Arte commestibile: le forme del pane
• Pubblicato 8 Ottobre 2020 Aggiornato 19 Ottobre 2021 15:27
Il pane è uno dei nostri cibi fondamentali: ne esistono di moltissime forme a seconda del luogo di produzione e spesso sono legate a simbolismi.
Fin dall’antichità il pane è considerato un elemento insostituibile della nostra alimentazione. Oggi la panificazione si è evoluta, si sono diversificate le varietà, le modalità di cottura, le forme invece rappresentano da sempre nella nostra storia e cultura dei significati simbolici. Vediamo insieme quante tipologie di pane possiamo trovare in commercio.
- Pan ner, Valle d’Aosta. Pane di segale, dalla forma tondeggiante o ovale, o a forma di bambola o di maschera.
- Bibanesi, Veneto. È un impasto fatto con olio d’oliva, lungamente lievitato, spolverizzato di sesamo e modellato a forma di tozzi grissini.
- Ciopa, Veneto. Il pane più diffuso della Regione, ottenuto con pasta dura, caratterizzato dalla compattezza della mollica e dalla friabilità della crosta. La forma finale ha generalmente quattro o sei punte, ma può assumere anche le sembianze di foglie o banane, di pagnotta (mantovana), o di torciglione (giraffa).
- Chifel, Trentino. È un piccolo panino di grano tenero a forma di mezzaluna. Non pesa più di 30 grammi e ha la crosta lucida, sottile e croccante. Il nome deriva da gipfel, la punta della mezzaluna, emblema dell’esercito turco.
- Fela struzn, Trentino. È un tipo di pane nero a forma di ferro di cavallo tipico della Val Venosta, in Alto Adige. L’impasto viene suddiviso in filoni da circa 200 g, a cui viene data la caratteristica forma a ferro di cavallo. È riconosciuto quale prodotto agroalimentare tradizionale.
- Brezel,Trentino. Ciambellina a forma di anello incrociato, diffusosi dall’Alsazia in tutta la Germania e nel Sud Tirolo. Può essere prodotto con farina di segale, di grano tenero oppure entrambe mescolate tra loro. Può essere aromatizzato con vari semi.
- Kaiser, Friuli. Anche noto come kaisersemmel, è un tipo di pane rotondo, duro e croccante, originario dell’Austria molto assomigliante ad una corona.
- Ciappe, Liguria. Sono delle sfogliatine molto sottili, simili alla piadina.
- Michetta, Lombardia. Panino soffiato dallo stampo a forma di stella.
- Miccone, Lombardia. Pane di pasta dura dalle forma tondeggiante, che poi viene incisa trasversalmente sulla parte superiore.
- Grissini, Piemonte. Bastoncini sottili e lunghi, da 20 a 80 cm.
- Biova, Piemonte. Dalla forma tipica, irregolare e larga verso il fondo, simile a una goccia.
- Coppia ferrarese, Emilia Romagna. Detta anche ciupèta deriva dalla sua particolare forma che si ottiene accoppiando due pezzi di pasta e unendoli nella parte centrale a formare un ventaglio di quattro corni con le punte ritorte. È un pane a pasta dura, molto friabile, dalla crosta sottile e croccante, con la mollica morbida e compatta.
- Tigella o crescentina, Emilia Romagna. È una piccola focaccina di forma circolare tipica della zona appenninica emiliana, in particolar modo tra le province di Bologna e Modena, dove viene mangiata ripiena di salumi e/o formaggi.
- Piadina o piada, Emilia Romagna. È un prodotto alimentare composto da una sottile sfoglia.
- Pane Toscano, Toscana. Famoso per il suo sapore sciapo, ovvero privo di sale. Può avere forma rettangolare, ovoidale o rotonda.
- Pane di Chiaserna, Marche. Filone di forma allungata leggermente schiacciata, di colore dorato e privo di sale.
- Filoni caserecci, Marche. Classici pani dalla forma allungata.
- Crescia, Marche. Ha una forma piatta, rotonda o ovoidale, alta 2-3 cm, si produce nell’intero territorio regionale, con diverse varianti.
- Ciriola, Lazio. Pane di piccolo taglio che varia dai 70 ai 100 g pieno di mollica, a cui viene data una forma allungata, rigonfia al centro, incisa sul dorso nel senso della lunghezza.
- Rosetta, Lazio. Il tipico pane romano, è un pane soffiato (vuoto al suo interno) che si riconosce dal tipico stampo a stella con cappello centrale.
- Pane di Terni, Umbria. Inconfondibile con la sua forma ellissoidale allungata, presenta una crosta dorata e croccante, compatta in superficie, dalla mollica porosa e uniforme.
- Pane Cafone, Campania. Chiamato così per la farina grezza utilizzata per la sua preparazione e presente in vari formati quali pagnotta, cocchia, palatone.
- Pagnotta di Santa Chiara, Campania. Dischi di pasta del diametro di circa 20 cm a base di farina e patate schiacciate, lievito, strutto e pepe; farciti con alici e pomodori cotti a parte, origano e prezzemolo.
- Pane Casareccio Aquilano, Abruzzo. Tipica forma a filone, con crosta di colore marrone dorato più o meno scuro dallo spessore di circa 3-4 mm.
- Pane spiga, Abruzzo. Dal nome dei piccoli tagli sulla superficie che ricordano la spiga di grano.
- Scarpelle, Molise. Dalla forma allungata o rotondeggiante, sono fatte con pasta di pane lievitata fritta in olio extra vergine di oliva.
- Cappello del prete o Pane di Altamura, Puglia. È un pane di semola rimacinata, si presenta sotto due forme tradizionali: la prima denominata localmente u sckuanète (accavallato), è piuttosto elaborata e alta; l’altra più bassa, denominata a cappidde de prèvete (a cappello di prete), ricorda proprio la forma di un copricapo clericale ed è più bassa e tondeggiante.
- Taralli, Puglia. Anelli di pasta di pane non lievitata, bollita e poi infornata.
- Pucce, Puglia. Panini aventi diametro di circa 20-30 cm senza mollica di semola molto soffice, tipico della tradizione gastronomica pugliese ed in particolar modo salentina.
- Pane di Matera, Basilicata. Pane di semola di grano duro dalla inconfondibile forma a cornetto.
- Pitta, Calabria. È un pane rustico, basso, a forma di ciambella.
- Carasau, Sardegna. Sfoglia tonda molto sottile e croccante, simile ad un’ostia.
- Coccoi, Sardegna. Pane artistico di semola di grano duro, lievito madre, sale e acqua che in Sardegna riservano per i grandi avvenimenti.
- Pane nero di Castelvetrano, Sicilia. Pagnotta rotonda, crosta dura e color caffè, cosparsa di semi di sesamo.
- Mafalda, Sicilia. Pane di semola di grano duro che si ricava da lunghi cilindri che poi vengono ripiegati a forma di spirale o esse detta anche gli occhi di Santa Lucia.
- IMMAGINE
- Alipan