#IoVadoAlCinese: i migliori ristoranti cinesi dove andare a Milano (adesso, e non solo)
A Milano la comunità cinese ha dato vita a tanti ottimi locali: vi consigliamo i migliori ristoranti cinesi in città, dallo street food all’alta cucina.
In questa sede non ci permetteremo di eviscerare dati medici relativi al Coronavirus, ma vorremmo puntare l’attenzione su una questione importante: i ristoranti cinesi in tutta Italia stanno registrando un numero sempre minore di clienti. L’ansia da virus si è estesa alla ristorazione e in tanti, troppi, disertano i locali – cinesi in particolare, ma anche asiatici in generale, segno che l’ignoranza e la paura regnano sempre più sovrane. La blogger milanese Francesca Noè di A Milano Puoi ha lanciato un hashtag su Instagram, #IoVadoAlCinese, per aiutare i ristoratori cinesi in difficoltà e combattere questa psicosi. Per l’occasione abbiamo voluto creare una lista dei nostri ristoranti cinesi preferiti a Milano, da frequentare oggi, domani e sempre.
- Mao Hunan (via Nicola Antonio Porpora, 5). Fotografate l’insegna che dice ingannevolmente Gelateria, i ritratti di Mao sparsi per il locale e la parte del menu intitolata Specialità che non sceglierete mai (ma le mettiamo ugualmente). E smentiteli, perché è proprio da questa sezione che dovreste ordinare: il polmone di manzo a fettine è servito freddo, con una salsa davvero incendiaria (una costante della cucina della regione dell’Hunan); le orecchie di maiale, cosparse di coriandolo fresco, sono elastiche al morso e saporite; l’intestino di maiale è fritto con una dose molto generosa di peperoncini rossi e cipollotto, ed è squisito; la pancetta brasata di Mao si scioglie in bocca e non dovrete ordinarla solo e soltanto se siete vegetariani.
- Maoji Street Food (piazza Aspromonte, 43). Come si intuisce dal nome, il menu è dedicato ad altre specialità cinesi rispetto a quelle del fratello maggiore Mao Hunan. Qui si mangiano bao con carne sfilacciata e arachidi, noodles in brodo piccante, riso in terracotta con pollo e funghi e le ciambelle dell’Hunan: per sapere cosa siano, prenotate un tavolo e andate a provarle a occhi chiusi.
- Mini Maoji Navigli (alzaia Naviglio Pavese, 6). Il terzo locale dell’impero Mao a Milano si trova lungo il Naviglio meno frequentato. Il menu si focalizza sui morbidi bao di Taiwan, con tante farciture invitanti: dalla trippa al manzo sfilacciato, dalla pancia di maiale al pollo fritto, al baccalà, al tofu, alle melanzane. Se vi piace il piccante, provate gli spaghetti freddi del Sichuan, generosamente conditi con salsa piccante, arachidi, cipollotti e coriandolo fresco.
- Ravioleria Sarpi (entrambe le sedi, via Paolo Sarpi 25 e 27). Approfittate di una passeggiata nella bella zona di Chinatown a Milano per bearvi dello street food cinese. In questo locale – ormai tra i più noti in città – e nella sua seconda sede a pochi passi, troverete ravioli, panini generosamente farciti con pancia di maiale stufata, baozi, freschi involtini di gamberi e verdure e crêpes: cotte sulla piastra, sono farcite con carne di manzo piemontese, porri, uovo, coriandolo e youtiao (quasi un churro cinese).
- Ramen a mano (via Paolo Lomazzo, 20). Un ristorante dedicato al lamian di Lanzhou, una ciotola di corroborante brodo di manzo in cui nuotano i lamian, noodles fatti a mano (li vedrete preparare nella cucina a vista) con uno spessore diverso da scegliere al momento dell’ordinazione. Il brodo dorato è completato da fettine di manzo, salsa piccante e coriandolo fresco.
