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Almatò, Roma

Almatò è un nuovo ristorante nel quartiere Prati nato dall’amicizia di tre giovanissimi ragazzi, i cui nomi si legano nell’insegna del locale. Lo spirito nuovo e la voglia di fare bene è pienamente riflesso nell’atmosfera e nei piatti proposti dallo chef, Tommaso Venuti, al quale i ragazzi hanno voluto teneramente dimostrare la loro riconoscenza con

consigliato da
  • Tel: 06 69401146
  • Domenica
  • oltre i 50€
di Irene Cirillo 30 Gennaio 2020

Almatò è un nuovo ristorante nel quartiere Prati nato dall’amicizia di tre giovanissimi ragazzi, i cui nomi si legano nell’insegna del locale. Lo spirito nuovo e la voglia di fare bene è pienamente riflesso nell’atmosfera e nei piatti proposti dallo chef, Tommaso Venuti, al quale i ragazzi hanno voluto teneramente dimostrare la loro riconoscenza con l’accento finale. In questo progetto ognuno dei tre ha messo la sua esperienza a disposizione: Tommaso oltre a dirigere la cucina con alle spalle esperienze di non poco conto (diploma all’Alma, ha lavorato con Heinz Beck, Antonino Cannavacciuolo e Marcus Wareing), ha messo a disposizione anche i suoi studi in architettura progettando il locale, Manfredi Custureri si occupa della parte manageriale, Alberto Martelli cura cantina e sala.Cucina inventiva ma con tranquillità, nel nuovo ristorante di Prati L’atmosfera è raccolta, arredi essenziali e illuminazioni su misura per focalizzare l’attenzione sui piatti. Le pareti alternano il blu (come le sedie) e il grigio; i tavolini in legno dalle basi in ferro, accuratamente e orgogliosamente restaurate dai 3 proprietari, sono comodi e ben accolgono i commensali. L’apparecchiatura non è pretenziosa: niente tovaglia, materiali grezzi per i piattino del pane e le ciotoline per assaggiare l’olio e il burro fatto in casa, posate moderne color oro che richiamano il metallo delle sedie. Il menu conta cinque proposte per portata, sia di mare che di terra, oppure la possibilità di scegliere un percorso degustazione da 5 o 7 portate. Se vi trovate in zona in pausa pranzo, invece, sperimentate la formula del lunch tasting, composta da 3 portate (al costo di 30 euro), e quella del fast lunch (20 euro) che si consuma in 30 minuti. L’essenzialità è il punto cardine per Tommaso e lo si capisce assaggiando i Ravioli di coda, erbe amare e salsa mirepoix o l’Anatra, patata viola, cipollotto e lavanda. Tra i dolci, interessante l’interpretazione alleggerita del tiramisù. La carta dei vini è ben curata, circa 80 etichette tra nazionali ed estere insieme ad una selezione di bollicine italiane e Champagne.