Seven Restaurant, Palermo
Seven Restaurant a Palermo, in pieno centro storico, è un ristorante dalla vista mozzafiato che coniuga leggerezza, Sicilia e cocktail davvero particolari.
Da questo ristorante si ammira uno degli skyline più belli di Palermo. Cupole, campanili, tetti, i monumenti Unesco Arabo-Normanni fanno da sfondo a un progetto rinato sotto lo spirito di giovani intraprendenti che mette insieme cucina e mixology. Seven è la scommessa del ritorno, di chi ha studiato e si è formato fuori senza mai abbandonare il sogno di far crescere la propria terra. essenzialità, cotture salutari, cocktail che sono elisir e, in sottofondo, la cucina siciliana Alessio Attanasi, 30 anni, dopo avere messo in tasca la laurea in Psicologia alla Lumsa di Roma, frequentato i master in Trade Management alla Luiss Business School e aver lavorato nel Trade Marketing per la Nestlé a Milano, ha fatto i bagagli e invertito la rotta per prendere le redini dell’hotel di famiglia, l’Ambasciatori di via Roma, e del ristorante Seven che sei anni fa i genitori hanno aperto all’ultimo piano della struttura. Andrea ha messo in piedi un format di respiro contemporaneo che dà spazio alla sperimentazione. Sogno condiviso con la sorella Luisa: anche lei è rientrata da Roma con l’intenzione di dedicarsi a questa nuova missione e curare la sala. Evocazioni jungle, incastonate in una struttura e tra elementi d’arredo vestiti di nero, accompagnano lo sguardo verso le ampie vetrate da cui si ammira il panorama, porte di accesso alla grande terrazza che offre dall’alto un’immersione a tutto tondo nella magia e nella storia di Palermo. A dare il benvenuto ai clienti è il banco del bar, il laboratorio di Leonardo Romano. La sua ricerca attinge alla medicina ayurvedica e a quella olistica ma forti sono anche i rimandi a personaggi e atmosfere di film, libri e agli autori del cuore come Guccini. I cocktail ricordano più gli elisir, fortemente esperienziali. Oli essenziali, succhi e infusi fanno da feel rouge. La mixology si armonizza perfettamente con quanto è creato in cucina da Marco Vitale. Classe 1988, lo chef è da poco approdato dalla Germania con l’idea di dipingere un nuovo scenario sulla sua isola. Ha studiato alla Alma, si è formato alla Bulgari di Milano e poi al Gordon Ramsay au Trianon Palace. Lo affianca come sous chef Daria Casamichele, 30 anni. I piatti rispondono ai parametri dell’essenzialità, del rigore, delle cotture salutari, della freschezza e dell’equilibrio. Anche se non mancano i rimandi alla tradizione e al patrimonio gastronomico della Sicilia, il racconto di Marco è originale, senza confini e reso ancora più intrigante con l’abbinamento ai cocktail. Si evince nella tartare di Cinisara con pioppini e jus di carne servito con un cocktail al Nerello Mascalese dell’Etna, sciroppo di pioppini e seltz o nello Spaghetto al tartufo delle Madonie accompagnato da Mazcal e olive nere, o nel baccalà in salsa Berlucchi.