- Yuebinlou (via Paolo Sarpi, 42). Uno dei migliori ristoranti cinesi della Chinatown meneghina, con arredo senza fronzoli e un menu in cui scovare chicche e piatti squisiti. Oltre a una porzione di ottimi ravioli di carne alla griglia per stimolare l’appetito, sicuramente una buona scommessa è la pancia di maiale Dong Po, servita su bok choy brasati e con cipollotti a fettine: la carne si sfalda al tocco della forchetta ed è aromatica, saporita, appagante. Ottimo anche il maiale alla pechinese, servito con pancake di riso e fiammiferi di carote, cetrioli e cipolla.
- Hua Cheng (via Giordano Bruno, 13). Sebbene anche in questo caso non si tratti di un ristorante dall’estetica curata, Hua Cheng si distingue per la bontà dei suoi piatti. Ordinate almeno una porzione di ravioli, a scelta tra i classici ripieni di maiale e verdure o gli xiao long bao a base di brodo di carne. Da non perdere anche i piatti a base di pasta fresca e i gamberi sale e pepe.
- Il Gusto della Nebbia (via privata Nino Bonnet, 11). Lontano dalla Chinatown classica e da quella minore in zona NoLo, questo ristorante propone una cucina insolita – quella di Chongqing, città del sud ovest della Cina – in un ambiente semplice e curato. Tanti sono i piatti piccanti, ma la speziatura è diversa da quella a cui siamo abituati: la sensazione di intorpidimento è dovuta al pepe di Sichuan. Provate le uova di quaglia sode in salsa piccante e gli squisiti noodles alla Yibinese, un piatto ricco di sapori e consistenze.
- Tang Gourmet (via Paolo Sarpi, 17) serve da sempre degli ottimi sheng jian bao. Tondeggianti, pieni di saporito brodo e carne di maiale, con una pasta leggermente più spessa per renderli adeguatamente grigliabili e serviti con semi di sesamo nero. Tra i piatti che rendono questo fast food cinese con vassoi rossi e montacarichi uno dei miei locali del cuore in città, ci sono anche i taiwan gua bao – panini al vapore ripieni di carne di maiale stufata, coriandolo, sottaceti e rousong, carne essiccata dalla consistenza sabbiosa ma molto saporita – e i noodles con aroma cipollotto: non saranno belli da vedere, ma sono ottimi da mangiare.
- KungFu Bao (viale Monza, 37) ha un nome che ricorda un personaggio dei cartoni. La parete con decoro urbano cinese e le gabbie-lanterne-rosse faranno la gioia degli instagrammatori seriali, così come i porco bao, fagottini al vapore a forma di maialino. Non ordinateli, però, se non siete pronti ad apprezzarne il ripieno a base di crema di tuorli d’uovo salata. In menu ci sono anche ottimi bao ripieni con carne di maiale e crauti e ravioli (sempre di carne di maiale) serviti con olio piccante e coriandolo fresco.
- Tiglio (via Giulio e Corrado Venini, 54). Mangiate tutto? Non vi spaventa provare cose nuove? Andate da Tiglio. È una stanzetta arredata con installazioni artistiche e una manciata di tavoli, oltre a essere il regno di Qiji, una ragazza del Sichuan che ridefinisce il concetto di poliedrico e parla quel tanto di italiano che serve a spiegarvi come funzionerà il vostro pasto. Non c’è un menu; ogni giorno Qiji decide cosa cucinare e lo serve a chi prenota un tavolo; potete scegliere se includere il pesce o limitarvi a piatti a base di carne.
