Grissini stirati: la ricetta torinese
I grissini stirati sono una ricetta piemontese molto sfiziosa: si preparano in pochi passaggi e con pochi ingredienti.
Il grissino è uno dei prodotti gastronomici torinesi più famosi del mondo.
Che differenza c’è con i grissini stirati?
Il grissino stirato si differenzia dal grissino tradizionale per la sua formatura, non più arrotolata manualmente, ma allungata tendendolo dai lembi, che conferisca la prodotto friabilità. Ideali come snack da sgranocchiare da soli o per accompagnare salumi e formaggi in un aperitivo o un buffet, si possono conservare in sacchetti per alimenti conservando intatta la loro fragranza per più giorni.
Variante Grissini stirati
Se vi piacciono i grissini ecco qualche ricetta:
- Grissini
- Grissini ai due sesami da cuocere al barbecue
- Grissini al formaggio: la ricetta con il bimby
- Grissini al sesamo nero, fragranti
- Grissini alla cipolla: per l’aperitivo
- Grissini di pasta sfoglia al formaggio
- Grissini semplici al bacon, da fare con il bimby
- Grissini stirati integrali: ecco come si fanno
Dove nasce il grissino?
Il nome grissino, deriva dalla parola piemontese ghërsa, che indica il classico pane della tradizione di forma allungata. Tradizione narra che Antonio Brunero, fornaio della corte, creò questo tipo di pane per il piccolo Vittorio Amedeo II nel 1679 che non digeriva la mollica del pane comune. Il fornaio allora ne realizzò un tipo che non prevedesse la mollica e cosi nacque il grissino. I grissini piacquero cosi tanto che divennero molto diffusi sia in Piemonte che nel resto d’Italia, grazie anche alla loro facilità di conservazione e di digeribilità.