momento che dovrebbe essere piacevole e, nel peggiore dei casi, minano la nostra salute; per non sprecare soldi; per non rimanere delusi. Alla base di tutto c’è la fiducia tra cliente e ristoratore: se conoscete il locale dove vi accingete a mangiare e la serietà del suo chef, sarà più facile scegliere il menu, sicuri della provenienza e della freschezza dei prodotti e del procedimento con il quale saranno trattati. Se invece è la prima volta che provate un locale, è forse meglio attenersi ad alcuni consigli divulgati dagli addetti ai lavori.
- Carne ben cotta. È volontà di qualunque cuoco cercare di accontentare le richieste dei clienti, ma queste devono essere ragionevoli e non comportare cibi cucinati in maniera scorretta: evitate di chiedere un filetto ben cotto. Rischiereste di rovinare e rendere immangiabile una carne pregiata o, peggio ancora, di vedervi servire un taglio meno nobile al posto del filetto.
- Prodotti pregiati a prezzi stracciati. A chi non piace mangiare bene e spendere poco? Ci sono però materie prime, come alcune tipologie di carne o di pesce, che di per sé, al di là della lavorazione, hanno un prezzo elevato già in origine. Un esempio: la carne di Kobe, uno dei prodotti più ricercati e costosi sul mercato: se un ristorante ve la propone a prezzi stracciati, diffidate.
- Piatti estranei al tipo di locale. Ogni ristorante ha un suo target di riferimento, una sua caratteristica, una serie di specialità che compongono il suo menu. In linea teorica i clienti dovrebbero avere consapevolezza di questi fattori nel momento in cui scelgono quel ristorante e non un altro, ma non sempre è così e questo dà origine a fraintendimenti e delusioni: se chiedete una bistecca o una pizza in un ristorante di pesce non potete indispettirvi se il prodotto servito non sarà come ve lo aspettavate, ma assomiglia di più a un piatto scongelato al microonde. Il consiglio è: attenetevi a quello che c’è scritto sul menu ed evitate variazioni o richieste che esulano dalla proposta del locale.
- Cozze. Come si raccomandava anche il compianto Anthony Bourdain, se non conoscete il ristorante, evitate di ordinare alimenti delicati come le cozze: ne basta una avariata per compromettere l’intero piatto e farvi incorrere in spiacevoli problemi di salute. Le stesse raccomandazioni si devono estendere anche a carne e pesce crudi, ingredienti che se non sono freschissimi e se non vengono trattati in maniera adeguata posso diventare pericolosi.
- Hamburger gourmet a base di carni pregiate. Un prezzo elevato non è sempre garanzia di qualità o di bontà del piatto. A volte, ci mettono in guardia molti chef, la somma di ingredienti pregiati è solo uno spreco di soldi. L’esempio più calzante? Gli hamburger gourmet a base di carni eccellenti, foie gras, bacon d’anatra e altri prodotti incredibili: non ne vale la pena! Parola di chef.