- Beijing Traditional Roll (via Paolo Sarpi, 29). I roll dell’insegna sono crêpes simili a quelle servite dalla Ravioleria, uno street food popolare fra le strade di Pechino. Ci sono l’impasto cotto sulla piastra, un uovo intero aggiunto durante la cottura, e poi una varietà di ripieni fra cui scegliere: radice di loto, uova stufate, trippa d’anatra, polpette di pesce, pollo fritto, maiale stufato, vitello e trippa di vitello, wurstel di Taiwan, anatra alla pechinese. In tutti i casi abbonda il coriandolo e si può scegliere di aggiungere poca o molta salsa piccante.
- Bao House (via Plinio, 37). La gastronomia di Taiwan è invece protagonista da Bao House. La superficie del locale basta appena per il bancone e una manciata di tavolini: per l’asporto si possono richiedere i bao (con la pancetta, il pollo, l’anatra o i funghi teriyaki), i noodles con maiale, manzo o gamberi, i ravioli fatti in casa o il riso saltato con carne o verdure.
- Le Nove Scodelle (viale Monza, 4). Dai creatori della Ravioleria Sarpi, questo ristorante a pochi passi dalle metro Loreto propone pochi piatti in porzioni abbondanti e dai sapori insoliti. L’ispirazione della cucina parte dal Sichuan, con pietanze che spingono molto sul piccante aromatico. Imperdibili i ravioli, gli spaghetti fatti a mano (dalla consistenza tenace e saporiti) e, quando si trovano, fagiolini saltati, melanzane piccanti e pollo Kung Pao.
- Little Lamb (via Paolo Sarpi, 8). La specialità di questo ristorante in un cortile di zona è l’hot pot, un calderone pieno di brodo al centro del tavolo in cui cuocere un’ampia varietà di ingredienti: uova di quaglia, noodles, fettine sottilissime di manzo, ravioli, funghi, gamberi, verdure… Una volta cotto l’ingrediente prescelto potrete condirlo con una delle tante salse a disposizione: c’è un bancone dedicato soltanto ai condimenti.
- Ravioli di Lu Pechino (viale Brianza, 15). Si servono ravioli e noodles freschi, ma soprattutto tanti tipi di ravioli (più di una ventina), farciti e cotti in diversi modi, preparati al momento dell’ordinazione. Una volta seduti, vi resta soltanto il compito di sceglierne la farcitura, il metodo di cottura e il numero: la porzione massima è da 15 pezzi. Se volete adeguarvi alla tradizione, nel Nord della Cina la cottura tipica è in pentola, non alla piastra. I ravioli di maiale – con erba cipollina, con cavolo cinese, con coriandolo – sono tutti paffuti e saporiti. Piacevoli anche le varianti vegetariane come pomodoro e uova e cipollotti e uova. Oltre ai dumplings – da intingere nell’aceto di riso e non nella salsa di soia – c’è una sezione del menu dedicata agli stuzzichini, ai piatti freddi e alla pasta.
- Lon Fon (via Lazzaretto, 10). In zona Porta Venezia, Lon Fon è ormai un’istituzione. La mattina si preparano i ravioli per il servizio serale, davanti agli sguardi dei clienti intenti a gustare il pranzo. La cucina del ristorante è gestita ormai da molti anni da Rita Tsui, figlia dello chef della Pagoda, primo ristorante cinese aperto a Milano nel 1962.
- Jin Yong (via Paolo Sarpi, 2). All’inizio della via più famosa di Chinatown, Jin Yong è il ristorante ideale per unire gli avventurosi della cucina cinese e chi preferisce piatti più classici: il menu è in grado di soddisfare entrambi i tipi di appetito. Piatto forte del locale è la testa di pesce, ma provate anche le pietanze a base di pasta fresca e il maiale alla pechinese.
- Mu Dim Sum (via Aminto Caretto, 3). Fresco di seconda apertura in città (in corso Como c’è un minuscolo angolo dedicato allo street food con bao, cheong fun, riso cotto a vapore in foglie di bambù e molto altro), Mu Dim Sum non è una trattoria di quartiere ma un ristorante di livello dove scoprire l’arte del dim sum, la cucina tradizionale cantonese e le specialità di Hong Kong. Char siu bao e xiao long bao sono eccellenti. Notevole la carta dei tè.
