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Top 3 dei migliori piatti de L’Asinello, stellato del Chianti

di Stefania Pianigiani 11 Maggio 2021 09:20

L’Asinello ristorante, in provincia di Siena, riparte forte della sua stella Michelin, raccontando la coronazione di un bel sogno: ecco i piatti migliori.

Ci troviamo nel piccolo borgo di Villa a Sesta, situato a un tiro di schioppo da Castello di Brolio e non lontano da Siena. In questa campagna ancora genuina, dove i ritmi quotidiani scorrono lenti, 10 anni fa Senio Venturi, chef e patron del ristorante stellato L’Asinello (via Nuova, 6 a Castelnuovo Berardenga), e la moglie Elisa Bianchini, hanno coronato il loro sogno d’amore: aprire un ristorante che rispecchiasse il loro carattere e le loro passioni. un sogno d'amore che vale una stella michelin (e anche di più) L’Asinello è sintonia tra Romagna e Sangiovese di Toscana: Senio è della scuola di Vissani e poi di Riccardo Agostini, che ha seguito prima a Torriana al Povero Diavolo e dopo a Pennabilli a Il Piastrino. Lì ha incontrato Elisa, la riminese, e si sono innamorati. Anni di sacrifici che alla fine sono stati premiati dall’arrivo della prima stella Michelin. L’Asinello è la perfetta combinazione tra territorio e ricerca, che ha trovato casa in una vecchia stalla, trasformata in un delizioso ristorante, dove l’eleganza del classico convive con arredi di modernariato e deliziosi divanetti d’epoca. Elisa è la perfetta padrona di sala: è lei che cura la carta dei vini, consiglia gli abbinamenti con i piatti creati da Senio e trova sempre una soluzione a tutto. Poi c’è la cucina, dove selvaggina e toscanità si mischiano a intuizioni e giochi di gusto: ne esce una piccola lista di pietanze che sanno coniugare talento e tradizione.

LA RIPARTENZA

Forza e costanza albergo: mai come ora il motto della contrada della Tartuca è ancora più penetrante nello spirito dello chef tartuchino Senio Venturi, che nonostante questi mesi difficili non è stato con le mani in mano. Prima di tutto ha studiato: nuovi piatti e abbinamenti insieme alla sua piccola e determinata brigata tutta al femminile. La formula del delivery, quando è stata possibile (non è affatto facile se non sei in un centro abitato più che popolato), per fortuna è stata apprezzata dai clienti: l’Agnello con carciofi al tegame e salsa al limone, i Fegatini al caffè oppure il Cappone in umido con i gobbi rifatti, non sono mancati sulle tavole durante le feste comandate. E come non parlare del VAS, il gruppo di acquisto per Villa a Sesta e dintorni, dove dalla cucina dell’Asinello partivano dolci e proposte salate e divertenti per il circondario. C’è la collaborazione stretta con altre aziende del territorio e con gli chef amici, per dar vita a pranzi a quattro mani davvero interessanti. Per non parlare della ricerca delle erbe spontanee e degli ortaggi di Lorenzo Costa de La Scocesa, fino ad arrivare alla selvaggina, che Senio acquista direttamente dalla Chianti Wild.

LA NOSTRA TOP 3

Dall’incontro tra la carne buona e altre materie prime eccellenti, idee vincenti e ottime mani, nascono piatti di questo calibro.

  1. Crème caramel di porri, coniglio e gel di limone affumicato: la sincerità di uno degli elementi chiantigiani per eccellenza, il coniglio, racchiuso in uno scrigno di pasta sfoglia, accostato ai porri vestiti a festa. Un crème caramel salato e insolito che vorresti non finisse mai.
  2. Capriolo e cavolfiore alla brace: bisogna guardarsi indietro ogni tanto, tornare alle origini e alla semplicità, che non vuol dire un piatto facile. Ne è l’esempio questo capriolo, gustoso e tenero, dal taglio impeccabile e dalla consistenza perfetta.
  3. Riso Carnaroli “Zaccaria”, mandorle e fagiano: diventato oramai uno dei piatti cult del ristorante, lo potremmo definire L’Asinello Mood. È un trionfo di delicatezza e accostamenti vintage, un piatto da collezione che fa parte del sentimento chiantigiano e che non vuole essere messo da parte. Stagione dopo stagione questo risotto è sempre più acclamato.

Fuori classifica: Sfera al caffè (e il giardino)

La voglia di libertà e di natura, in un periodo difficile come questo, hanno fatto capire alle persone l’importanza di uno spazio verde: tutto questo si può ritrovare nel giardino de L’Asinello. Un glicine viola vi dà il benvenuto all’ingresso, premessa a un ambiente curato immerso tra fiori, piante, erbe aromatiche e con un prato sotto i tavoli, dove poter mangiare con tranquillità, respirando aria pulita, bere un ottimo bicchiere di vino (date uno sguardo alla carta delle aziende a km vero) e gustarsi una Sfera al caffè e biancomangiare fatta ad arte, accompagnata da uno dei liquori artigianali che Alejandro, il sommelier catalano, saprà consigliarvi. L’Asinello: la cucina profonda dove nascono idee.