7 cose che non sapevi dello Squacquerone di Romagna DOP
• Pubblicato 24 Maggio 2021 Aggiornato 22 Giugno 2022 12:01
Lo Squacquerone di Romagna DOP è un prodotto di eccellenza, ma siete sicuri di conoscerlo davvero? Ecco 7 curiosità da sapere.
È fra i prodotti simbolo della terra emiliana-romagnola. Un formaggio vaccino fresco, cremoso, dal sapore dolce con una punta acidula e un retrogusto erbaceo; talmente versatile che può essere utilizzato nella preparazione delle più diverse ricette, dagli antipasti ai dessert: è lo Squacquerone di Romagna DOP. E anche se le tue papille gustative lo conoscono bene, ci sono 7 cose che probabilmente ancora non sai su questo prodotto. È giunto il momento di scoprirle.
- Un formaggio molto antico. Le origini dello Squacquerone di Romagna sono assai remote: basti pensare che nel celebre Satyricon, opera risalente al I secondo d.C. e attribuita a Petronio Arbitro, è citato – per la prima volta – il caseum mollem. E ancora, in alcune lettere scritte nel corso del 1800 il vescovo di Cesena Carlo Bellisomi decanta espressamente proprio le lodi di questo formaggio. Ne inoltre troviamo più tracce nel Vocabolario Romagnolo-Italiano stampato nel 1879 e realizzato da Antonio Mattioli; quest’ultimo definisce il prodotto in questione squacquerato, cioè acquoso, molle.
- Il riconoscimento DOP. Lo Squacquerone di Romagna ha ottenuto l’iscrizione nel registro delle Denominazioni di Origine Protetta e delle Indicazioni Geografiche Protette dell’Unione europea alla fine del luglio 2012. L’iter legislativo è stato portato a termine dall’Associazione Squacquerone di Romagna di cui il Caseificio Comellini è membro storico.
- I traguardi del Caseificio Comellini. Lo Squacquerone di Romagna DOP è il prodotto di punta (nonché quello più distribuito) del Caseificio Comellini, che per la sua produzione utilizza il latte raccolto a Castel San Pietro Terme e nei comuni limitrofi, presso 8 allevamenti che da oltre 30 anni collaborano con il caseificio, quindi una filiera a km zero. Nel 2012, ovvero nello stesso anno del riconoscimento DOP, con il suo Squacquerone l’azienda ha conquistato il primo premio Alma Caseus come migliore formaggio a latte vaccino nella categoria Gran Mercato. Nel 2019 è invece arrivato, da parte dell’Accademia Italiana della Cucina, il premio Dino Villani per il prodotto artigianale eccellente.
- L’alimentazione degli animali. Come si legge nel disciplinare, per la produzione dello Squacquerone di Romagna DOP è obbligatorio l’utilizzo del latte prodotto da bovine situate all’interno della zona geografica tipica, allevate con un alimentazione che prevede almeno il 60 % di foraggi e insilati, nonché integrata da mangimi. Necessario è anche che i foraggi siano costituiti da specie botaniche coltivate integralmente nel comprensorio di produzione dello Squacquerone di Romagna DOP, che coinvolge la provincia di Ravenna, la provincia di Forlì-Cesena, la provincia di Rimini, la provincia di Bologna e parte del territorio della provincia di Ferrara, delimitata a ovest dalla Strada Statale n. 64 e a nord dal fiume Po.
- Come viene preparato. Per preparare lo Squacquerone di Romagna DOP innanzitutto si aggiungono i fermenti lattici autoctoni al latte, questi permetteranno di sviluppare la cremosità e il gusto dolce ma leggermente acidulo. Quindi si unisce il caglio di vitello affinché si formi la cagliata; quest’ultima è poi rotta per mezzo di apposite taglierine. Il prodotto si lascia quindi a riposo e successivamente lo si versa negli stampi di formatura, dove avviene il processo di maturazione. Il formaggio è salato in salamoia o durante le fasi di lavorazione. Gli stampi sono rivoltati più volte per far sgrondare il siero residuo. Infine si procede con il confezionamento.
- Dall’inverno a tutte le stagioni. Un tempo lo Squacquerone era prodotto soltanto durante l’inverno, quando le basse temperature permettevano di conservarlo per alcuni giorni. Oggigiorno grazie alle moderne tecniche di lavorazione e conservazione la produzione copre tutte e quattro le stagioni.
- La versione senza lattosio. Gli intolleranti non devono più rinunciare allo Squacquerone di Romagna; in commercio, infatti, sono reperibili anche le versioni senza lattosio. Quella proposta dal Caseificio Comellini ha una particolarità: contiene caglio vegetale, per l’esattezza derivante dalla macerazione dei petali e dei pistilli del cardo selvatico. Ciò rende il prodotto ancora più profumato e più digeribile. Inoltre, utilizzando un caglio vegetale, lo Squacquerone senza lattosio del Caseificio Comellini è adatto anche a chi segue un’alimentazione vegetariana.