- Bon Wei (via Lodovico Castelvetro, 18). Bon Wei ha festeggiato da poco i 10 anni di attività ed è uno dei primi esempi di alta cucina regionale cinese a Milano. Chef Zang è originario di Wenzhou, città dello Zhejiang. Il menu è diviso in due sezioni: carta classica – con specialità note – e una parte dedicata alla cucina regionale. Per ogni regione lo chef propone alcune pietanze rappresentative: costine di maiale alla soia nera e peperoncino, maiale rosso di Mao, insalata di filetto di manzo, zuppa di vongole e zenzero. A pranzo è possibile gustare diversi tipi di lamian, un tipo di pasta originario della provincia occidentale del Gansu.
- Impressione Chongqing (via Giovanni Battista Sammartini, 19). Indubbiamente non il ristorante cinese per chi ama sapori neutri e rassicuranti. Qui si mangiano piatti che ti schiaffeggiano con le spezie, in particolare con il piccante da pizzicore in gola e labbra intorpidite. Nonostante ci sia molta carne in menu (soprattutto interiora), non perdete i piatti a base di verdure come le melanzane e il melone amaro cinese.
- Fan Wu (viale Tunisia, 30). Un piccolo locale luminoso, arredato con semplicità, dove gustare piatti insoliti (spesso piccanti). Squisiti i ravioli, le costine di maiale in agrodolce, i gamberi al litchi e il pollo Kung Pao.
- Olo-Olo Ravioleria (via Pietro Borsieri, 41). Letteralmente una stanza in cui potrete vedere realizzare i vostri ravioli al momento, dove un’instancabile cuoca confeziona decine e decine di esemplari da mandare in cucina. Che siano al vapore o alla griglia, non perdete i ravioli di carne di maiale, tra i più buoni e soddisfacenti della città. In menu anche un’ottima e rassicurante zuppa di wonton e verdure.
- Ya Hò (viale Coni Zugna, 52). Il menu, completo di foto, non è enciclopedico ma decisamente invitante: involtini del nord – i classici involtini primavera che conosciamo, ma croccanti, asciutti, freschi – e involtini del sud, in sfoglia di pasta di riso e ripieni di gamberi, lattuga, cetrioli, carote e tofu; ravioli del nord (bolliti, farciti con carne di maiale e cavolo cinese, serviti con brodo all’aglio) e del sud (grigliati, ripieni di pollo, funghi cinesi e cipolla). Tra i primi, se così vogliamo definirli, sono squisiti gli spaghetti di Pechino con carne trita di maiale, fagioli di soia, rapa gialla, funghi, carote, cetrioli, arachidi e salsa di soia – e i sontuosi spaghetti di Xiamen in brodo con gamberi, calamari, vongole, verdure miste, salsa di sesamo, arachidi e latte di cocco.
- Gong (corso Concordia, 8). Gestito da Giulia Liu, la cui famiglia annovera nella sua scuderia locali come Ba Asian Mood e Iyo, questo ristorante propone piattini di dim sum eleganti e pietanze raffinate che spesso mescolano la cucina cinese con quella giapponese.
- Wang Jiao (via Paolo Lomazzo, 12). Tra i ristoranti cinesi più amati dai milanesi – ha ormai 4 sedi in città – Wang Jiao è stato tra i primi a proporre le scodelle di fuoco, composte da diversi ingredienti (gamberi, pollo, calamari, ma anche testa d’anatra e trippa).
- Wonton (via Panfilo Castaldi, 21). Dopo Ravioleria Sarpi e Le Nove Scodelle, Agie Zhou ha aperto pochi mesi fa questo locale con un menu ridotto ma che può soddisfare i gusti di tutti, in cui spicca sicuramente l’anatra alla pechinese, preparata a regola d’arte.