Gabbiano 3.0, Marina di Grosseto
Gabbiano 3.0 a Marina di Grosseto è il ristorante di uno stabilimento balneare affermato dove si possono gustare i piatti dello chef Alessandro Rossi.
Quando nasci a Chiusi, ti porti dietro un bagaglio culturale che farà sempre parte di te: etruschi, lumache, volatili e ortaggi. Questi elementi non mancheranno mai nella filosofia e nei piatti dello chef Alessandro Rossi, arrivato in Maremma e al timone del ristorante Gabbiano 3.0 al porto turistico di Marina di Grosseto, portando da subito una vivacità tutta nuova. Dopo le esperienze a Firenze – con Filippo Germasi, Dal Degan e Stefano Ciavatti di Da Fino e Saporito alla Leggenda dei Frati – e altre storie tra Pienza e Treviso, cucina di livello nel nuovo ristorante fine dining al porto turistico il giovane chef (classe 91) è pronto a cogliere la sfida del Gabbiano. Riccardo e Marco Tomi, cugini e soci fondatori dell’affermato complesso di stabilimento balneare, pizzeria e lounge bar, con la versione 3.0 vogliono dare un tocco d’artista alla ristorazione di Marina. Tavoli apparecchiati con eleganza si affacciano sulla sala che guarda il mare, dove nulla è lasciato al caso: posate, fiori e tovagliato, sono studiati in modo che vadano a dare un tocco armonico a tutto l’ambiente. Le grandi vetrate si aprono per far entrare la brezza marina. In alternativa si può mangiare nella terrazza esterna circondati da tillandsie e piante ornamentali, ascoltando il rumore del mare e guardando le vele che lasciano il porto. Per iniziare provate le Capesante crude con mandorle, salicornia, funghi e portulaca oppure fate il giro del mondo con Lumache, foie gras, chips di mais, cocco e salvia. Il volatile in tutte le sue espressioni è un elemento che caratterizza la cucina dello chef, che ritroviamo nel Doppio consommè ristretto che accompagna i tortelli di anguilla affumicata, con telline, levistico e spuma di sedano e nei Fusilloni con pollo del Valdarno, caviale di aringa e coriandolo. Dal Mar Tirreno nella rete si è impigliata la rana pescatrice, rivisitata con un tocco di campagna: servita in porchetta con il fegatello ai semi di finocchio e i legumi, mentre dalla fattoria arriva il piccione con ciliegia, cipolla rossa e rosa. Finale con il botto con un Saturno Contro di caffè, capperi e maggiorana. In abbinamento vini spesso fuori dagli schemi, frutto della ricerca dello chef e dei cugini Tomi.